Capitolo 4

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Non ho ben capito cosa sia appena successo.

"Emy, oh dolce Emy, le avventure di Emy Ghilbert!" Ora ho capito di chi si tratta.

Alex si alza mentre canticchia e noto che è rosso in guancia.

"Oddio..." farfuglio mentre scendo dal letto e mi avvicino alla sua faccia per vedere cosa si è procurato.

È caduto di faccia sul pavimento. Solo Dio sa perchè l'abbia conosciuto.

"Dio, Alex... Mi continuo a chiedere che droga assumi." mormoro ispezionando la sua faccia.

"Sono venuto a trovarti da bravo migliore amico." afferma felice del suo gesto.

"Potevi anche entrare normalmente, come un essere umano, senza fare il coglione!" lo sgrido, togliendo le mani dalla sua faccia.

Ha gli occhi verdi e i capelli biondi, con un ciuffo che gli cade sugli occhi. È vestito con una felpa nera e dei jeans blu scuri. Non è male come ragazzo. La maggior parte delle ragazze a scuola si bagnano solo a vederlo. Ma lui odia essere il bad-boy della situazione. Ama solo chi glielo dimostra. Per quanto possa essere perversa questa frase, lo è.

Mi ricordo ancora quella volta in cui gli avevo tagliato i capelli. Sembrava un prete. Per un mese è dovuto andare in giro con un berretto in testa, per coprire l'orrendo taglio. Da ricordare che era luglio.

"Sto crescendo io o sei diventata più nana?" domanda scompigliandomi i capelli. "Sei diventata più nana." afferma deciso.

Sento mia madre chiamarmi dal piano di sotto. Spero solo di non aver combinato nulla.

"Non sono bassa! Sono... solo... diversamente alta." gli rispondo, scrollando le spalle mentre usciamo dalla stanza e scendiamo le scale.

"È un modo più gentile per non offenderti?" domanda inarcando un sopracciglio.

Sbuffo e mi scompiglia ancora i capelli. È lui che mi fa diventare più nana facendo così. Sembra che stia spremendo la LemonSoda quando mi scompiglia i capelli.

Entriamo in salotto e noto la presenza di mia nonna.

"Nonna!!" la vado ad abbracciare così forte che ho paura di averle sgonfiato una tetta.

"Anche tu mi sei mancata, nanetta!" Ma porca pu... puzzola di mare non sono bassa! "Oh, attenta alla tetta..." come non detto.

Ha paura che le sgonfi una tetta. E la tetta destra? Nessuno pensa a lei?

Mi stacco da lei lentamente. È l'unica persona, apparte Alex e Caroline, che mi capisca sul serio. Mi è stata sempre accanto, soprattutto nei momenti più bui.

Ha gli occhi marroni che schizzano gioia da tutti i porri e i capelli a caschetto riccioli e rossi. Indossa uno dei suoi soliti cardigan che le arriva a metà coscia e il suo solito sorriso che non raddrizza mai.

"Oh, ciao, figliolo!" saluta mia nonna Alex, con un sorriso a trentadue denti. "La mia piccola Emily, mi ha detto che ti sei iscritto in palestra e hai fatto su qualche muscolo." gli sorride maliziosa nonna Tonia, saettando gli occhi da me a lui.

Ecco che ricomincia. Mi sento terribilmente in imbarazzo e le mie guance si sono tinte di rosse. Vorrei che un buco si apra sotto di me e mi ingurgita. La sua lingua maledetta. Non voglio neppure girarmi a vedere la faccia divertita di Alex. Pure mia mamma mi guarda con una faccia maliziosa. Le avrò detto all'incirca settecento volte che io e Alex siamo solamente migliori amici. Ma da brava mamma, non mi crede.

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