1-Ci Sono Nata

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Se nasci scrittore non te ne accorgi subito, ma con il tempo ti fai due domande e all'improvviso capisci tutto.
Perché ogni volta che conosco qualcuno, dopo poco tempo si allontanano da me senza motivi e spariscono? Perché se non sono gli altri ad andarsene, sono io costretta a spostarmi e a non vederli più? Perché aiuti sempre tutti e nessuno si chiede mai se possa essere d'aiuto a te? Perché se guardi indietro nel tuo passato, non riesci a ricordare quasi niente? Perché, se sfogliassi il tuo libro, le pagine si mostreranno sempre bianche ai tuoi occhi? Non esiste niente che segni la tua esistenza, non sei abbastanza importante perché qualcuno si ricordi di voi. Eppure ci siete, riuscite a ricordare tutte le volte che avete aiutato qualcuno, ma poi sparite nell'ombra, venite dimenticati. Magari verrete ricordati come qualcuno da ringraziare, ma ormai siete andati, siete stati sbattuti fuori da quelle pagine, siete passati ad altre lettere. È una cosa inevitabile. Per molti anni ho accusato me stessa, pensando che fosse colpa mia se non riuscivo a tenermi affianco qualcuno, se non riuscivo a fare la parte di sorella minore o di figlia che mi era stata assegnata. Era colpa mia se la gente se ne andava, ho sempre pensato che mi usasse per farsi aiutare e poi mi voltasse le spalle.
Poi ho capito, come un fulmine a ciel sereno la risposta mi è piombata in mente: non era colpa mia, ma colpa del destino. Lui non trova di buon occhio gli Scrittori, perché solo lui può cambiare le carte in tavola, quindi gliela fa pagare, li fa soffrire, così loro non proveranno mai a cambiare la propria storia.
Io però non ho mai cercato di prendere in mano la penna, con questa cosa ci sono nata. Come lo so? Se uno scrittore diventa tale ad una certa età, guardando il proprio libro vedrà poche pagine già scritte: quelle di quando era un protagonista. Le altre sono tutte bianche, ma quelle restano, quasi a farsi beffe di loro.
Io invece l'ho aperto varie volte il mio libro, lo guardo continuamente, aspettandomi che qualcosa cambi, ma non accade mai: quelle pagine sono sempre lì, bianche, immobili, senza storia.

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