8. Narratore

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Nella prigione buia e fredda gli unici suoni che si sentono sono le onde che si scontrano contro gli scogli, i lievi sussurri delle guardie dannate e i lamenti dei prigionieri.

Nella cella del prigioniero XY390 non si sentono lamenti, solo un nome ripetuto all'infinito, nella speranza che invocandolo così tante volte si accorga del suo dolore venga a salvarlo.

"Hanna"

Silenzio.

"Hanna..."

Gli occhi dello smunto si ancorano alla fede che porta al dito.

"Aiutami..."
La sua voce si strozza e inzia a piangere.

Vorrebbe urlare.
Urlare la sua innocenza.
Ma non lo fa.
Perché sa che dà lì non uscirà più se conta sulle stesse persone che lo hanno messo dentro.

"Non sono stato io."
"Aiutami Hanna..."

Il pianto ricomincia.
Più straziante e logorante che mai.

"Chi c'è lì dentro?"
Domanda un uomo con strani baffetti portati perfettamente dritti e allineati.
È accompagnato da sua moglie, hanno appena fatto visita al figlio.

"Sirius Black signore"
Risponde in tono deciso un accompagnatore.

Sentendo quel nome l'uomo, Barty Crouch, muove un passo lontano dalla cella allontanando anche la moglie, completamente impassibile.
I due, con soggezione, vanno verso l'uscita.

Io sono Sirius Black.
Pensa.

Sono stato incarcerato ingiustamente, senza un vero processo. Sono un papà, uno zio ed un marito.
Non ho ucciso la mia famiglia.
Io sono innocente.

Tremando l'uomo si alza e si avvicina al buco sulla parete scavato con sofferenza.

Vede il mare, poi la luna e pensa al suo vecchio amico.

"Remus..."

Una guardia butta dentro la sua cella la cena, uguale a quella di tutti i giorni, decidono loro se darla o a pranzo o a cena.
Fatto sta che mangia solo una volta al giorno.

Una patata, acqua e pane secco.

Come ogni giorno Sirius mangia il più possibile.

Come ogni sera si rintana nell'angolo buio e umido della cella.

Come ogni notte ripete il nome della moglie prima di dormire.

E come ogni mattina, svegliandosi, prega di non essere ancora completamente pazzo nella sua solitudine.

La notte cala un velo nero sulla sera.
Sirius chiude gli occhi.

È tutto nero.

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