Capitolo 9

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Angel

Arrivata al dormitorio spalanco la porta e me la richiudo alle spalle con un tonfo. Carol solleva di colpo la testa; è seduta sul suo letto, l'espressione cupa, per niente rassicurante.

«Vuoi dirmi che succede?», mi domanda gelida. Capisco subito che mi stava aspettando e che esige dei chiarimenti che non posso darle.

«Niente, sono stata trattenuta dalla mia insegnante di danza».

«Balle!». L'occhiata che mi rivolge è incendiaria. «Ho visto Barrett al saggio di danza, e guarda caso è scomparso subito dopo lo spettacolo. Ti ripeto la domanda: cosa cazzo sta succedendo?».

Non riesco più a trattenere le lacrime, ho un crollo emotivo. Mi ritrovo a singhiozzare come una stupida e Carol si alza in piedi per abbracciarmi; sembra pentita di avermi parlato così bruscamente. Mi accarezza piano i capelli come quando eravamo bambine e correvo da lei ogni volta che mi sentivo triste.

«Shh...», mormora nel tentativo di calmarmi. «Va tutto bene. Sono dalla tua parte, Angie. Qualunque cosa stia succedendo ti sosterrò».

«Mi sento terribilmente attratta dal professor Barrett», singhiozzo contro la sua spalla. È la prima volta che lo ammetto, anche solo con me stessa. Eppure, mi rendo conto che è tutto vero. «Lui è così affascinante, così sicuro di sé...».

«E così stronzo», termina lei al mio posto.

Io mi lascio sfuggire una risatina nervosa. «E così stronzo», ammetto. Dopo stasera ne ho la certezza. Mi ha trattato come qualcosa di cui liberarsi in fretta, come se non contassi nulla e non avessi dei sentimenti.

Carol si scosta da me e mi scruta con attenzione. «Sei stata a letto con lui?»

«Oh, no», inorridisco al solo pensiero. «Ma c'è stato qualcosa, noi... ci siamo baciati». Detto in questo modo non rende esattamente l'idea. Quel che è accaduto tra me e Andrew era molto più che un bacio, era... un vero e proprio incendio.

«Allora non è grave». Carol mi sorride rassicurante. «Basterà che tu decida di non vederlo più».

«Carol, è il mio insegnante di letteratura inglese. Non posso non vederlo più».

Lei sbuffa. «Intendevo dire al di fuori delle lezioni».

So cosa intendeva dire, ma non sono sicura di riuscire ad allontanarmi da lui. Anche se è la cosa giusta da fare.

Sospiro. «Hai ragione». Mi asciugo le lacrime col dorso della mano. «Lo farò».

«Bene».

«Piuttosto, hai detto qualcosa a Faith e Daisy? Loro sanno di Barrett?». La mia voce trema mentre pronuncio queste parole, ma devo sapere.

Lei scuote la testa. «Certo che no! Per chi mi hai preso? Ho detto loro che la tua insegnante aveva organizzato una festicciola per tutti gli allievi e che tu non potevi assolutamente mancare».

«Ci hanno creduto?». Il mio cuore perde un battito. Ho l'ansia a mille.

«Certo, so essere molto convincente, sai?».

Questo è vero. Al contrario di me, Carol sa mentire con un'innata naturalezza.

Inizio a rilassarmi. «Ti ringrazio, sei una vera amica».

«Mi devi un favore». Carol mi strizza l'occhio e io abbozzo un sorriso.

«Okay, ma adesso andiamo a dormire. Sono a pezzi».

È stata una dura settimana, tra le lezioni di Barrett, l'attrazione sempre più forte tra noi e il saggio di danza.

Non ho avuto un attimo di tregua.

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