Erano le otto di sera di un sabato di novembre. Kate stava aspettando che i suoi zii venissero a prenderla indossava un giubbino rosa abbastanza pesante, dopotutto era già autunno inoltrato e oramai faceva piuttosto freddo soprattutto la sera, sotto il quale portava un abitino viola chiaro e un paio di collant bianchi che le tenevano calde le gambe insieme a un paio di scarpette stile Mary Jane abbinate ai collant . Erano stati i sevizi sociali a toglierla dalla custodia del patrigno e ad affidarla ai suoi zii che per lei erano praticamente degli estranei. Era una bambina molto piccola per i suoi sei anni, non aveva capelli biondi e ricci, occhi azzurri e un viso paffuto, piuttosto aveva lunghi capelli neri che scendevano dritti, due occhi castani e un viso spruzzato di lentiggini. Non era neanche particolarmente brava negli studi e non aveva neanche un carattere allegro e spontaneo come tutte le altre bambine della sua età essendo in realtà molto timida, cosa che aveva spesso attirato l’attenzione di ragazzini piuttosto cattivi che si divertivano a fare i bulli con lei peggiorando la sua insicurezza. È per questo motivo che aveva iniziato a bagnare il letto e qualche volta a succhiarsi il pollice soprattutto quando era molto nervosa.
Proprio in quel momento si stava succhiando il pollice mentre aspettava che sua zia venisse a prenderla.
“ciao Kate” disse lei all’improvviso facendola trasalire, la donna finse di non aver notato quello che la piccola stava facendo “mi chiamo Mina sono una cugina della tua mamma ti va di venire a casa con me?”
Kate guardò sua zia: pareva una donna piuttosto giovane, non più di trentacinque anni, aveva dei lunghi capelli neri e lisci legati in uno chignon, la pelle molto chiara e due occhi azzurri con delle pagliuzze argentee. Due occhi molto particolari che colpirono subito Kate anche se in quel momento non avrebbe saputo dire per quale motivo, indossava una lunga gonna scura e un maglioncino bianco sotto un cappotto. Zia Mina la prese per mano con tanta gentilezza che Kate non si sentì di rifiutare quindi la seguì fuori dall’edificio. Una macchina d’epoca le stava aspettando all’uscita dell’edificio e l’autista aprì loro lo sportello posteriore invitandole ad entrare, dopo aver preso la valigia della bambina mettendola nel portabagagli.
“il viaggio è piuttosto lungo quindi se hai bisogno del bagno dilllo adesso per favore” disse gentilmente zia Mina “fermarci in mezzo alla strada sarebbe piuttosto scomodo”
Kate rispose che non aveva bisogno di andare quindi l’autista accese il motore partendo immediatamente.
Mentre erano in viaggio zia Mina iniziò a chiacchierare con la piccola:
“immagino avrai un po’ di domande da farmi quindi chiedi pure!” disse la donna
“ok!” rispose la piccola “siamo solo noi due oppure ci sono altre persone che vivono con noi a casa?”
“allora!” disse la donna “oltre ai domestici ci sono mio marito Edward e mia figlia Alexandra . È più grande di te ma spero che andrete d’accordo”
“che lavoro fa zio Edward? E tu?” chiese Kate
“zio Edward è un broker” disse zia Mina sorridendo “quindi come puoi vedere possiamo permetterci una vita abbastanza agiata, io invece faccio volontariato in un asilo e sono anche piuttosto brava. Credo!”.
Kate iniziava ad essere un po’ stanca quindi fece uno sbadiglio e zia Mina la fece sdraiare sul sedile posteriore facendole posare la testa sulle sue cosce e facendole delle carezze mentre la bimba si addormentava succhiandosi il pollice.
Zia Mina la svegliò delicatamente quando la macchina si era fermata in una stazione di servizio.
“che succede? Siamo già arrivati?” chiese la bimba
“no piccola!” disse la zia in modo tranquillo “non ti sei accorta di esserti bagnata mentre dormivi? È per questo motivo che ti avevo chiesto se dovevi andare in bagno prima di partire”
La bambina imbarazzata stava iniziando a mettersi a piangere quando la zia la abbracciò e con molta calma le disse di non preoccuparsi dato che ora avrebbero rimediato quindi dopo aver preso la bambina per mano scese dall’auto avviandosi verso l’entrata di un minimarket dove chiese al proprietario se poteva usare la toilette mentre l’autista andava a procurarle alcune cose. Zia Mina la portò in bagno e dopo averle tirato giù i collant e le mutandine la fece sedere sul water mentre l’autista che stava guidando bussò alla porta consegnando alla signora alcune cose. La bambina quando vide il pacchetto iniziò ad agitarsi ma zia Mina disse che andava tutto bene mentre le solleva a il vestitino aprendo un pacco di salviettine. Poi con due di esse iniziò a pulirle le parti intime mentre lei stava iniziando a succhiarsi il pollice nervosamente, quando ebbe finito le gettò uno po' di borotalco sulla parti intime spargendolo con la mano e le infilò un pull up tirandolo su fino alla vita.
