🎄6🎄

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"Mooonnn vuoi muoverti!"
Sbuffò nuovamente era mezz'ora che Venus continuava a ripeterle di muoversi.
Non era colpa sua se le calze si erano rotte, i capelli non ne volevano sapere di stare su e aveva alla fine optato di lasciarli sciolti.
Aveva indossato il vestito rosso ma aveva dimenticato un piccolo particolare, l'ultima volta che lo aveva indossato ossia al matrimonio della cugina Clarissa lei aveva appena quindici anni, quindi quello che era un vestito all'epoca al polpaccio ora arrivava di molto sopra al ginocchio.
E a poco serviva tirarlo giù, non poteva fare altro che scendere e accettare le critiche di sua madre, i rimproveri di sua sorella e le prese in giro di zia Prue.
Niente da dire, proprio una famiglia da invidiare.   
Quando scese le scale però restò senza parole, dei suoi neanche l'ombra e zia Prue insieme ad Agathe erano in ghingheri e stavano uscendo.
"Finalmente ti sei decisa. Tra poco dovrebbe arrivare Callum."
Moonshiny guardò l'orologio erano le otto e quaranta, in teoria avevano già sforato di dieci minuti l'orario previsto per l'appuntamento.
"Non avevi detto che Callum odia i ritardatari? Bel modo di farlo. Oppure il suo di ritardo non conta?"
Venus le sorrise e mise un orecchino.
"No sciocchina, Callum non è mai in ritardo. Ti ho detto alle otto e mezza perché so che tu e l'orologio non andate molto d'accordo. Callum ha prenotato per le nove."
"Cosa? Tu mi hai messo fretta e Callum ha prenotato per le nove? Faccio in tempo a cambiarmi santo cielo!"
Si diresse alle scale ma Venus la precedette e la bloccò.
"Ah no! Non se ne parla Moon. Ci metteresti altre due ore. Stai bene con questo vestito, farti andare di sopra significherebbe davvero fare aspettare Callum e non mi va di litigare con lui."
Moonshiny la guardò e decise che doveva prendersi una ripicca.
"Stella Cometa se non mi fai andare di sopra a cambiarmi metterai un vestito rosso il giorno del tuo matrimonio!"
Venus scoppiò a ridere e scosse la testa facendo ondeggiare i boccoli biondi.
"Moon tu non andrai mai d'accordo con la mamma quindi non credo proprio che oserai appoggiare la sua idea sconcertante."
In quel momento suonarono alla porta.
"Uh è arrivato Callum."
"Stella Cometa sappi che ti odio."
"Certo Natalina!"
"Non.Chiamarmi.Natalina!"
Venus corse ad aprire la porta e si lanciò tra le braccia del fidanzato.
"Ciao amore."
"Cal vieni entra, Moon ti ricordi di Callum?"
Alzò la mano per salutare il futuro cognato, che le regalò un sorriso spontaneo e felice.
Effettivamente Callum Bryton era sempre stato gentile, un ragazzo a modo senza grilli per la testa e con un concetto di rispetto verso il prossimo che rasentava l'impossibile.
Era il classico ragazzo di cui tutti approfittano, quello che si fa in quattro per compiacere, il tipico fesso per antonomasia.
Tra di loro c'era sempre stato un limite invalicabile, lui non aveva mai tentato un approccio con lei e lei non aveva mai approfittato della sua bontà, in fondo le era sempre dispiaciuto che venisse trattato in quel modo.
"Ciao Moonshiny, da quanto tempo. Come stai?"
"Bella domanda Cal, tutto sommato non mi posso lamentare tu? "
Naturalmente da uomo innamorato guardò sua sorella e con gli occhi pieni d'amore le rispose che non poteva andare meglio, le veniva da vomitare.
"Ok. Dove andiamo di bello? Ho una fame."
"Ho prenotato un tavolo da Eddie Merlot's ."
