Aiden esce dalla stanza sbattendo la porta con forza, il solo pensiero di dover condividere del tempo con lui mi fa gelare il sangue.
Vorrei ribellarmi alla decisione presa ma ho paura di peggiorare le cose.
Mi alzo dalla sedia ed esco dall'ufficio del preside.
Vedo Aiden chiudere la chiamata con qualcuno e tirare un pugno sul muro.
<<Ei coglione>> lo sento esclamare con arroganza per poi continuare <<River 19, alle 17;00>>.Faccio cenno di sì con la testa mentre senza degnarmi di uno sguardo si allontana.
ORE 16:24
Prendo lo zaino, e lo skate che era rimasto ancora nello scatolone del trasloco. Accendo il navigatore e seguo le sue indicazioni.
Il navigatore indica che servono 29 minuti di camminata, ma in skate arriverò prima.
Mi fermo quando scorgo le prime ville, sono tutte grandissime e di dimensioni stratosferiche, è assurdo potersi permettere delle case come queste.
Cammino fino a quando non leggo il numero 29 su una delle ville.
È la casa più grande tra tutte, è circondata da un giardino grande quattro volte casa mia, ed al centro c'è una fontana attiva, le piante sono curate nei minimi dettagli e la facciata della casa è totalmente bianca con delle portefinestre tutte in vetro.<<in una casa così ci possono vivere benissimo 20 famiglie>> penso ad alta voce.
Premo il pulsante del citofono posto sotto la scritta in argento Parks, e il cancello si spalanca.
Sento l'ansia salire ma cerco di cacciarla giu e di svuotare la mente, la porta viene aperta da una signora abbastanza bassa molto sorridente.
<<è qui per incontrare il Signor Parks?>> esclama con voce armoniosa.
<<S..si>> rispondo mentre vedo Aiden scendere dalla scalinata indossando una felpa rossa con dei pantaloncini neri.
<<Ragazzino seguimi>> dice con arroganza mentre continua rivolgendosi a quella che doveva essere la cameriera <<Elena, chiama Parker e digli che sta sera non ci sarò>>.
Il suo tono autoritario mette i brividi, lo seguo mentre mi guardo intorno credendo di stare dentro ad un qualche film.
La casa è piena di dipinti, il parquet si abbina perfettamente a tutto l'arredo.
Apre la porta di camera sua e un televisore acceso è la prima cosa di cui mi accorgo.
Al centro della stanza c'è un letto molto grande affiancato da due comodini bianchi, nella parete sopra la scrivania c'è un poster incorniciato di lui che tiene una coppa in alto dopo aver vinto una partita di football.
<<puoi sederti li>> dice lanciandosi sul letto e mettendo le mani dietro la testa.
Smetto di fissarlo quando incrocio il suo sguardo.
<<Tu non farsi niente quindi>> chiedo, alza leggermente la testa, ride e si rimette nella posizione di prima.Socchiudo qualche secondo gli occhi in segno di disapprovazione e mi siedo, afferro un quaderno e una penna e inizio a scrivere.
Dopo circa trenta minuti di silenzio sento dire <<Merda che caldo>>, si toglie la felpa e la maglietta, si avvicina alla scrivania dove sto seduto e allunga il braccio per afferrare il pacco di sigarette
Si side sul bordo della finestra e ne accende una.
<<ti manca molto a finire ragazzino?>> chiede,
<<se mi aiutassi potrei finire entro domani magari>> affermo a voce bassa e amichevole.Noto che sul petto poco, sopra gli addominali aveva una cicatrice piccola ma abbastanza evidente.
<<che hai fatto li?>> chiedo indicando la cicatrice.
<<Nulla che ti interessi>>Alza lo sguardo e mi fissa con superiorità per qualche secondo fino a quando non risponde al telefono:
<<Dimmi Parker......temporeggia........cristo santo ti ho detto ti temporeggiare........si.......15 minuti e sono da te.>>.
Posa il telefono in tasca e si avvicina alla porta aprendola <<Ragazzino devi andartene domani finiamo, presentati alla stessa ora>>.
Afferro le mie cose e mi dirigo verso l'uscita da quella casa tanto grande quanto angosciante.
Aiden cammina davanti a me, in pochissimi secondi è riuscito a vestirsi, e a correre fuori di casa.Accende la macchina senza ne salutare ne aspettare che io sia uscito completamente di casa e in un secondo accelera
Deve essere successo qualcosa di importante per spingere una persona a correre fuori di casa in così poco tempo e a sfrecciare a certe velocità in una zona residenziale.
GIORNO DOPO
Entro a scuola e subito mi sento sfiorare una spalla
<<Mariana ehi>>, <<dato che sei nuovo mi piacerebbe invitarti ad una festa, sta sera alle 10:30, ti passo a prendere io, non accetto un no come risposta>>, sorrido e annuisco, <<Lagos 75>>
<<Perfetto a dopo allora>> dice toccandomi la spalla.Cerco ti metabolizzare il fatto di aver appena accettato un invito ad una festa da una ragazza che conosco appena con persone che non conosco affatto.
LA STORIA PRESENTA TANTISSIMI ERRORI DI BATTITURA E DI PUNTEGGIATURA, UNA VOLTA FINITA LA STORIA MI DEDICHERÒ ALLA REVISIONE.
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Mi rendi libero
RomantikQuando Maxxi, un ragazzo disagiato cambia città, spera di poter cambiare vita con essa. Ma dopo essersi scontrato con Aiden il classico cattivo ragazzo le cose vanno in maniera diversa da come se le aspettava. L'arroganza, la cattiveria, le bugie, f...