“eccoci qua! ” disse prendendo la bambina in braccio, mettendosela sull’anca e dandole un bacio sulla guancia mentre si avviava verso l’uscita, salutando cordialmente la proprietaria del locale, prima di tornare alla macchina dove la loro autista aprì loro lo sportello facendole salire: salì zia Mina che prese la bambina mettendosela sulle ginocchia mentre la signorina Eleonor chiuse lo sportello posteriore risalendo al posto di guida, e riaccendendo il motore.
“Kate!” la chiamò la zia “quando arriviamo a casa c’è una cosa molto importante di cui dobbiamo parlare”
“ho fatto qualcosa di sbagliato e sono nei guai?” chiese la bimba preoccupata
“no!” disse dolcemente la zia con un sorriso e toccandole il nasino con un dito “è solo una cosa della nostra famiglia di cui voglio informarti. Tutto qui!”
“ok allora!” la bambina alla zia con un’espressione sollevata, mentre poggiava la testa sulla spalla della zia mentre questa la coccolava.
Il viaggio in macchina durò circa un’altra ora durante la quale la macchina seguiva un sentiero di campagna verso una grande casa in stile vittoriano, molto ben tenuta con un bellissimo giardino e addirittura una serra. La signorina Eleonor scese dall’auto è aprì lo sportello alla signora che scese dall’auto prendendo la bambina in braccio, mentre due ragazze vestite da cameriere attendevano la signora alla porta
“buona sera signora” la salutarono cordialmente
“buona sera” rispose la zia Mina “Eduard ed Alexandra sono a casa?”
“no signora!” rispose la cameriera “la signorina Alexandra è uscita con due sue amiche dicendo che andava al cinema, mentre il signor Tudor è ancora al lavoro”
“Grazie!” disse zia Mina alla cameriera “potresti preparare qualcosa di speciale per oggi? Oggi Kate viene a vivere con noi. Dobbiamo festeggiare!”
“certo signora!” rispose la cameriera “È proprio quello che stavo facendo”
La signorina si ritirò e zia Mina si sedette sul divano mettendosi la bambina sulle ginocchia
“pare che per il momento siamo sole!” disse la donna alla bambina “credo che sia il momento giusto per parlare di quella cosa di cui ti ho accennato poco fa, vedi la nostra è una famiglia piuttosto… particolare, spero che questo non ti spaventi o che tu pensi che ti prenda in giro”
La bambina iniziò a cambiare espressione preoccupandosi
“ecco… credo che il modo migliore per dirtelo sia in maniera diretta” disse la zia con molta calma e attenzione “quindi… noi in realtà siamo vampiri”
“ma… non è possibile” disse la bambina incredula “i vampiri non esistono! È quello che tutti mi hanno sempre detto sia la mamma sia i miei maestri a scuola”
“beh sai… in realtà non ci piace molto far sapere di noi, quindi facciamo credere a tutti che non esistiamo”
“forte!” disse la bambina entusiasta “vuol dire che se uscite fuori al sole diventate cenere?”
“ha! ha! ha!” rise la zia “no non diventiamo cenere, quella è solo un’ invenzione di uno scrittore un po’ troppo fantasioso, tuttavia il sole non è molto salutare per noi” disse la zia “vedi i nostri occhi sono molto sensibili e la luce diretta del sole li può danneggiare irrimediabilmente”
“ok! Ma non invecchiate e bevete sangue umano. Vero? ” disse la bambina in estasi
“per quanto riguarda l’invecchiamento è vero, per quanto riguarda il sangue è vero anche quello ma non è come nei film” spiegò la zia “a dire il vero per vivere in salute non ci servono grandi quantità di sangue. Non è necessario più di un cucchiaio da tè al giorno ed è come una specie di tonico”
“è vero che dormite nelle bare?” chiese la bimba eccitata
“non posso testimoniare per gli altri ma io preferisco dormire nel mio letto” disse zia Mina ridendo “credo che sia molto più comodo”
“posso diventare come voi?” chiese la bambina entusiasta
la zia sorrise dicendo “è proprio quello che volevo chiederti. Certo che puoi! Quando mio marito arriverà a casa glie ne parlerò. Ok?”
