°•Capitolo 7•°

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Le scarpe appese a due dita, gli scogli ricchi di flora.

È l'unica parte del mio potere che non riesco a controllare; ovunque vada la natura è con me.

Non mi lascia mai.

La strada frastagliata si rimpicciolisce ed io sono sempre più propense a lasciarli andare lì senza che si accorgano di me.

Ma mi preoccupa di più il fatto per cui ci stiamo allontanando così tanto e stiamo per dirigerci in uno strapiombo.

Mi fermo non avendo altra scelta di possibilità: c'è troppo silenzio e questo non va bene.

"PORTIAMOLO AL MOLO" sento urlare dal mare.

Mi affaccio per vedere cosa sta succedendo: i rimanenti di un corpo gigantesco di ferro.

Galleggia a stento per via del suo peso, ma sembra che le due carpe di mare vogliono che succeda il contrario, gli ronzano intorno come se fosse una preda da mangiare.

"Erano anni che non vedevo un reperto dell'età della grande Nova" mi affianca Cheka. Ha un sorriso spensierato.

"Il mare prima o poi porta tutto a galla" Hakares muove due dita nell'aria e un onda scaraventa via due pescatori intenti a rivestire il rottame della rete.

Questi ultime cadono in acqua.

"Sei crudele Hak!" Ringhia Cheka verso il padrone.

"Un po' di tempo fa proprio quei due mi tirarono dei pesci proprio sulla schiena; è il minimo quello che ho fatto ora" tira su col naso il giovane uomo dai capelli rossi.

"Fai schifo lo stesso" controbatte l'ermafrodite con un ghigno malefico.

"Allora non aspettarti il cibo da me Questa settimana, gatta bastarda" il metamortale mostra uno dei suoi canini appuntiti e tortura il suo labbro inferiore con fastidio.

Sono patetici, due zucconi.

A distrarmi da loro è la presenza improvvisa di una scia di fumo che porta via con sé una lastra di metallo da quella sottospecie di robot.

"LADRO! FERMATELO!" Urla un pescatore indicando il ragazzino che fugge via con il bizzarro marchingegno sulle spalle.

Un suo compare inizia a soffiare da uno strano fischietto a forma di corno.

"Cosa sta facendo?" Chiedo strabuzzando gli occhi.

"È un allarme! Quando qualcuno riesce ad avere un contatto ravvicinato con un ribelle il 'firno' emette dei particolari suoni, il distretto di purificazione si mette subito all'opera" spiega Hakares, sta osservando ogni singolo movimento dei pescatori mentre sollevano dall'acqua l'oggetto.

"Distretto di purificazione?" Inarco un sopracciglio, con lo sguardo seguo la scia di fumo che si dirige in città.

"Il distretto di purificazione si occupa dei ribelli eretici: li torturano, e al tramonto li inchiodano alle lenti, i loro corpi prima che il sole scompaia del tutto vengono risucchiati dall'ultimo raggio e portati al giudizio dell'olimpo per decidere la loro sorte" sentenzia in tono triste Cheka.

"Tutto perché qualcuno vuole pensare fuori dagli schemi?" Queste leggi iniziano davvero a darmi sui nervi.

"Non possiamo decidere noi, Lacrima. Così andremo contro il credo supremo" sospira Hakares alzando su la testa.

"CHISSENE FREGA! GLI DEI SONO IMMORTALI NOI NO! QUI STIAMO PARLANDO DI VITE UMANE!" Urlo, non mi capacito che qui nessuno è libero di pensare quel che vuole.

Facevo bene a rimanere lì dove stavo, nel mio villaggio, ma non posso lasciare che una persona che vuole vivere senza muri possa morire così banalmente.

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