Frammenti di stelle lucenti

Capitolo 7

Nadia

"Hey! Che ci fai in giro con la mia ragazza?"
La sua voce. Perché era qui?
"Me ne sto giusto andando."
Nascosi la conchiglia sotto al vestito, prima di sentire due braccia circondarmi la vita.
"Sta lontano da lei."
"Ti stai scaldando per niente."
Sentivo la presa farsi più forte.
"Tutte le volte che ti incontra finisce sempre in lacrime, meno male che ci sono io che la faccio distrarre. E non credere che non apprezzi, me ne ha dato prova giusto ieri ser..."
Lo fermai con una gomitata nella pancia.
"Non c'è bisogno di raccontare la nostra vita privata in giro, smettila."
Loki rimase completamente di sasso, illuminato leggermente dal suo anello che stava brillando sempre più forte, il che non era un buon segno.
"Che c'è leader, qualcosa non va?"

Quello sguardo, lo avrei riconosciuto tra mille. Dovevo intervenire, altrimenti l'avrebbe ammazzato di botte.
"Ragazzi, basta. Fatelo per me."
Con gli occhi pregai Loki di smetterla. Misi una mano sopra la conchiglia, e gli sorrisi malinconica. Se non avesse fatto il cretino non saremmo arrivati a questo punto, e lui lo sapeva benissimo. Si calmò piano, e il bagliore sparì del tutto.
"Fai buon viaggio. Quando vuoi vienici a trovare."
Ero consapevole che non avrebbe potuto vista la vipera che stava per sposare, ma le mie parole sembrarono rincuorarlo un po'.
"Ecco, vai da quell'appiccicosa di Sally, che aspetta solo quello da anni ormai."
"Addio." Ci disse solamente prima di allontanarsi verso casa sua. Quando girò l'angolo mi voltai verso Aquila.
"Contento adesso?"
"Perché tu non lo sei?"
Sospirai.
"Senti, è stata una serata impegnativa, e sono sfinita. Ah, e c'è Marco a casa, quindi non voglio far venire a dormire anche te. Ci vediamo domani, okey?"
Mi guardò perplesso. "Marco?"
"Sì, il fratello di Fenix. È venuto a trovarci e starà da noi qualche giorno."
Annuì e mi diede un bacio sulla fronte.
"Va bene principessa, ci vediamo."
Spiccò il volo tornando a casa sua, mentre io non aspettavo altro che buttarmi sul letto.
Era tutto buio nell'appartamento, gli altri dovevano già essere andati a dormire. Cautamente mi recai in camera, dove finalmente accesi la luce. Mi tolsi il vestito e i sandali, mettendomi la mia tuta pigiama preferita. Velocemente preparai tutto quanto per la notte e sprofondai sotto le coperte, cercando di nuovo di fare ordine nella mia testa. Giocherellando con la conchiglia ne annusavo il profumo buonissimo e ripensavo a tutto quello che era successo la sera. Mi aveva dato piuttosto fastidio come si era comportato Aquila, anche se era protettivo nei miei confronti non era una giustificazione per quello che aveva detto. Come un fulmine a ciel sereno mi ricordai di avere ancora la lettera nella borsa da leggere. Mi alzai e la presi, sperando in qualcosa che non mi facesse troppo male.

Ciao tortorella,

Come ben sai mi sono reso conto di aver sbagliato con te, e forse gli astri hanno voluto darmi la punizione che meritavo con questo matrimonio obbligato.
Ma...
Non ce la faccio a tenermi dentro tutto.

Devi sapere che la cosa che mi fa più male ora è il pensiero di non poterti avere vicino e di non poter sapere come stai, che cosa fai, se sei felice per davvero.
Devi sapere che mi mancherà tutto di te, il tuo bellissimo sorriso, i tuoi occhi che mi hanno stregato dal primo giorno che li ho visti, le tue premure... Sono riuscito a scoprire la tua parte migliore, quella buona, gentile, umile, tanto altruista e determinata; e adesso dovergli dire addio fa male.
Non sono mai veramente riuscito a farti capire quello che provo per te, e mi dispiace.
Mi hai cambiato la vita, nessuna è come te.
Sei insostituibile, e io, lentamente, sto come morendo pensando di non poterti vedere tutti i giorni, di non potermi svegliare con te a letto oppure affacciata alla finestra a riguardare quei paesaggi che tanto ti piacciono e che ti fanno sorridere.
Conoscendoti ti farà male leggere queste poche righe, però, prima che me ne vada, la cosa più importante:

Non ho mai amato e mai amerò nessuna come ho fatto con te. Il mio cuore ti apparterrà sempre, e non posso fare niente per cambiare le cose.