Introduzione

105 27 32
                                    

Mȅɳůḯɳoɽ ƙȉɽƭoɽ ėɳɳȕıȧɳ
Ménuinor kìrtor ennùian
«Gli antichi scritti predicono:  

ėɳȕɱɛɽɐ, ɱɧǘ ǡ ƴɳɡɽǟƭoɽ
enùmera, mhu a yngriator
fame, morte e distruzione  

ȕɽǘɳ ɽȍẋɐɽ ɭǝɽ-ɐɽȁƭƙǟɽɐɳ.
ùrun ròxar ler-aràtkiaran.
quando le razze si combatteranno.  

Ƙȕɽ, Sƭɧȁɳ Ȉȿȍɽoȿ,
Kur, Sthan Ìsoros,
Kur, Disgrazia degli Dèi, 
 

ɱȅɳůḯɳ Nȍɽ Mȍɽȿɛȿ
ménuin Nor Mòrses
antico Signore dell'Ombra  

ǡ Ӈȉɽɐȿ,
a Hìras,
e di Hira,  

ɐȕɽǘɳ Ȁǝɳɡɧɽḯȿƭ ȕȿ ȕǡɽɐƭ.*
aùrun Ae-nghrìst us ùiarat.
fin quando il Profeta non giungerà.»


Probabilmente, chi ha steso questo manoscritto riportante un'antica profezia aveva previsto tutto alla perfezione. Che magia, le predizioni! Non è così? Ma si tratta di un dono, di qualcosa di soprannaturale oppure di comprensione, tutt'altro che facile, della storia del mondo?
Oh, non fraintendetemi, io credo alla magia. Come potrei non farlo? La terra a cui apparteniamo è pregna di magia, fondamentalmente di tre tipi: quella epica buona, quella epica malvagia e quella di tutti i giorni.
I racconti di Hira sono tempestati di eroici cavalieri dotati della magia del fulmine o di strabilianti maghi del fuoco, dell'acqua o dominatori di altri elementi. Poi vi sono i poteri magici dei crudeli stregoni del sangue, per esempio. Tutto vero, non si tratta solo di leggende.
Infine, ci sono le magie di tutti i giorni, quelle terrene: più facilmente concepibili da noi, sebbene assai più rare di un uomo che scaglia saette con la sola mano. Sto parlando dell'amore, quello passionale, come quello fraterno, che stringono i popoli nel cameratismo e in quella magnifica sensazione di coesione. Sto parlando di un figlio che, orfano da parte di padre per via della guerra, viene cresciuto solo dalla madre, oppure di un Re che rinuncia alla tirannia al fine di condurre il suo popolo con uguaglianza e giustizia.

Purtroppo, il mondo sta cambiando e lo si può percepire ovunque e questo tipo di magia risulta sempre più rara, quasi inverificabile, oserei dire.
Quando le ambizioni e gli interessi di due uomini si scontrano, uno di essi è destinato a piegarsi o finirà per spezzarsi.
E proprio come viene citato dalla profezia "fame, morte e distruzione quando le razze si combatteranno". Inutile sottolineare quanto purtroppo ci stiamo sempre più addentrando in questa eventualità, "razze" potrebbe persino essere sostituito da "fratelli" tanto gli animi si stanno corrompendo oggigiorno.

Personalmente, non credo alle profezie come doni di preveggenza, ma come attente analisi del passato. Quindi noi, pur essendo a conoscenza del passato, e grazie ad esso, degli errori che potremmo commettere in futuro, continuiamo come se nulla fosse, recidivi, nelle nostre direzioni, spinti solamente dai nostri interessi e incuranti di ciò che ci circonda.

Fortunatamente, sono rimasto uno dei pochi ancora capaci di leggere la lingua di tali profezie. Si tratta di elfico antico, dopo ve ne parlerò più nel dettaglio.

Chi sono io, vi starete chiedendo. Nient'altro che un vecchio. Un vecchio dentro al quale ancora arde intensamente un desiderio: quello di tramandare esperienze alle persone che mi ascoltano. Raccontare storie è ciò che più mi appassiona; d'altronde è ciò che ho fatto per tutta la mia esistenza durante i miei innumerevoli viaggi. Potremmo persino dire che lo facevo per mestiere.

I Racconti di Hira. Il Destino di un Uomo, Libro I (Il Viaggio)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora