Enrico ci pensa anche a chiamarlo, per mezzo secondo è quasi convinto.
Prende il telefono.
Ma lui il numero di Francesco non lo ha.
È uscito dal gruppo senza salvarlo in rubrica.
È sabato e non va a scuola.
Ha già finito tutti i compiti e fa troppo freddo per uscire, non sa che fare.
Legge un libro e con "legge un libro" si intende tutto il libro.
Sul gruppo di classe legge di una festa in discoteca, sa già che non ci andrà.
Meno tempo passa con quei bambini più è contento.
Non sono proprio tutti immaturi i suoi compagni, ma la gran parte sì è gli altri preferiscono stare con i bambini piuttosto che con lui.
Spesso lo prendono per il culo chiamandolo "secchione di merda" oppure "bimba anoressica" o ancora "nano di merda" per la sua bassa statura, anche se non è neanche il più basso.
Cerca di fregarsene il più possibile, ma non sempre ci riesce.
Sa di essere sottopeso, non arriva ai livelli di una persona anoressica, ma non sembra esserne troppo lontano ed è basso, ma non così tanto.
Pensa che dovrebbe iscriversi in palestra, ma non ha abbastanza tempo e con tutte le cicche che si fuma non ha il fiato neanche per 5 minuti di allenamento.
È sera tardi.
Si fa un panino col prosciutto, almeno mangia qualcosa...
Vorrebbe uscire, ma nevica e fa troppo freddo per fare qualsiasi cosa.
Apre insta.
Si mette a guardare le storie dei suoi "amici" che sono tutti andati alla festa.
Nelle storie di Berto si vede Lodo mezzo ubriaco che si limona con una ragazza completamente ubriaca.
Nelle storie di Bebo si vede Francesco, con l'occhio ancora nero, che fa facce stupide mentre beve un drink non meglio definito.
È felice di vedere che dopo 2 giorni lo scassa palle ha ancora il livido sulla faccia.
Nelle storie di Lodo si vede Bebo che si limona duro una tipa e se la tiene per il culo.
Lui quella ragazza la conosce bene, è Sofia.
Si sente preso per il culo e tradito.
Lei è l'unica che ancora considerava sua amica. É la sua ragazza ed è ad una festa a limonarsi con un coglione.
In effetti non la ama, ma si sente comunque tradito.
Le manda un messaggio con scritto "fatti chi vuoi, tanto sei single" e la blocca.
Alla fine se ne fotte del freddo ed esce comunque.
Cammina accendendo una sigaretta dopo l'altra.
Torna nel vicolo a prendere altra erba e "amico" gli regala un acido per scusarsi dell'inconveniente di qualche sera prima.
Va in un altro vicolo e prende l'acido.
Il viaggio è un viaggio dell'orrore.
I lampioni sembrano serpenti con gli occhi luminosi pronti ad attaccarlo da un momento all'altro.
Le poche persone per strada indossano maschere inquietanti e sussurrano cose strane in lingue sconosciute.
I muri sembrano coperti di sangue.
È la prima volta che gli prende così male.
Quando tutto finisce si sente ancora più una merda di prima.
Va a casa e crolla letteralmente sul letto.
Il giorno dopo si sveglia alle 2 del pomeriggio.
Si accende una sigaretta.
Nel tardo pomeriggio va al bar sicuro di non trovare gli altri.
Si mette a parlare col barista Andrea della sua vita di merda mentre gira il cucchiaio nel caffè ormai gelido.
Lo beve d'un sorso poi Andrea gli porta una birra, sa benissimo che è minorenne, ma non gli interessa più di tanto.
Quando finisce la birra tira fuori il portafogli, ma il barista gli dice che offre lui.
Ringrazia ed esce.
Dalla porta trova i suoi "amici".
Non li saluta nemmeno.
«Hey Enrico, tutto bene?»
«Che vi frega?»
«Dai...»
«Lo so che non vi frega un cazzo, non vi è mai fregato un cazzo. Mai che mi chiediate veramente come sto. Mai che vi comportiate da amici.»
«Oi, calmati.»
«No. No non mi calmo. Andatevene tutti a fanculo. E Alberto, Bebo, tranquillo ora Sofia è single puoi scopartela quando ti pare.»
Berto si avvicina al banco per prendere le birre, ma Andrea si rifiuta di servire i ragazzi perché sono "minorenni", perché sono stronzi.
Enrico esce camminando veloce, seguito da Francesco.
«Ancora mi segui? Che vuoi da me? Lasciami in pace.»
«No.»
Gli fa male la testa e gli viene da piangere.
«Vattene.»
Ma lui non se ne va.
«Voglio solo essere gentile.»
«La gentilezza è una grossa stronzata.»
«Perché dici così?»
«Nessuno fa cose gentili gratuitamente. Tutti vogliono un tornaconto. Beh, anche se provi ad essere gentile con me io non ho niente da darti in cambio. Ora levati dal cazzo e fammi tornare a casa.»
«No.»
Checco lo prende di nuovo per il polso, stavolta la presa è più morbida, ma non lo lascia comunque andare.
«Io... Per favore...»
Ha una faccia disperata, sta chiedendo aiuto e l'ultima cosa che vuole è che l'altro ragazzo molli la presa.
E Francesco non molla.
Francesco lo tira a se e lo abbraccia forte.
All'inizio Enrico prova a resistere, ma alla fine si lascia andare e inizia a piangere.
Dopo un po' Checco molla la presa.
Enrico si asciuga le lacrime con la manica del giubbotto.
«Ti odio.»
«Non è vero.»
«Sì, sì invece. Ti odio. Mi hai fatto sentire debole e io non devo essere debole.»
«Io credo che mostrarsi tristi o fragili agli altri sia segno di forza.»
«Io... Fottiti.»
«Non c'è di che.»
E Francesco se ne va.
Enrico si sente un po' in colpa per come ha trattato Checco.
Si accende una sigaretta e cammina verso casa pensando a quell'abbraccio. A cosa ha provato dentro quell'abbraccio.
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Amarsi Male ~Lo Stato Sociale [completa]
FanfictionE tu amami come ameresti te se fossi me e viceversa, quindi male senza capire niente