No, no e ancora no

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"Tesoro prendi le tazzine per il caffè che ci trasferiamo fuori in terrazza" disse mia madre mentre eravamo intente a sparecchiare.
"Si mamma, due minuti e arriviamo."
Liz mi dava una mano mentre gli uomini, mamma e Brooke erano già posizionati tutti sotto il portico.
"Allora? Com'è stato?" chiese la mia amica appoggiandosi al bancone.
"Il pranzo? Ottimo come sempre. Anche se avrei preferito mangiare meno antipasti e un po' più di carne. Ma sai come sono fatta, non riesco a resistere al cibo." le rispondo dandole le spalle e iniziando a mettere le tazzine sul vassoio.
"Hai finito? Perché vedi Erin, lo so che sai che non mi riferivo al cibo."

"Cosa vuoi che ti dica Liz? È stato come sempre, insignificante." le dissi mentendo più a me stessa che a lei.

"Non avete più parlato da quella sera, perciò te lo chiedo. Lo so che ti sembrerà strano, ma io l'ho osservato durante la cena, e non ti ha tolto gli occhi di dosso mezzo secondo."

"Non iniziare Liz, tra me e Asher è andata come andata, punto. Adesso passerò il resto di questi giorni a far finta che vada tutto bene e poi ciao, ognuno per la sua strada. Ci rivedremo alle feste e ci comporteremo sempre allo stesso modo." affermai convinta.

Liz e Ben erano gli unici a sapere di quello che era successo tra me e Asher prima della partenza, oltre al resto degli scimpanzè ovviamente. Non avevo mai raccontato niente a nessuno durante il mio viaggio in Spagna perchè in fondo mi sentivo ferita ed umiliata e parlarne avrebbe fatto riaffiorare solo ricordi a cui non volevo più pensare.

"Vieni, andiamo a servire questo caffè Liz." Mi avviai pensando che il caffè fosse l'ultimo step da superare. Dopodiché sarei potuta andare direttamente nella mia camera per chiamare Kevin.

Arrivammo in terrazza e prendemmo posto l'una accanto all'altra, tra Ben e mio padre. Asher era occupato a giocare con la piccola Avette, e mamma e Brooke a parlare come sempre.

"Siete pronti per questo grande salto? Passare al College è un traguardo importante della vostra vita." ci chiese Max mentre preparava il suo caffè. Aggiungeva sempre, da quando avevo memoria, due cucchiaini di panna e una spruzzata di cacao.

"Si, io non vedo l'ora. Mi dispiace dovermi separare dai miei amici, questo sì. Anche se Liz è ancora in tempo per accettare la nostra proposta vero papà?"

La mia famiglia si era presa cura di Liz da quando eravamo bambine. La madre, Karen, era rimasta vedova quasi subito dopo la morte del padre di Liz e non si era più sposata. Inoltre, non erano una famiglia benestante e quindi faticavano ad arrivare a fine mese. Il nostro incontro era avvenuto in un parco, all'incirca intorno ai cinque anni. Karen aveva portato Liz ai giardini vicino casa nostra per vedere un quartiere ricco, così aveva detto. Passammo la giornata a litigare, perchè Liz aveva occupato la mia altalena, quella che usavo io tutti i giorni, e da quel giorno non ci eravamo più separate. Ogni giorno lei e Karen venivano dal Queens per stare con noi e ogni tanto noi da Tribeca andavamo a casa loro. Inutile dire che mamma e Karen erano diventante inseparabili come noi, e che Liz piano piano aveva goduto economicamente dell'aiuto della nostra famiglia. Ecco perché, se avesse voluto, avrebbe potuto seguirmi al College senza problemi. Ma lei aveva la testa dura, aveva deciso di restare a New York per risparmiare i soldi dell'affitto nonostante avesse la possibilità di farsi pagare la retta dai miei.

"Ne abbiamo già parlato Erin, ti prego."

"Ok ok Liz, recepito il messaggio."

"Ma tranquilla tesoro, avrai comunque Asher a farti compagnia."

"Cosa? Forse fai confusione Brooke, io andrò a Princeton, Asher andrà a Yale, come abbiamo sempre detto fin da bambini." Dissi con convinzione puntando i miei occhi in quelli di Asher.

"Oh no. In verità Asher è stato accettato per il master anche a Princeton e quindi ha deciso di andare lì. Vero tesoro?"

"Esatto mamma. Penso che Princeton possa riservami più possibilità, che possa indirizzarmi verso un futuro perfetto. Inoltre studiando con Erin avrò già una prospettiva futura per quando dirigeremo insieme gli affari di famiglia."

"No, no e ancora no. Hai fatto domanda alla mia stessa Università per il master???Tu non mi seguirai a Princeton, tu te ne andrai per la tua strada e ci vedremo una volta ogni tre mesi proprio come avevamo stabilito." dissi mentre mi alzavo dalla sedia avvicinandomi ad Asher.

"Come tu avevi stabilito Erin. Io non ho stabilito proprio nulla."

"Ma come puoi pensare una cosa del genere? Come ti è venuto in mente? Sarà la fine." affermai guardando verso i miei due migliori amici.

"Erin, tesoro, calmati. Non è mica la fine del mondo... Inoltre voi due vi conoscete già, non avrete difficoltà a farvi degli amici, ad entrare nelle confraternite e cosa più importante non sarete mai soli, vi farete compagnia a vicenda."

"No mamma, tu non capisci." Mi alzai dalla sedia scostandomi leggermente dal tavolo, girai la testa quel poco per incrociare gli occhi di Max, l'unico che era a conoscenza, anche se solo in parte, del mio rapporto con il figlio e vi lessi dentro la conferma che era arrivato il momento di sfogarmi.
"Io non voglio condividere proprio niente con Asher, anzi quello che finalmente voglio, è poter vivere la mia vita senza di lui, poter passare del tempo senza incrociare i suoi occhi, senza ascoltare le sue stupide parole e soprattutto non voglio avere più niente a che fare con lui." Ecco... avevo lasciato tutti senza parole, persino Liz e Ben, che mi guardavo praticamente a bocca aperta. L'unico che non era minimamente disturbato dalla mia sfuriata ma che addirittura sorrideva guardandomi di sottecchi era lo scimpanzè.

"Erin... ma cosa dici? Comunque in futuro gli alberghi saranno sotto la vostra guida" disse debolmente mia madre senza ricevere risposta.

"Asher... la pensi come lei?" provò a chiedere a lui.

"In verità Caroline, io non la penso per niente come Erin. Io sono più che felice di vivere questa esperienza con lei. In effetti non mi sono mai neanche accorto che Erin provasse tutto questo nei miei confronti. Forse dovresti parlare con qualcuno, buttare fuori la tua rabbia." sputò fuori Asher lasciando interdetti me, Liz e Ben.

"Si cara, forse Asher ha ragione, dovresti parlare..." ma mia madre non riuscì a finire la frase perchè io mi ero già lanciata su Asher menando all'impazzita sul suo torace muscoloso.

"Ti odio!!! Giuro che questa volta me la paghi, sei un'idiota!!"

"Vieni via Erin, smettila."

"No papà, lasciami stare." risposi dimenandomi nelle braccia di mio padre.
Subito dopo mio padre allentò la presa quel tanto da permettermi di scappare da quell'assurda situazione, rifugiandomi nella mia camera, lontano da tutti.

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