“dovrò andare a scuola?” chiese Kate un po’ triste
“solo se vorrai!” disse la donna con un sorriso molto gentile “se non vorrai andare a scuola studierai a casa con me o con Alexandra”
“mi piacerebbe tanto essere una bambina piccola” disse lei ma fece un espressione prima sorpresa come se non si fosse resa conto di averlo detto a voce alta, poi arrossì vistosamente nascondendo la faccia contro la spalla della zia
“spiegati meglio per favore!” disse la zia alla bambina “cosa intendi?”
La bimba si strinse a lei per nascondere il suo volto completamente rosso
“coraggio!” disse la zia dolcemente facendole delle carezze sulla schiena “io non ti giudico. Sai?”
“io” disse Kate con il viso rosso come una fragola “vorrei essere trattata come una pupetta” disse prima di nascondersi nella spalla della zia “la mia vita è stata tanto triste e… così sarei felice”
“vuoi indossare anche i pannolini?” chiese la zia gentilmente alla bambina che si limitò ad annuire.
“va bene paperetta! se questo è quello che desideri io farò quello che posso!” disse la zia dandole un leggero pizzicotto alla guancia.
Quindi si alzò e andò prendere il computer, lo accese e si connesse ad internet, digitò l’indirizzo di un negozio online e ordinò alcuni pacchetti di pannolini, e salviettine . Selezionò anche dei giocattoli che fece scegliere alla bambina e poi un bel ciuccio bianco glitterato di rosa insieme a due biberon e un bavaglino bianco e rosa. Acquistò anche una bellissima borsa per i pannolini rosa e bianca.
Ordinò anche un seggiolino per auto: “la sicurezza è la priorità” aveva detto mentre lo metteva nel carrello.
“ok. Questo è il minimo indispensabile” disse una volta finito “ il resto lo compreremo domani mattina insieme ad un bel paio di occhiali speciali per te” disse facendo il solletico alla piccola che ridacchiò “ho selezionato la consegna immediata quindi arriverà tra poche ore e intanto ci facciamo un po’ di coccole” disse alla bambina mentre le carezzava il sederino e le dava dei bacetti. Dopo un po’ suonò il campanello e una delle domestiche andò ad aprire, firmò la ricevuta e fece entrare i fattorini che portarono dentro le cose acquistate.
Durante il viavai di fattorini entrò in casa una ragazza che pareva di quattordici anni, era alta e magra e molto bella, aveva i capelli corti e scuri, una pelle chiara e gli occhi azzurri proprio come quelli della madre che si alzò in piedi mettendosi la bambina sull’anca.
“che succede?” chiese la ragazza un po’ sorpresa da quel trambusto
“ah ciao io … ho preso un po’ di cose per Kate” disse zia Mina alla figlia
“o-ok” rispose Alexandra, poi fece una carezza alla bambina che si nascose contro la spalla della zia.
Presto gli operai se ne andarono e poco dopo tornò a casa anche il capofamiglia:
Zio Edward sembrava un uomo di trentasette anni, molto alto con capelli leggermente brizzolati la pelle molto chiara e gli azzurri proprio come quelli di Zia Mina, indossava un abito nero molto elegante con una cravatta azzurra con puntini dorati.
“ciao amore” disse alla moglie dandole un bacio
“come è andata oggi?” gli chiese lei
“bene! Ho fatto guadagnare al mio capo cinque milioni di dollari” disse lui tutto allegro “mi ha detto che forse potrei avere una promozione”
“grande!” disse zia Mina poi chiese ad Alexandra di portare Kate via perché doveva parlare con il padre, quindi la ragazza prese la bambina in braccio e la portò nella sua camera.
“allora Kate dimmi cosa vorresti fare?” chiese la ragazza con un sorriso alla bambina “ti piace disegnare?”
“io non lo so fare!” disse lei guardando verso il basso
“oh! Non è difficile imparare” disse la ragazza prendendo alcuni fogli dalla stampante e alcune matite “guarda!” disse tracciando dei tratti sul foglio “ecco un simpatico gattino! Miao!”
la bambina fece un timido sorriso
“vorresti provare?” chiese la ragazza alla bambina offrendole una matita
la bimba la prese e provò a disegnare come aveva fatto la cugina
“ma che brava!” la lodò la cugina “non è perfetto… ma possiamo lavorarci su e migliorare!”
In quel momento entrò nella camera della ragazza la domestica per avvisare che la cena era pronta.
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Little vampire girl
VampireÈ un racconto abdl scritto da un adult baby per adult baby