3. Aiuto

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Scaccio dalla testa il pensiero di Aiden che strattona quel ragazzo ed entro al interno WoolFood, uno dei miei fast food preferiti.
<<Un doppio cheeseburger con bacon e salsa rosa per favore>>, << Fanno 6,90$>> <<ecco a lei>> dico porgendogli una banconota da 10$.

Afferro il sacchetto con al interno il panino e mi siedo in un tavolino di legno fuori dal locale. In fondo questa cittadina se così si può definire non fa tanto schifo quanto me lo immaginavo, ci sono i fast food, le caffetterie, e tutto, poi è semplice orientarsi.

Mi soffermo qualche secondo a guardare la strada poco trafficata, e mi accorgo di un boschetto, dietro di essa, gli alberi sono alti e le foglie sono di un verde che non trasmette serenità ma timore. Tutti i miei pensieri vengono interrotti quando vedo scorgere un ragazzo con una maglietta bianca fuori da esso è scivolare a terra, rapidamente mi alzo e corro in suo soccorso, attraverso la strada rapidamente e noto la maglietta bianca macchiata di goccioline rosse, sembra essere sangue ma non ne sono certo, mi avvicino al ragazzo per aiutarlo ma ne rimango pietrificato quando alza lo sguardo, Aiden, aveva il labbro spaccato e del sangue che colava dal naso, doveva essere successo qualcosa forse una rissa.

<<Oddio cosa è successo?>> dico calandomi,  sono pietrificato non so cosa fare, <<merda, levati dai coglioni>> dice stringendo il braccio al petto, <<T..ti serve aiuto, chiamo un ambulanza>>, <<Ti ho detto di farti i cazzi tuoi>>, per un attimo mi sfiora il pensiero di fare come ha detto e andarmene, ma anche se non se lo merita è pur sempre una persona.

<<Dammi il telefono>> dice, gli passo il telefono e nel frattempo poso il mio zaino per terra mentre lui porta il telefono al orecchio.

<<Parker.... è successo un casino, vieni al ingresso del bosco sulla 12...... perfetto, muovi il culo.>> dice dolorante per poi lanciarmi il telefono.

<<Adesso levati dai coglioni, non ho bisogno di te>>, <<Ma non posso lasciarti così>>, alza gli occhi al cielo, e inizia a respirare a fatica, io distolgo lo sguardo e sento a crescere non solo l'imbarazzo, ma un nodo alla gola, un sacco di domande e curiosità mi affliggono ma non mi sfiora nemmeno un secondo l'idea di fargliele.

Dopo circa otto minuti di agonia vedo accostare una macchina nera al bordo della strada, un ragazzo riccio scende dalla macchina sbattendo lo sportello violentemente, si guarda in torno e corre qui non appena si accorge di noi.

<<Merda! Cazzo hai fatto?>> dice al amico non degnandomi neanche di uno sguardo, <<Michel>> risponde mentre l'amico lo afferra  tenendolo su una spalla.

Lentamente vanno verso la macchina lasciandomi fermo senza nessuna spiegazione, o rivolgendomi la minima parola.

Spolvero i jns con le mani e mi alzo mentre scuoto la testa cercando di metabolizzare l'accaduto.

Non riesco a fare un quadro della situazione, non capisco cosa sia successo e la cosa mi innervosisce parecchio.

Apro la porta di casa e subito mi tolgo le scarpe, <<Ciao Mamma>> grido richiudendo la porta di ingresso.

<<Mamma?>>, entro in cucina cercandola con lo sguardo quando noto un biglietto sul tavolo con scritto "Torno sta sera tardi, ti mando un bacio'' lascio cadere il biglietto e salgo in camera.

Il GIORNO DOPO

Entro a scuola con un mal di testa assurdo, le cose che sono successe mi hanno fatto rigirare nel cuscino tutta la notte, la curiosità mi uccide ma non ho cosa fare, con chi parlare o a chi chiedere.

Per il resto delle ore non ho fatto altro che alternare i miei pensieri tra ciò che era accaduto e il quaderno. Quando l'ultima campana suona un sospiro di sollievo.

Mentre i corridoi si svuotano ripongo gli ultimi libri nel armadio fino a quando non mi sento tirare la maglia da dietro.

Sgranai gli occhi, <<Cia...>>, <<Non dire una parola riguardo a ieri intesi?>> dice Aiden stringendo la mia spalla.
Annuisco e lui sbatte una mano negli armadietti e si avvicina al ingresso.

Faccio un sospiro di sollievo nel vederlo andare via. È quel tipo di persona che sa come intimorire qualcuno semplicemente con lo sguardo, e la sua vicinanza mi spezza.

Mi rendi liberoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora