Claudio's pov
La sento arrivare alle mie spalle, di soppiatto, come se non volesse farsi scoprire.
Continuo a prestare attenzione al soffritto che sfrigola in padella, facendo finta di non sospettare nulla.
Sento le sue braccia cingermi i fianchi e la sua voce sussurrare al mio orecchio, mentre appoggia il petto alla mia schiena: "Che cosa cucina di buono, dottor Conforti?"
"Amatriciana" rispondo mentre controllo se l'acqua abbia iniziato a bollire.
È sera inoltrata ma lo stomaco brontolante di Alice ci aveva obbligati ad alzarci dal comodo letto su cui avevamo trascorso le ultime ore.
Così, un po' a malincuore, mi ero messo a preparare la cena.
"Posso fare qualcosa?" mi chiede lei mentre scioglie quell'abbraccio e io mi volto a guardala.
"Penso sia meglio che tu stia lontana dai fornelli"
Lei rotea gli occhi sbuffando: "Non sono poi così male, in cucina!"
"Uhm, come no" farfuglio mentre la blocco prima che si allontani troppo da me.
Indossa solo la mia camicia che le sta grande di almeno tre taglie e le arriva all'altezza delle anche, i polsini risvoltati più e più volte per evitare che le sue braccia si perdano dentro le maniche.
La mia mano, poco sopra il suo bacino, la spinge con forza verso di me mentre catturo le sue labbra in un bacio.
"Sacrofano, se proprio vuoi renderti utile" le dico una volta staccati "mi passeresti il guanciale per il sugo?"
"Agli ordini, dottore" mi risponde porgendomi tutto il necessario.
La osservo armeggiare con i piatti mentre prepara il tavolo e devo ammettere che potrei anche abituarmi a vederla così.
Con la mia camicia, mentre si allunga in punta di piedi per prendere i bicchieri su un ripiano troppo alto per lei.
"Aspetta" le dico, posandole le mani sui fianchi ed invitandola a tornare con i piedi per terra "faccio io"
"Dovresti spostarli, sai?" mi fa notare mentre si scansa, incrocia le braccia e si appoggia al piano della cucina.
"Sono sempre stati lì. Perché mai dovrei spostarli?"
"Perché immagino non saresti felice se ne rompessi qualcuno accidentalmente"
"Vedi Sacrofano, questo sarebbe vero solo se tu frequentassi costantemente questa casa" la stuzzico.
Lei si morde il labbro inferiore, indecisa se rispondermi oppure no.
"Sei tu che insisti tanto sul fatto che il tuo appartamento è meglio rispetto al mio, perché c'è più privacy" afferma dopo qualche attimo "Quindi potrebbe succedere ogni tanto che..."
Abbassa lo sguardo, improvvisamente imbarazzata dalla piega che il suo discorso sta assumendo.
"È oggettivo che il mio appartamento sia meglio" poso una mano sulla sua guancia, in una piccola carezza.
"Sempre il solito modesto" ironizza sbuffando.
"Comunque" la obbligo a guardarmi, invitandola a sollevare il viso con due dita sotto il suo mento "forse non sposterò i bicchieri ma..."
Mi guarda e per un attimo credo che potrei concederle di tutto se mi fissa così.
"... puoi venire a rifugiarti qui ogni volta che vuoi" le confesso "soprattutto se ..." lascio vagare il mio sguardo sul suo corpo, solo parzialmente coperto dalla mia camicia "ti presenti in questa mise"
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L'allieva - Weekend in campagna
FanfictionE se non tutto fosse andato come conosciamo? Se Marco non avesse risposto alla richiesta d'aiuto di Alice? -Storia basata sulla serie tv L'allieva della Rai Continuazione ipotetica dell'episodio 2x06... a modo mio -