Enrico è steso sul pavimento con il braccio che sanguina.
Tiene aperta la chat con Checco🐉.
Fissa l'ultimo "ti amo" che ha inviato.
Checco è seduto su una panchina nel parco, sta piangendo, ma piove e non si nota.
Tiene aperta la chat con Carotino🧡.
Fissa l'ultimo "ti amo" che ha inviato.
Sta lì a prende la pioggia e a stare male.
Era tanto che non stava così male.
Prova a telefonargli.
Risponde.
«Che c'è?»
Enrico è apatico.
«Perché? Cosa ho fatto stavolta?»
«Stai piangendo?»
«Non fingere che ti importi.»
Ma gli importa, preferirebbe di no, ma gli importa eccome.
«Non hai fatto niente.»
«Non capisco.»
«È sbagliato.»
«Che cosa?»
«Noi... Il nostro rapporto è sbagliato.»
«Continuo a non capire.»
«Allora lascia stare. Cancella il mio numero.»
«Ti prego. Voglio vederti.»
«Anche io. Cancella il mio numero.»
«Aspetta... Io... Ti amo.»
«Addio.»
Riattacca.
Checco sta peggio di prima.
Resta lì fino a quando non smette di piovere, poi torna a casa.
Non riesce a smettere di piangere.
Enrico si sente vuoto, ma ormai ci è abituato.
La settimana dopo mangia solo un paio di volte.
Sta attentissimo a non trovarsi nella stessa stanza in cui si trovano i suoi.
L'unica cosa che vuole è estirpare ogni pensiero di Francesco dalla sua testa e magari trovare una ragazza, ma non ci riesce.
Ogni volta che chiude gli occhi vede il moro.
Lodo gli telefona.
«Vez, che cazzo hai fatto?»
«Come?»
«C'è il mio migliore amico steso nel mio letto che piange.»
«Oh... Io...»
«Tu cosa?»
Si sente una merda. Francesco non merita questo.
«Non mi importa. Digli di passare oltre. La vita continua.»
«Che cazzo di problemi hai? Sei una merda.»
«Lo so.»
La voce lo tradisce.
«Amico... Lo so che ti manca. Smettila di fare cazzate.»
«Non voglio più stare con lui.»
«Sì invece. Concedigli almeno un'uscita.»
«Io… lo farò. Lo chiamerò.»
«Se stai mentendo giuro che ti rimando in ospedale.»
«Non sto mentendo, mi serve solo del tempo.»
«Ti conviene.»
«Ciao.»
«Ciao.»
Riflette su quello che ha appena detto.
Non lo può vedere, non reggerebbe il suo sguardo.
Chiama Berto.
«Amico, ho fatto un casino.»
«Ho perso il conto dei tuoi casini.»
«Mi sono incastrato in un'uscita con Francesco.»
«Non mi sembra una brutta cosa.»
«Lo è. Io non voglio vederlo.»
«Sì che lo vuoi.»
Sì che lo vuole.
«Come posso fare?»
«Io direi che ti conviene mettere la camicia, e pettinati amico.»
«Farò di più.»
Scrive a Checco🐉.
“Sabato.
Casa mia.
21.30.”
Fino a sabato nessuno dei 2 mangia praticamente nulla.
E il giorno arriva.
Francesco arriva puntuale ed Enrico, restio, apre la porta.
«Ciao.»
«Entra.»
Checco è tutto spettinato e tiene in mano un mazzo di fiori. Carota non è più color carota.
«Enrico... Se mi vuoi lasciare o altro, ok. Lo capisco. Sono stato una merda. Ti chiedo solo di essere onesto.»
«Io... I miei hanno ragione. È sbagliato.»
«Non lo è. Non li hai mai ascoltati, perché farlo ora?»
«Io...»
Checco fa qualche passo in avanti e Carota indietro.
Sbatte contro il tavolo.
Francesco gli mette le mani sui fianchi.
«Quello che senti ti sembra sbagliato?»
«Lasciami.»
Gli accarezza il viso.
«Non c'è niente di sbagliato.»
«Sì invece. Ti prego...»
Lo bacia.
Si scambiano i sapori e i sentimenti si mescolano.
E finisce che stanno bene entrambi.
Quando si staccano Francesco stringe Enrico a se.
Il più piccolo schiaccia la faccia tra il collo e la spalla del più grande.
«Ti sembra ancora sbagliato?»
«È la cosa più giusta della mia vita.»
«Allora torna con me. Ti prego. Fottitene dei tuoi genitori, di quello che pensano. Cerca solo di essere felice. Forse non sarò io a farti felice, ma tu meriti qualcuno che ti faccia sorridere. E in realtà non dovrei essere io a farti felice, dovresti essere tu. E se vuoi che io sia partecipe... Beh, sono qui. Sono qui per te e ci sarò sempre, perché io... Io ti...»
Viene interrotto da un bacio.
Un bacio dolce.
Un bacio perfetto.
Si staccano, si guardano negli occhi per un po' e scoppiano a ridere.
Ridono come dei cretini e si danno un sacco di baci.
Perché, alla fine di tutto, si sentono solo scemi e contenti.
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Amarsi Male ~Lo Stato Sociale [completa]
FanfictionE tu amami come ameresti te se fossi me e viceversa, quindi male senza capire niente