"Da quanto lo sai?""Circa un mese""Perché non ne so nulla?""Non c'era motivo di dirtelo""Avrei potuto aiutarti""Nessuno può"Sbuffò e mi diede le spalle "Ma non può essere vero! Come ti saresti fatta così male?""Cadendo per le scale" era stata la caduta più stupida del mondo, ma i suoi postumi continuavano a farsi sentire anche a distanza di tempo "Mi devo operare. Fino a quando non lo faccio non potrò montare perché il ginocchio potrebbe cedere" scosse forte la testa, come per rigettare quello che gli stavo dicendo "Ma lo stai facendo comunque. Ti alleni lo stesso" "Si, ma non sono pronta ad affrontare una gara" mi dedicò uno sguardo tagliente da sopra la spalla, guardandomi con intenso odio "No, la verità è che tu non vuoi perché di me non te ne frega nulla di me" non ci potevo credere. Non stava parlando sul serio. Io stavo male, forse non avrei potuto montare per un bel pezzo, e lui doveva sempre mettere se stesso al centro di tutto?! Ero, a dir poco, sconcertata "Perché devi mettere sempre te al centro di tutto? Perché non puoi semplicemente accettare che le persone facciano delle scelte e che tu, magari, non sei neanche lontanamente nei loro pensieri quando le fanno?!" "Dimmi che anche solo per un attimo, in quest'estate, non hai pensato a me mentre facevi le tue scelte e ti lascio in pace!" per un secondo, solo un secondo, pensai che, magari, dirgli che, effettivamente, da sempre tutto quello che facevo lo facevo per lui ma sapevo che non era una buona idea. Avrebbe usato tutto contro di me, se era arrabbiato, e in quel momento lo era "Ho fatto tutto quello che ho fatto per me stessa e, comunque, non vedo come questo possa riguardarti" si lasciò scivolare lungo la porta del box di legno laccato nero "Forse mi riguarda perché ci tengo a te" sussurrò, tenendo lo sguardo sulla punta degli stivali "Non lo so perché, ma tu sei sempre stata una parte fondamentale della mia vita. Nel bene e nel male sei sempre stata un punto fermo, una certezza. Tu sei come la zuppa di farro di mia nonna" risi, mordendomi un labbro "Non ridere, guarda che è una cosa seria, anche se può sembrare scontata. Vedi, mia nonna non sa cucinare e fa tutto malissimo tranne la zuppa di farro. Ce la cucina una volta a settimana, tutto l'anno, e poco importa che tempo faccia. Tu sei così. Non importa cosa accada, tu ci sei sempre" non so, di preciso, cosa fu a colpirmi di più. Forse furono le sue parole, o il palese imbarazzo con cui le aveva dette fatto sta che, non so come, mi ritrovai le sue labbra sulle mie o, forse, erano le mie ad essere sulle sue. Fu un bacio rapido e appena accennato, che fece drizzare i capelli corti che avevo sulla nuca e fece restare Nico di sasso. Sapevo che non amava nessun tipo di contatto fisico. Mi diedi della stupida per quello che avevo fatto. Mi staccai da lui e corsi via, come una scheggia, il più lontano possibile. Avevo paura di qualsiasi cosa potesse dire e non sarebbe stato nulla di buono.
Angolo dell'autrice: Volevo scusarmi per non aver aggiornato per così tanto tempo ma ho avuto problemi con l'account e con la posta elettronica che si sono prolunganti in modo fastidioso per molto tempo. Spero che la mia storia continui a piacervi e che vogliate continuare a seguirla. Un bacio, Afrona!
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Per una sola estate
Romance"Sono nove anni che ti guardo crescere e divertente migliore di quanto io potrò mai sperare di essere. Sono nove anni che aspetto che i tuoi occhi si posino su di me ma, ovviamente, tu non fai mai quello che spero. Ti aspetto da una vita, quanto...