Abbracci rubati

Capitolo 10

Manca poco.

Poco alla fine.

Manco poco alla fine delle giornate passate interamente insieme a divertici, a vivere e a ridere, ridere e ridere.

Perché io vivo di lui. Solo di lui.

Tutto quello che abbiamo condiviso in questi mesi non lo dimenticherò mai.

Tutti i sorrisi, gli occhi lucidi e persino i pianti.

Tutte le discussioni e i litigi.

Tutto tempo sprecato a dirci cose che nemmeno pensavamo.

Tempo sprecato ad insultarci e ad impegnarci al massimo per far soffrire l'altro.

Tempo sprecato con quel maledetto orgoglio!

Pensaci anche tu, lettore.

Pensa a tutte le volte in cui hai fatto stare male il tuo migliore amico, anche se non era tua intenzione.

A tutte le volte in cui avresti voluto picchiarlo così forte da provocargli una dolorosa emorragia interna, fino a farlo soffocare nel suo stesso sangue.

Ma allo stesso tempo pensa...

A tutte le volte in cui ti sei sentito come la persona peggiore del mondo, dopo aver lanciato quelle frecce atroci nell'anima della tua unica ragione di vita.

A tutte le volte in cui, dopo un litigio, hai chiesto perdono, anche se la colpa non era la tua.

Solo per non rovinare quella speciale intesa che vi rende uniti, più che mai, giorno dopo giorno.

E a tutte le volte in cui, almeno per un millesimo di secondo, avevi pensato fosse piacevole litigare con lui. Unicamente per sapere quanto ci tenesse a te.

Per non dimenticare poi ogni singolo secondo passato a piangere, ogni volta in cui la mente veniva sfiorata dai quei maledetti ricordi, da tutti gli abbracci rubati, da tutti i sensi di colpa che ti laceravano lo stomaco, fino a farti provare quella strana sensazione di vomito, che non ti abbandonava nemmeno per un attimo.

E credimi. Non c'è giorno che passi senza che io pensi al tempo impiegato solo ad "odiarci".

La verità è che io non ho mai smesso di volerlo bene. Ed é anche vero che non smetterò mai, perché ormai non posso farci niente.

É parte di me.

E basta.