Alice's pov
Ho fatto più in fretta che ho potuto.
Un'ora e mezza più tardi, dopo aver attraversato mezza Roma con il traffico, con un cambio pulito, un paio di scarpe decisamente più comode, una doccia che mi ha liberato dall'aroma di caffè e dalla appiccicosa sensazione dello zucchero sulla pelle, sono di nuovo lì, di corsa su per quelle scale che conducono al mio amato Istituto.
Sicuramente meno amata è l'idea dell'incontro che fra pochi minuti mi appresterò a fare, sperando che Claudio sia riuscito a tenere a bada l'ira della Wally per tutto questo tempo in mia assenza.
Corro nella sala specializzandi, infilo il camice, saluto di corsa Lara che mi guarda stranita, mi precipito nello studio di CC e spero solennemente che abbia buone notizie per me.
"Alleluia" commenta divertito, il solito sorrido beffardo a decorargli il volto.
Non rispondo, troppo trafelata per sprecare fiato inutilmente.
"Devo dire che mi hai stupito, Allevi" continua lui guardando l'orologio "Solo 89 minuti per attraversare la città in bici, lavarti, cambiarti e tornare. Complimenti!"
"Invece di prendermi in giro, Claudio" lo apostrofo appoggiando i palmi delle mani sulla scrivania e sporgendomi in avanti verso di lui "Che aria tira ai piani alti?""Ti riferisci alla Wally?" chiede lui avvicinandosi a sua volta a me, facendo leva sui gomiti poggiati sul tavolo in legno, con l'immancabile pallina fra le mani.
Annuisco anche se non ce ne sarebbe bisogno, data la banalità della domanda.
"Per quanto io sia assolutamente convincente e ammaliante, se fossi in te non tirerei troppo la corda" mi dice mentre mi guarda negli occhi "Sono riuscito a farti guadagnare tempo ma è pur sempre della Boschi che stiamo parlando.... Quindi non ne perderei altro in chiacchiere"
"D'accordo, ma almeno ti ha detto di cosa voleva parlarmi?"
"Mi dispiace immensamente deluderla signorina ma io non mi chiamo Alice Allevi" mi canzona "quindi, punto primo, la Boschi non è cieca e ancora mi riconosce e punto secondo non mi chiamo curiosità di secondo nome"
"Bastava dire no" gli rispondo.
"Bastava che tu non facessi domande inutili"
"Hai per caso bevuto del succo di limone mentre non c'ero? Perché sei un po' acido in questo momento"
Lui mi guarda dubbioso, poi abbassa lo sguardo sulle sue mani che fanno saltare ritmicamente la pallina da un palmo all'altro.
"Scusami" sospira "è che..."
"Che cosa?"
La mia curiosità non ha limiti e a volte è un po' fastidiosa, lo ammetto, ma non posso starmene lì buona buona mentre lui scaglia la pietra e poi nasconde il braccio.
"Sono un po' nervoso" ammette tornando a guardarmi "Ma nulla di importante"
Perché non ti confidi con me, Claudio?
Perché ogni volta che succede qualcosa devo implorarti per scucirti anche un misero dettaglio?
Continua a guardarmi, rimanendo in silenzio, come se non avesse nient'altro da aggiungere.
Questa incomunicabilità fra noi mi farà impazzire, prima o poi.
Sorreggo lo sguardo ancora per qualche istante, poi mi volto e guadagno l'uscita in pochi passi.
È nel momento esatto in cui la mia pelle entra in contatto con il metallo freddo della maniglia che mi sento richiamare.
"Alice" è un sussurro dolce il suo, molto più di quanto mi sarei aspettata.
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L'allieva - Weekend in campagna
Fiksi PenggemarE se non tutto fosse andato come conosciamo? Se Marco non avesse risposto alla richiesta d'aiuto di Alice? -Storia basata sulla serie tv L'allieva della Rai Continuazione ipotetica dell'episodio 2x06... a modo mio -