Chapter II

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*Changbin POV*

Changbin è uscito di casa dopo aver fatto la colazione preparata dal biondino e si è avviato verso la sua macchina.

Il moro, infatti, aveva una macchina praticamente nuova.

Era una macchina non molto costosa, una che uno studente universitario poteva gestire.

L'ha comprata al terzo anno dell'università ed è ancora intatta.
Salito sulla sua macchina di color carbone, Changbin, si è avviato verso la sua agenzia.
Il ragazzo lavorava in un'agenzia che produce elettronica dove lavorava nel reparto di vendita.

Beh, che dire, pagavano davvero bene ed è quello che serviva al nostro Changbin per poter gestire l'appartamento e le spese quotidiane.

Aveva molti colleghi con cui spesso, dopo lavoro, andava a bere un po' di soju.
Dopo di che il moro, insieme a Jisung, veniva sempre riportato a casa da Felix.
Changbin non era molto socievole eppure molte persone lo "veneravano" per il suo aspetto e lo stile di vita.

Il moro, infatti, non aveva amici.
Secondo lui non servivano a niente.
Tranne uno però.

Questo "uno" è comparso nella vita di Changbin circa quando aveva 14 anni.
Si sono conosciuti in terza media e vanno ancora d'amore e d'accordo.

Beh, ovviamente non del tutto dato che il moro è sempre molto apatico verso tutti, infatti questa cosa infastidisce un po' tutti quelli che gli stanno attorno.

Il ragazzo di cui stavo parlando si chiama Han Jisung. Un ragazzo dai capelli castano chiaro con l'aspetto di uno scoiattolo.
In realtà si sono conosciuti grazie alle loro famiglie.

Le loro famiglie sono entrambi molto ricche.
Ad un altro livello sociale si può dire.

Ora lavorano nella stessa agenzia e anche nello stesso reparto anche se questo lavoro è stato scelto dai genitori di Jisung.

Il castano infatti, sin da piccolo, ha sempre amato dipingere e l'arte della pittura.
È solo che Changbin è stato un po' più autonomo ed è riuscito ad opporsi al lavoro proposto dalla famiglia, mentre Jisung è sempre stato molto ubbidiente e questa cosa dava sui nervi sia a Changbin che al ragazzo stesso.

                                       ***

Arrivato all'ufficio Changbin scende dalla macchina e sale sul settimo piano di un grattacielo tutto di vetri.

- Buongiorno, signor Seo - dice ogni dipendente passando vicino il moro.
Lui non fa altro che rispondere ad ogni uno con il suo  "buongiorno" con il solito sorriso brillante.

Non aveva certo una posizione "alta" come CEO o vice presidente eccetera ma non era nemmeno un dipendente qualunque.

Infatti occupava un ruolo molto importante nel suo reparto perciò molti gli mostravano molto rispetto ed ammirazione.

Quando finalmente arriva alla sua postazione, vede una siluette seduta sulla sua sedia.

- Han Jisung, veramente non hai niente da fare? Oppure vuoi proprio essere licenziato? - dice Changbin come se questa frase, come tutta questa scena, facesse ormai parte della sua routine.

- Buongiorno anche a te Bin Bin - sorride il castano con le sue grandi guance come quelle di uno scoiattolino.

- Non ti avevo detto di non chiamarmi così, oppure mi sbaglio? Mi pareva di avertelo detto chiaramente. - disse Changbin non cambiando l'espressione del suo viso.

- Okay, okay, sempre scazzato col mondo, eh? - dice Han evidentemente provocando il moro.

- Sempre scazzato con te, volevi dire - gli risponde Changbin e sentendo le lamentele pronunciate sotto al naso del ragazzo coi capelli castani, si lascia scappare un sorriso.

Il moro si era messo a lavorare quando arriva il capo del reparto e dice di riunire tutti nella sala per i colloqui.
Era ovvio che doveva dire qualcosa di importante, ma nessuno sapeva di cosa si trattasse.

Il capo del reparto ha fatto un segno con la mano che significava "sedetevi e fareste bene a sbrigarvi".

Quando tutti i dipendenti si sono accomodati e si calmarono, ci fu un silenzio tombale.

Il capo fece un respiro profondo ed iniziò a parlare.
- Non ve ne ho mai parlato... ma oggi arriva un nuovo dipendente. - non appena il capo finì la frase ci fu un gran casino tra tutti i dipendenti molto confusi.

Non avevano un nuovo dipendente da forse... 3 anni? Per loro era uno shock solo perché tutti i novellini scappavano dall'agenzia dopo tre giorni di lavoro pieno.

- Però state attenti - disse il capo tossendo nella mano. - Puoi entrare. -disse lui ad alta voce.
Entrò un ragazzo molto giovane ed alto. Aveva i capelli e gli occhi neri e la pelle pallida.
A primo impatto sembrava molto magro ma poi si iniziarono ad intravedere i suoi muscoli sulle coscie.

Quel ragazzo brillavava di luce propria e attirava tutti gli sguardi solo su di lui.

Era una bellezza più unica che rara.

Quando entrò nella porta si sono sentiti solo i sussulti dei tutti i dipendenti.

Avete presente i ragazzi perfetti?
Cosa? Non esistono?
Eh no, vi sbagliate di grosso.

Lui esiste ed è la perfezione in persona.
Il nome di questa perfezione è Hwang Hyunjin.
Una volta incrociato lo sguardo con lui, inizi ad annegare dentro il mare dei suoi occhi.
Era così misterioso.

Aveva uno sguardo quasi perso.

Non sapeva dove guardare.

Molto sicuramente stava pensando a qualcosa di cui solo lui poteva sapere e molto probabilmente poco gli importava di presentarsi o fare una bella figura davanti ai nuovi colleghi.

- Prego Hyunjin, presentati - dice il capo facendogli andare vicino la cosiddetta cattedra.
Il moro fa un cenno con la testa e si avvicina.

- Mi chiamo Hwang Hyunjin - disse lui - spero che vi prendiate cura di me - disse Hyunjin con un tono di voce talmente calmo che per molti dipendenti era anche irritante.

- Hyunjin prenderà il posto di "vice capo" del reparto dato che il nostro se n'è andato 4 mesi fa. - disse il capo, e qui le bocche di ciascun dipendente si aprirono per la "sorpresa".

C'è del personale che lavora qui da 5 anni ma nessuno si è nemmeno sognato di diventare il vice capo/capitano del reparto dato che era un qualcosa di irraggiungibile, mentre il novellino c'è riuscito tranquillamente.

- Okay, ora andate a lavorare. So che c'è molto lavoro da fare quindi non avete scampo. - disse il capo e tutti, uscendo dalla sala, iniziarono a commentare il novellino dalla pelle pallida.

Lui, infatti, aveva una pelle liscia e pallida, si può dire quasi limpida. Quella pelle perfetta che attira tutta l'attenzione.

Le labbra rosse si evidenziavano naturalmente sulla sua chiara pelle ed erano più attraenti di qualunque altra cosa. Erano molto grandi ma allo stesso tempo non erano ingombranti.

Perfette, insomma.

Ma lui in sé era la perfezione.

Tutti riniziarono a lavorare e nessuno aveva il coraggio di avvicinarsi al novellino.

Tranne qualcuno.

Qualcuno che conosciamo bene.

Ci siete arrivati?

Beh credo di sì.

Ebbene sì, si tratta del nostro Changbin.

cherry kisses // hyunbinlixDove le storie prendono vita. Scoprilo ora