Bhe c'era da dire che Callum non badava a spese, Eddie Merlot's era il locale più rinomato di Pittsburgh.
Quando arrivarono al locale Moon aveva fatto il pieno di parole smielate, zuccherose e stucchevoli.
Non vedeva l'ora di sedere a tavola e infossarsi di cibo almeno avrebbe mitigato il senso di opprimente vomito che le attanagliava lo stomaco, se quei due continuavano così prima della fine della serata sarebbe diventata diabetica.
Quando entrarono nel locale però la attendeva una piccola sorpresa del quale la sorella aveva dimenticato di avvisarla.
Il tavolo era apparecchiato per sei  persone e non aveva la minima idea di chi fossero gli altri commensali.
"Venus, Venus. Chi altro c'è a cena con noi?"
Lo chiese sottovoce per non farsi sentire da Callum.
Prima che la sorella sputasse il rospo tre persone entrarono nel ristorante e il cameriere le condusse al loro tavolo.
"Nick? Perché non mi hai detto che venivi anche tu? Sarei venuta in macchina con te!"
Nick le baciò la guancia e salutò anche Venus.
"Scusa Moon ma dovevo andare a prendere Ophelia."
Moon guardò in direzione di questa tipa che sembrava avesse una paresi facciale per quanto sorrideva.
Si chiese chi diavolo era ma subito l'interesse passò in secondo piano quando vide il terzo ospite.
"Oh Dio non può essere, è una persecuzione!"
Il tizio dell'aeroporto era lì e si beffava di lei, aveva un sorrisetto dipinto in viso che non le piaceva per niente.
"Moonshiny permettimi di presentarti mia cugina Ophelia. Cugina cara, lei è Moonshiny la sorella di Venus."
"Che nome insolito. "
Che voce da papera le venne da dire, ma si trattenne e abbozzò un sorriso di circostanza porgendole la mano.
Appena la secca e rigida Ophelia le lasciò la mano la catturò l'uomo in giacca e camicia che si era avvicinato.
Le prese la mano e la portò alle labbra ma prima di fare il baciamano la fissò dritta negli occhi.
"Non è insolito, anzi è veritiero, assolutamente perfetto. Bentornata Luna splendente."
Wow.
Il cuore di Moonshiny fece una capriola, nei suoi ventinove anni non ricordava che qualcuno l'avesse mai trattata con tale educazione e riguardo, rimase stupita.
"Moon ti ricordi di Simon vero?"
Una secchiata di acqua gelida avrebbe sortito meno effetto sorpresa.
Quello era Simon Cornwell?
Lo incontrava da tre dannati giorni, da quando aveva messo piede a Pittsburgh. Aveva osato prendersi gioco di lei facendola restare in aereoporto lo stronzo.
Gliela avrebbe fatta pagare, oh sì se l'avrebbe fatto.
"S.. Simon..ma si certo che mi ricordo di lui!"
Ecco la sua porca figura l'aveva fatta, non avrebbe mai immaginato che l'occhialuto e smilzo Simon di dodici anni prima si sarebbe trasformato in questo Simon accidenti.
"Non è vero splendore. Non ti ricordavi di me. Ma non ti preoccupare non me la sono presa."
Tutti risero tranne lei.
Poi Simon si avvicinò al suo orecchio e quello che le sussurrò le mandò scariche al cervello.
"Per il momento Luna splendente. Ma provvederò."
Quando presero posto si ritrovò seduta tra Callum e Nick di fronte proprio a Simon che aveva al suo fianco Ophelia e Venus.
Si morse il labbro imprecando contro sua sorella e quello stronzo di karma che poteva importunare qualcun altro.
Simon la osservava, era impossibile sfuggire al suo sguardo inquisitore.
Sperava solo che il suo malcontento di dodici anni prima non gli fosse arrivato alle orecchie, altrimenti era spacciata.
Non c'era niente di peggio di un uomo ferito nel suo amor proprio.
"E di cosa ti occupi a New York?"
La voce nasale di Ophelia portò l'attenzione di tutti gli occhi presenti al tavolo su di lei e si innervosì parecchio. Non le aveva rivolto la parola per quasi tutta la cena, aveva solo spalancato gli occhi quando aveva saputo che viveva a New York.
E adesso proprio nel bel mezzo di una succulenta fetta di torta con panna, cioccolata e fragoline questa la interrogava sul suo lavoro mentre inforcava un cucchiaino stracolmo di calorie.
Si poteva essere più bastarde e insensibili di così?
"Sono un interior designer, sai cos'è?"
Venus le lanciò un occhiataccia.
Avesse potuto l'avrebbe strozzata.
Nick sogghignò mentre Simon aspettava con trepidazione che lei portasse quel dannato cucchiaino in bocca.
"Certo che lo so. Simon hai saputo di Matt? Pare venga qui per le feste. Si è lasciato con quella tipa. Tu cosa fai per capodanno? Ci si potrebbe organizzare tutti insieme come ai vecchi tempi no?'
Moonshiny fu contenta di fare un lavoro insignificante rispetto alla vita di questo Matt, almeno poteva mangiare indisturbata la sua fetta di torta.
Non si interessò di cosa stesse rispondendo Simon.
Lei non conosceva questo Matt, ed era cattiva educazione parlare insieme ai commensali di chi non era conosciuto da tutti.
Ma naturalmente non poteva farlo notare o stavolta sua sorella sul serio le avrebbe messo le mani addosso.
"Bene gente, io e la mia Venus vi abbiamo invitato con uno scopo ben preciso vero amore?"
Venus annuì e rigirò l'anello, con la pietra azzurra come i suoi occhi regalo di Callum, intorno al dito.
"Noi vorremmo che tu, Moon, e anche tu Nick ci faceste da testimoni."
Callum annuì e poi si rivolse agli altri due.
"Anche voi due ovviamente."
Moonshiny guardò sua sorella e annuì contenta.
Poco le importava se anche Ophelia la papera avrebbe fatto da testimone come lei.
Sua sorella l'aveva scelta è questo era al di sopra di tutto.
Poi naturalmente se il giorno del matrimonio la papera avesse avuto un malore che la costringeva a letto nessuno avrebbe avuto da ridire.
"Sarà un enorme piacere per tutti noi. Vero?"
Simon sparò quella frase ma per un motivo a lei sconosciuto guardò solo lei.
A cena finita si alzarono con l'intento di rientrare, non che Moonshiny ne avesse tanta voglia.
"Ragazzi questa serata è stata fantastica,dovremmo organizzarne altre, che dite?"
Da quando Callum era diventato così spontaneo? Molti anni prima spiccicava parola solo se necessario e diventava di tutte le tonalità del rosso, da dove se ne usciva con questa idea malsana?
"Per me si può fare l'importante è che mi avvisiate per tempo. Stiamo organizzando delle partite con i pulcini. Ophelia andiamo che ti accompagno?"
"Non serve Nick torno con Simon, ma ti ringrazio."
Moonshiny prese il cellulare dalla borsetta e controllò le notifiche, ancora non le era arrivata quella del pagamento della vecchia mummia.
L'indomani l'avrebbe dovuta chiamare, non solo aveva alla fine perso la firma sul progetto, quella vecchiaccia non voleva pagarla.
Ma non sapeva chi era Moonshiny Campbell.
"Allora è deciso, Moon tu sei d'accordo?"
Per cosa?
Odiava che la tirassero in ballo a decisioni prese, non poteva dire la sua, perché avrebbe scombinato i piani e si doveva accontentare delle decisioni altrui, non le stava per niente bene.
"Di cosa stiamo parlando? Controllavo le notifiche."
Venus la guardò e alzò gli occhi al cielo come a dire 'la solita'.
Simon le lanciò un occhiata lunga e inquisitoria, mentre gli altri erano quasi annoiati.
"Venus e Cal vogliono restare un po' soli, io accompagno Ophelia perché è più lontano e tu torni a casa con Simon che è di strada. Ecco di cosa stiamo parlando."
Grazie per le delucidazioni Nick pensò.
"E perché non posso venire con te?"
Nick sbuffò.
"Andiamo Moon c'è da fare parecchia strada, ci vado io solo perché il pick up di Simon potrebbe non arrivare fino lì. Sei proprio sicura di volerlo fare?"
Prima che potesse rispondere Simon la precedette.
"Non è che hai paura a salire sul pick up con me Luna splendente?"
Questa versione di Simon trentenne non le piaceva per niente, non lo sopportava. Preferiva quello di dodici anni prima.
"No che non ha paura. La nostra Moon non ha problemi a tornare con te Simon. Vero sorellina!"
Ewww.
Se lo diceva con quel tono era di lei che aveva paura certo non di Simon.
In teoria le uniche scontente della scelta delle auto di ritorno erano lei e Ophelia.
Decise che andava un pochino punita per lo sgarbo della torta, quindi rivolse a Simon il sorriso più sensuale e convincente del suo repertorio e si avvicinò a lui.
"Pare che dovrai darmi un passaggio Simon, vogliamo andare?"
Lui la guardò con sospetto ma si riprese in fretta.
"Con piacere Luna splendente. Ragazzi ci aggiorniamo, buon proseguimento a tutti. "
Salutarono gli altri e si avviarono verso il punto più remoto del parcheggio.
"Dove diavolo hai lasciato quel relitto di guerra? Avevi paura che te lo rubino?"
Simon scoppiò a ridere.
"No dolcezza. Molto più semplicemente non volevo rischiare di accompagnare Ophelia a casa, quindi ho detto che il mio furgone oggi ha fatto i capricci. Sai è un po' appiccicosa."
Stronzo con tutte insomma.
Quando finalmente si fermarono Moonshiny non vide il pick up scassato delle altre volte che lo aveva incontrato ma un fuoristrada Chevrolet blù notte di ultima generazione.
Emise un fischio di approvazione e poi guardò Simon con aria di accusa.
"Di un po' che significa tutta questa storia?"
Simon abbozzò un sorriso sghembo.
"Sul serio Luna splendente vuoi intavolare un discorso a.."
Lanciò un occhiata all'orologio che portava al polso.
"A mezzanotte e mezza con questo freddo e quel vestito corto che indossi, sulla mia auto? Sei proprio sicura?"
Moonshiny gli puntò un dito contro e lo fissò con cipiglio arrabbiato.
"Sappi che non finisce qui. E non ti farai di certo perdonare l'avermi lasciata in aereoporto in piena notte con questo passaggio. Me la paghi Cornwell!"
"A tua disposizione dolcezza."
Le tenne la portiera aperta e aspettò che salisse.
Poi fece il giro e salì a sua volta.
Mise in moto e fece roteare il volante con una sola mano per uscire dal parcheggio.
Aveva mani grandi e ben curate, le dita erano lunghe e affusolate, dopo averle viste sul volante Moonshiny si chiese come sarebbe stato farsi stringere da quelle mani.
Il pensiero la fece arrossire e allo stesso tempo spaventare e infuriare, per colpa di Simon Cornwell era rimasta svariate ore in aereoporto e non aveva avuto un vero bacio alla sua prima uscita, ce l'aveva a morte con lui e non doveva fare pensieri peccaminosi su di lui.
"Allora Luna splendente che mi racconti?"
Gli lanciò un occhiata di traverso e guardò fuori dal finestrino.
"Andiamo, non puoi avercela con me per l'altra sera. Non è colpa mia."
Oltre al danno anche la beffa?
"Mi prendi per il culo Cornwell? Sei stato tu a proporre a mia madre di darmi un passaggio, nessuno te l'ha chiesto! E come se non bastasse ti sei preso gioco di me. Non mi sembra un comportamento da adulto."
Simon rise.
"Dolcezza, non manchi da venti anni da Pittsburgh e le persone crescono ma non cambiano. Non potevo credere che tu non mi avessi riconosciuto. Diamine simo usciti insieme o hai dimenticato anche questo?"
"E come potrei!"
Bofonchiò tra se.
"Scusa? Non ho capito cosa hai detto."
"Meglio. Guida."
"Non essere acida con me Luna splendente, potresti pentirtene."
Gli lanciò un occhiata di sfida.
"Cos'è una minaccia? Sappi che non ho fatto finta di non riconoscerti, sei cambiato Simon Cornwell. Non ti conviene iniziare una guerra con me, ne usciresti perdente."
Gli lanciò un occhiataccia e poi si girò a guardare ostinatamente fuori dal finestrino.
"Devo dire che tu invece non sei cambiata poi così tanto. Sei diventata più alta ma i lineamenti del viso sono esattamente quelli che ti contraddistinguevano dalle tue coetanee."
"In che senso? Mica avevamo un segno di riconoscimento. "
"Non parlo di quello dolcezza. Sei sempre stata una ragazza contesa da molti, ma a differenza delle tue coetanee sei sempre stata selettiva. "
"Che c'è di male a volere qualcosa di speciale? E poi non mi sembra che i pretendenti facessero a botte per me!"
Stavano intavolando un discorso senza senso, non capiva dove voleva andare a parare.
"Niente. Quello che volevo dire è che conservi lo stesso carattere di allora. Solo una cosa è cambiata o forse due."
"Ossia?"
Simon le lanciò un occhiata e sorrise.
"Sei diventata più acida. Prima eri più dolce."
Lo fulminò con lo sguardo.
"Pensa, credo che sia normale. Anche tu sei cambiato."
"Sono diventato più bello?"
Moonshiny alzò gli occhi al cielo.
"Certo che no. Sei diventato più stronzo!"
Se credeva di scalfire un minimo l'amor proprio di Simon si sbagliava di grosso.
Scoppiò a ridere di gusto riempiendo l'abitacolo.
"Luna splendente con te qui questo Natale ci sarà da divertirsi."
Poco dopo arrivarono davanti casa Campbell e prima che potesse scendere Simon arrivò ad aprirle la portiera.
"Prego madame. "
Le porse una mano per aiutarla a scendere.
Moonshiny la prese titubante e scese.
Ma non poteva andare da nessuna parte, Simon le bloccava la strada standosene fermo tra la portiera e l'auto.
"Dovrei passare."
"Come? Non mi ringrazi neanche per averti accompagnata fino a casa?"
Moonshiny lo guardò dritto negli occhi e vide che la stava prendendo in giro, decise che andava punito.
Abbassò un attimo lo sguardo e poi gli puntò addosso lo sguardo più ammaliatore che riusciva a fare sperando funzionasse.
"Simon caro, sei stato davvero gentile e carino a..."
Lo lasciò in sospeso e gli si avvicinò ancora di più .
Lo vide deglutire e ne approfittò di quell'attimo di distrazione per spingerlo forte.
Simon perse l'equilibrio e rovinò a terra con il sedere sulla neve fredda.
"A lasciarmi  al freddo in aereoporto! Fredda la neve? Buona notte stronzo!"
Lo oltrepassò e quasi corse fino alla porta di casa per sfuggirgli.
Simon si rialzò e sorrise.
"Te l'ho detto Luna splendente, ci sarà da divertirsi con te qui. Ci vediamo presto dolcezza."
Aspettò che lei entrasse in casa e poi scuotendo la testa risalì in macchina e andò via.
Moonshiny appoggiata alla porta rideva come una pazza, aveva messo a terra Simon Cornwell.
Le sue amiche non ci avrebbero mai creduto.
Tolse le scarpe e corse di sopra, non vedeva l'ora di mettere il pigiama e i calzettoni.

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