capitolo 4

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Pioveva e la cosa era noiosa!

Non mettevo piede al maneggio da tre giorni e non intendevo farlo fino al giorno della gara alla quale nom sapevo ancora se partecipare o meno.

Avevo paura di deludere Nico ma anche di farmi del male.

Certo, non potevo pretendere d'avere botte piena e moglie ubriaca, ma sarebbe stato comodo in quella situazione!

Giorgia veniva da me ogni pomeriggio,  e come me non andava da Daniele da tre giorni.

"Sera, Nico mi sta riempiendo di messaggi. Vuole sapere dove sei finita" Io me ne stavo accucciata sul davanzale largo della finestra, guardando il temporale che inondava le campagne "Cosa gli hai detto?"

"Che non so cosa stai combinando"

"Ho paura, Gio"

"Devi dirglielo,  Sera!"

"No, non voglio la sua pietà!"

"Non è il tipo" mi si avvicinò,  mettendo una mano tra le mie "Nico ti vuole un bene dell'anima, anche se non lo sa dimostrare. Non ti offrirebbe mai la sua pietà,  cercherebbe solo di aiutarti" la guardai negli occhi per capire se lo pensava davvero.

"Lo credi veramente? "

"Ci metterei la mano sul fuoco" le sorrisi, perché forse aveva ragione. Nico mi voleva bene, in un modo tutto particolare ma me ne voleva e anche molto, quindi non aveva senso stare li a pensarci .

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Come sempre la teoria è più facile della pratica perché se da un lato volevo credere di potermi fidare di Nico, dall'altro l'istinto mi diceva di fuggire.

E ora ero li, davanti al box di Silver, il mio cavallo,  a chiedermi cosa fare.

"Non voglio che mi compatisca"

"Chi osa farlo?" Avrei voluto mettermi a correre più veloce della luce per scappare da lui, da quella voce che conoscevo meglio della mia, da luinche sapeva guardarmi dentro meglio di chiunque altro.

Mi voltai piano e Nico era lì, appoggiato al box di Melania, il suo purosangue inglese, che si trovava di fronte a quello di Silver.

"Nessuno,  ancora"  lui rise.

"Sono tre giorni che non ti fai vedere né sentire. Come mai?" Si fece improvvisamente serio, guardandomi con i suoi occhi scuri e penetranti.

"Non sono stata bene, tutto qui" speravo con tutta me stessa che ci credesse.

"Ti senti poco bene molto di frequente, ultimamente"  si fece vicino " E non ti sei ancora iscritta alla gara" abbassai lo sguardo "per quale motivo? E voglio la verità! " sbuffai, cercando di mascherare la tensione che si era impossessata di me.

"Senti, so che c'è qualcosa che non va e che non mi vuoi dire di cosa si tratta. Pensavo che il nostro rapporto conprendesse sincerità reciproca! "

"Nemmeno tu mi dici la verità! " mi pentii subito di quello che avevo detto.

"A che ti riferisci? "

"Al fatto che c'è qualcosa per cui tu mi tratti male di continuo e io nom so perché" Nico mi guardò duramente.

"Perché tu non sai quanto sei fortunata e questo mi irrita" lo fissai con gli occhi fuori dalle orbite.

"Di cosa diavolo parli? "

"Tu hai una madre che ti ama e sta con te e io no" feci per avvicinarmi ma poi ci ripensai.

"Nico, tua madre è...."

"Una stronza che mi ha abbandonato perché non mi voleva" non sapevo cosa dire. Avevo sempre pensato che la madre di Nico fosse morta, non avrei mai creduto che lo avesse abbandonato,  che se ne fosse andata così,  dalla sera alla mattina. "E ora sai veramente tutto di me" abbassò lo sguardo.

"Ho una parziale rottura di un crociato" alzò lo sguardo su di me.

"Cosa?"

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