1. Bologna è una merda

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Freddo.
Fa veramente freddo.
Il cielo è grigio, l'asfalto è grigio, le case sono grigie, persino le persone sono grigie nella periferia di Bologna.
Enrico cammina per strada, si accende una sigaretta da cui esce del fumo grigio.
Continua a camminare anche se non si ricorda nemmeno più dove sta andando, si ricorda solo perché se n'è andato.
La strada è semi deserta, ogni tanto c'è qualcuno con il cane, ad un certo punto passa un gruppetto di ragazzi con della musica di merda a palla nella cassa, li odia.
Va a sbattere contro qualcuno, è un ragazzo che ha già visto da qualche parte, gli pare si chiami Francesco.
Manca un battito.
Distoglie lo sguardo, mormora un 'ciao' e prosegue.
Si guarda intorno e si rende conto di non sapere dove sia. Si gira e inizia a percorrere la strada a ritroso mentre si accende un'altra sigaretta.
Si alza un vento gelido, Enrico accelera il passo per arrivare a casa il prima possibile.
Si butta sul divano e accende la TV.
Fanno uno di quegli stupidi film d'amore con Julia Roberts che si guarda di solito sua madre.
Lui l'amore lo ha solo sentito nominare, mai provato sulla propria pelle.
Sentirsi pieni solo con un'altra persona, gli pare tanto una stronzata.
Qualcuno dice che la persona giusta è colei che ti completa, come se una persona da sola non fosse una persona completa.
Lui si sente completo anche da solo.
Qualcun altro dice che la persona giusta è l'anima gemella, un suo gemello lui lo odierebbe sicuramente.
Cambia canale, c'è un tizio che cammina sotto la pioggia con una musica triste, cambia prima di vedere di che si tratta.
Scooby-Doo... 'I veri mostri sono le persone' e bla bla.
Non c'è nulla da vedere.
Spegne la tv e si appisola sul divano.
Si sveglia perché sente suonare il telefono, è Alberto C, uno dei pochi amici che si tira dietro dall'infanzia, ha due anni più di lui e i loro genitori sono amici.
Alberto C gli chiede se ha voglia di andare al bar, non dice di no, anche perché non ha niente di meglio da fare.
Al bar ci sono Enrico, Alberto C, Lodovico, Alberto G e Francesco.
Francesco è lì perché al pomeriggio era a studiare da Alberto G visto che sono nella stessa classe, vanno all'Adini, come Alberto C, Lodovico fa il classico, passa le giornate a studiare a chiedersi chi gliel'ha fatto fare.
Enrico invece fa scienze umane al Bassi.
Ridono come idioti e bevono birra, tutti tranne Enrico, lui beve e basta.
Dopo un po' esce per fumare, ma non si fuma una sigaretta.
Si siede con la schiena appoggiata al muro del bar.
Dopo un po' Francesco si siede vicino a lui. Lo guarda e lo schifa, non sa nemmeno lui perché, Enrico non lo conosce eppure lo schifa.
«Tutto bene amico?»
«Non siamo amici.»
«Ok... Ma non va bene vero?»
«Fatti i cazzi tuoi.»
«Scusa, non proverò mai più ad aiutarti.»
Enrico prende la canna e la lancia lontano, fa schifo e non sballa per niente, il tizio nuovo lo aveva fregato.
«Porcoddio.»
Si accende una sigaretta.
«Si, ma stai calmo.»
«Ancora non te ne sei andato?»
«Scusami eh. Deprimiti da solo. Stronzo.»
E Francesco se ne va.
Enrico resta fuori da solo, finisce la sigaretta, appoggia la mano a terra e sfiora qualcosa, l'altro ragazzo gli aveva portato fuori una birra.
La beve d'un sorso.
I suoi amici sono già andati via così torna a casa anche lui, fumando un'altra sigaretta.
Arriva, prepara lo zaino e si butta a letto.

Amarsi Male                  ~Lo Stato Sociale [completa] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora