4. Preside

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Accenno con la vista una ragazza dai capelli blu che fruga nella sua borsa, abbasso lo sguardo quando noto che si è accorta che la sto fissando.

<<Comunque sono Mariana Focus>> dice sorridendo. <<Maxxi, Maxxi Robinson>>.
<<Bel nome>> dice con aria timida, <<già>>

Mentre in silenzio camminiamo verso l'uscita esclama <<quindi.!! Come mai sei qui?>>, perché frequento la scuola?>> ribatto, <<No in questa città intendo, è raro che qualcuno ci si trasferisca>> mi dice accennando un sorriso. <<Onestamente non lo so nemmeno io, ma credo che sia per questioni lavorative di mia madre>>. <<Sarà stato una palla assurda dire ciao a tutti gli amici>>.
Annuisco, ma non lascio uscire nessuna parola dalla mia bocca, onestamente non voglio che pensi che sia un tipo bloccato sulle mie.

<<Già>> afferma lei guardandomi, <<dato che ci siamo e non ho proprio voglia di tornare a casa che ne pensi di andare a prendere una cioccolata o qualcosa?>>, per un attimo mi sfiora il pensiero di rifiutare, non so nemmeno chi sia, ma mi ricredo pensando al fatto che potrei chiedergli qualcosa riguardo ad Aiden. <<Si certo>> affermo.

Camminiamo per circa 7/8 minuti quindi mi ritrovo di fronte ad una caffettiera anni novanta, con delle luci rosse avvolte nelle piante poste all'ingresso.

Ci sediamo e ordiniamo due cioccolate calde.
<<Quindi tu cosa ci fai in questa città?>> chiedo molto timidamente. <<Per me è semplice, io ci sono nata qui, i miei sono britannici, ma dopo il loro matrimonio sono voluti venire a vivere qui e isolarsi dalla vita frenetica di Londra. Perciò hanno deciso di spostare tutti i loro affari qui ed ora eccomi.
Annuisco imbarazzato, non pensavo che da una semplice domanda si potessero ricevere tante informazioni.
Lentamente e con imbarazzo continuiamo a parlare per circa altri venti minuti fino a quando <<Posso farti una domanda?>>
<<Fai pure>> risponde secca. <Hai presente Aiden. ?>> esclamo, <<parli di quel ragazzo molto affascinante ma arrogante e un po' bulletto?>> risponde ridendo, <<Si credo propio di sì>> sorriso a mia volta. <<Che persona è?>>, mi guarda stranita, dopo qualche secondo risponde <<Onestamente non so molto di lui, so solo che è un ragazzino ricco e molto arrogante, ha perso un anno scolastico perché ha mandato in ospedale un ragazzo semplicemente perché ha offeso il suo tiro durante una parti di baseball e onestamente nulla di più, solo che sarebbe meglio stargli alla larga, e che fa parte di brutti giri.>>, alzo un sopracciglio, non so letteralmente cosa dire o fare, <<perché tanto interesse?>>. <<Nulla di che l'ho visto che strattonava un ragazzo in corridoio e mi incuriosiva.>>.

Mi sale un angoscia terribile ripensando alla parole che mi ha detto il giorno prima  ''non una parola con nessuno'' perciò preferisco tenere la verità per me.

Ci alziamo continuando a parlare e mi offro di pagare il conto ma rifiuta.  <<È stata una bella chiacchierata, ci vediamo domani>> <<A domani>> sorrido mentre si allontana.

Mi guardo intorno e alzo il cappuccio della felpa

MATTINA DOPO

Mi siedo ad ultimo banco per essere notato il meno possibile dai professori, ieri sera la stanchezza ha preso il sopravvento e non mi ha fatto studiare nulla. La professoressa Alliens inizia a spiegare Giovanna D'Arco, un argomento sentito e risentito più volte. Poggiò la testa sul banco quando entra in classe Aiden, mi si drizza la pelle ma non mi muovo più di tanto, indossa una maglietta rossa con dei jeans aderenti. <<Si sieda, e questa volta mi segno il suo ritardo>> dice la professoressa quando subito dopo continua a spiegare.
Si avvicina verso di me e sento salire la pressione, <<alzati>> afferma con arroganza, <<ma ci sono un sacco di posti liberi lì davanti>> dico sussurrando, <<testa di cazzo muoviti, puoi sederti tranquillamente davanti>>. Lo guardo storto ma non mi muovo, fino a quando non tira verso di se la sedia facendomi cadere per terra.

<<Allora cosa vi salta in mente a voi due>> grida la professoressa Alliens, <<Andate subito dal preside>> continua a dire. <<Professoressa scusi ma io>> mi interrompe subito dicendo <<lo spiegherete al preside non ho tempo da perdere>>.

Aiden sorridendo esce dalla classe, dopo qualche secondo mi ritrovo costretto a seguirlo. Mentre lo seguo mantenendo le distanze adeguate ripenso a quanto possa essere arrogante una persona del genere, ma la cosa più triste è che la colpa ricada su di me pur non avendo fatto nulla.

Ci accomodiamo in una sala d'attesa fino a quando non sentiamo una voce gridare "avanti". Entriamo e il preside ci fa cenno di sederci.

<<cosa è successo, perchè siete qui?>> afferma con voce autoritaria. <<ma nulla questo testa di cazzo si è buttato a terra e la Alliens ha coinvolto me.>> dice Aiden. <<Intanto moderiamo i termini, il fatto che suo padre finanzi la scuola non significa che hai il diritto di fare e dire ciò che vuoi, e poi non credo propio che sia andata così, credo davvero Aiden che la colpa sia tua per l'ennesima volta è che vuoi far andare di mezzo qualcuno che non ha fatto assolutamente niente. Credo anche che tu abbia dei seri problemi di accettazione e comportamentali, perciò voi due presenterete un progetto alla signorina Alliens sui i legami di almeno 25 pagine, e domani voglio vedere già qualcosa di scritto.

Mi rendi liberoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora