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CAPITOLO QUATTROI DON'T CARE!"And who cares?"

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CAPITOLO QUATTRO
I DON'T CARE!
"And who cares?"

Finn's pov

Noto che la Brown rischia di soffocare e comincio a ridacchiare. E' diventata rosso fuoco e l'imbarazzo che prova è unico nel suo genere.
Cominciamo tutti a ridere.
"Ma che domande fai Wolfhard?!" dice lei tirandomi un colpo al braccio.
"Eddai rispondimi" sbuffo io mentre prendo un grissino dal pacchetto di Caleb.
"Si, si okay?" dice lei mentre scuote la testa imbarazzata "non giudicatemi..." aggiunge in seguito finendo il suo pranzo.
Interessante... la Brown vergine?
ma che cazzo pensi Finn, eh? Ti pare che puoi farti dei pensieri sulla Brown? È UNA SFIGATA TESTA DI MINCHIA!
"Mh allora Millie, ti piace qualcuno quà a scuola?" chiede Sadie.
***
Dopo che, finalmente, la campanella suona, io e la gang usciamo da scuola. Facciamo sempre la strada insieme ma oggi sono costretto a farla da solo con la Brown.
Lei tiene i libri stretti al petto e continua a camminare con lo sguardo perso mentre i suoi capelli corti sventolano al vento. E' davvero carina, se solo non fosse una sfigata...
Prima che io possa dire ba lei si volta verso di me sistemandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio e guardandomi divertita.
"Che hai tanto da guardare?" domanda sorridente.
Momento di totale imbarazzo. Perchè devo sempre perdermi a fissarla come un ebete? Che mi succede quest'anno? Noi ci siamo sempre odiati! Non capisco come mai quest'anno io non riesca ad odiarla, è come se mi... mi piacesse.
Cerco di non diventare rosso pomodoro sforzandomi più che posso.
"No niente... è che un'ape ti stava girando intorno" bravo Finn, ottima trovata devo dire.
Sono un coglione, un c o g l i o n e.
"Come?! Perchè non me l'hai detto?!" dice lei quasi urlando scuotendo velocemente le mani sopra la testa.
Comincio a ridere e dopo un po' ride con me anche la Brown.
***
Arriviamo a casa sua e lei si assicura che suo fratello non ci sia. Saliamo in camera della Brown e lei comincia a prendere il computer.
"Scusa, ma non dovremmo fare la ricerca?" chiedo abbastanza confuso.
Lei scuote la testa ridacchiando, ho fatto un'altra figura di merda.
"Pensavo di fare un Power-Point" dice mentre accende il MacBook. Ma a me non chiede niente?
"Si ma potevi almeno chiedermelo" dico scocciato sedendomi sul letto.
"Scusa se pensavo che volessi lasciare tutto il lavoro a me!" dice lei furiosa lasciando stare il computer mentre incrocia le braccia al petto e mi guarda arrabbiata.
Mi sbatto una mano sulla fronte, sono imbestialito.
"Come fai a pensare una cosa del genere dopo che ti ho detto che mi voglio impegnare di più quest'anno?" le dico stendendomi sul letto e guardando il soffitto.
La deve smettere di etichettare le persone come meglio preferisce. Pensavo che quest'anno fosse cambiata, ma mi sbagliavo ovviamente.
"Beh stai sempre con i tuoi amichetti del cazzo a ridere di me e a sparlare dei miei amici, è ovvio che le voci girano e so che non hai intenzione di lavorare con me" dice la Brown mentre sposta il computer sulla scrivania cercando di non piangere. Un po' mi dispiace per lei, forse ho esagerato.
"Non ho detto questo. Ho detto che non ti volevo come tutor, tutto quì" le dico mentre mi sollevo dal letto avvicinandomi a lei.
Si volta verso di me e vedo chiaramente che ha gli occhi rossi, forse cerca di non piangere ma vorrebbe farlo.
"Senti, neanche a me piace essere in coppia con un figlio di papà, ma preferisco farmelo andar bene che prendere un brutto voto" dice infine facendo un respiro profondo per poi buttare fuori l'aria.
"Okay. Possiamo perfavore fare un cartellone? Non sono bravissimo ad usare il computer" rispondo mentre mi sistemo i capelli con una mano.
"Pff certo, ma potevi dirmelo subito al posto di cominciare questa discussione" dice la Brown mentre apre la porta scendendo al piano inferiore.
La seguo e entriamo insieme in Sala da Pranzo. Lei posiziona un cartellone bianco sul tavolo prendendo poi dei pennarelli e il libro di Filosofia.
"Tu che parte vuoi essere?" domanda mentre scrive a caratteri cubitali con il pennarello rosso "LA PENA DI MORTE".
"In che senso?" chiedo.
"Wolfhard, ti ricordo che dobbiamo fare un dibattito sulla pena di morte. Sei pro o contro tu?" chiede lei.
"Boh che ne so" le dico.
"Va bene io espongo la tesi dei Contro e tu dei Pro" dice cominciando a ritagliare delle fotocopie.
"Uhm... okay" aggiungo io mentre prendo la colla ed incollo le parti che la Brown ha già tagliato.
Infondo pensavo fosse peggio lavorare con lei.
***
Quando abbiamo finito di scrivere la parte dei Contro, decidiamo insieme di fare una pausa.
"Ti va una spremuta?" mi chiede la Brown mentre si dirige verso la cucina.
"Uhm si, grazie" le rispondo prendendo il cellulare dalla tasca dei jeans.
Merda, sono quasi le sei. Dovrei tornare a casa.
"Come non detto Brown, devo andare. Grazie, continuiamo domani?" chiedo avvicinandomi a lei.
"Okay... per quanto riguarda l'uscita..." comincia lei.
"Alle otto al pub?" chiedo mentre le lascio un bacio sulla guancia.
"Si certo" dice lei rimanendo per poco imbambolata a guardarmi ed arrosendo un poco.
Sorrido ed esco poi da casa sua dirigendomi verso la mia, infondo infondo oltre al suo lato da nerd rompipalle ci sta quello da ragazza timida... devo informarmi su com'è fatto il cervello delle ragazze.
***
Arrivato a casa poggio lo zaino sul divano e faccio per salire le scale per farmi una doccia.
"Fermo lì. Dov'eri?" chiede mia madre mentre poggia le mani sui fianchi.
"Ero dalla Brown per un progetto di filosofia" dico passandomi una mano fra i capelli ricci.
"Mh mi piace quella ragazza, va bene... stasera uscite?" dice mia madre.
"Che? Ma che domanda è? Ma io..." cerco di dire qualcosa ma lei alza un sopracciglio.
"... si usciamo" dico per poi salire di corsa le scale chiudendomi in bagno e cominciando a spogliarmi. Faccio scorrere l'acqua calda nella doccia e clicco play sulla play-list di Spotify.
Entro in doccia mentre l'acqua scorre lungo il mio corpo e continuo a pensare alla Brown... cazzo che mi sta succedendo quest'anno? Mi sto illudendo che lei possa provare qualcosa per me... e cavolo penso anche che io provi qualcosa per lei... ma che dico, baggianate.
***
Dopo essermi lavato i denti prendo il cellulare e i soldi ed apro la porta d'ingresso.
"Io esco Nat!" urlo per far sentire a mia sorella Natalia, dato che mamma è uscita a fare la spesa, che sto uscendo.
"E chi se ne frega!" risponde lei. Sempre molto simpatica la ragazza.

Spazio autrice
hello everyone. Fatemi spiegare. Sto cercando di aggiornare ogni giorno ma è un po' impossibile comunque amatemi. Spero la storia vi stia piacendo ok. Scusate se ieri non ho pubblicato ma non avevo tempo

✗ | 𝙇𝙐𝙇𝙇𝘼𝘽𝙔 » 𝘍𝘐𝘓𝘓𝘐𝘌Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora