Alle sei in punto Leonard cantò.
Moonshiny alzò la testa e si guardò intorno.
Simon le faceva da cuscino ed era a petto nudo.
"Oh no! Non ancora cazzo!"
Leonard cantò ancora.
Simon aprì gli occhi e si stiracchiò.
"Buongiorno dolcezza, dormito bene?"
Moonshiny gli lanciò un occhiataccia.
"Abbiamo dormito? Solo dormito?"
Leonard cantò di nuovo.
"Dio cos'è questo strazio?"
Simon sorrise.
"È Leonard, canta tutte le mattine ed è molto meglio della sveglia."
"Leonard? Hai dato un nome al gallo? Aspetta..."
Chiuse gli occhi e si massaggiò le tempie.
"Dimmi che non è successo ancora. Ti prego dimmi che non abbiamo fatto niente!"
Simon scoppiò a ridere e si avvicinò al suo viso, le posò un bacio sulla punta del naso e si alzò.
"Per quanto mi piacerebbe restare con te adesso che sei sveglia, e farti gridare dal piacere, il dovere mi chiama dolcezza."
Moonshiny lo guardò e si morse le labbra.
Simon Cornwell era diventato un dio, bello come il sole con i suoi capelli neri scompigliati, un accenno di barba e tanta carne esposta.
"Santa Maria madre di Dio. "
"Che fai preghi?"
Moonshiny si nascose sotto le coperte e bofonchiò esasperata.
"Se parli la sotto non ti capisco Luna splendente. Vieni fuori di lì."
Lo accontentò e uscì imbronciata.
"Dimmi almeno se ero lucida. Non ricordo di aver bevuto niente ieri sera però...."
Simon si allacciò i bottoni della camicia e ammiccò.
"Vestiti dolcezza, oggi mi aiuterai a portare gli animali fuori dalla stalla."
Stava per uscire dalla stanza e si fermò a guardarla.
"Comunque per la cronaca abbiamo solo dormito. Stai tranquilla che quando ti farò godere lo ricorderai per sempre."
Moonshiny restò a bocca aperta, poi prese il cuscino e glielo tirò dietro ma si infranse sulla porta perché Simon era già uscito.
"Cornwell ti ammazzo!"
Si vestì velocemente e scese giù infilando gli stivali sulle scale.
Non vide gli ultimi due gradini e ruzzolò fino giù.
"Ahi maledizione! Sparirà, la prima a sparire sarà questa scala malefica. Dio che male."
Lanciò un occhiata al grande orologio appeso alla parete e lanciò un urlo.
Simon tornò di corsa in casa.
"Che succede ora?"
"Che succede? Che succede? Brutto degenerato, sono solo le sei del mattino! Mi chiedi che succede? Perché diavolo mi hai svegliato?"
Simon alzò gli occhi al cielo.
"Intanto non ti ho svegliato io dolcezza ma Leonard e poi non mi sembra che tu sia qui per poltrire o divertirti. Muoviti!"
Moonshiny sbatté i piedi a terra.
"Sadico, prepotente, approfittatore e...'
"E?"
"E quando mi viene in mente altro te lo dico!"
Simon la prese per manica e la tirò fuori di casa.
Andarono alle stalle.
"Ok, apri le porte e fai uscire gli animali, io vado all'altra. Vedi di non combinare casini."
Moonshiny gli fece il verso e entrò nella stalla.
Aprì le porte e incitò gli animali a uscire.
Ma nessuno si mosse.
Mise le mani intorno alla vita e li guardò con occhi arrabbiati.
"Se non uscite subito farò di voi carne da macello. Allora, siete sordi? Uscite fuori."
Andò verso alcuni animali e si mise a saltare, poi iniziò a correre.
Correva avanti e indietro e gridava uscite uscite.
Ad un certo punto si fermò e cercò di recuperare aria, non era mai stata una sportiva.
Gli alpaca la guardavano come si guarda un film senza senso al cinema.
Riprese a saltellare e muovere le braccia.
Simon la vide e si appoggiò al muro per godersi lo spettacolo.
"Si può sapere che stai facendo?"
Moonshiny si fermò di botto e si girò verso l'uscita.
"Li sto incitando a uscire. Me l'hai detto tu."
Simon scoppiò a ridere.
"Io ti ho detto solo di farli uscire non di mettere su uno spettacolo."
Moonshiny lo fulminò con gli occhi.
"Se sei capace tu perché non li fai uscire ?"
Simon emise un fischio e gli alpaca si affrettarono tutti verso l'uscita.
Moonshiny era funesta.
"Era facile no?"
"Fottiti stronzo!"
"Ah proposito, perché ieri sera sei andata a dormire con gli alpaca?"
"Bhe ero sola e mi annoiavo. Tu ti sei divertito al bowling?"
"Oh sì. C'era Debby Sonner, ci siamo divertiti un po' e poi l'ho accompagnata a casa."
Moonshiny digrignò i denti, quel palo secco era sempre tra i piedi.
"Stasera c'è la notte sul ghiaccio con chi ci vai?"
"E a te che importa? Può darsi che decida di andarci, come può essere che non ci vada."
Simon strinse le spalle.
"Potremmo andarci insieme."
"Perché non ci vai con Debby palo secco? Ti sei divertito no?"
"Gelosa Campbell?"
"Chi io! Neanche per sogno. Senti vedi di sfruttare le ultime ore a tua disposizione, stiamo solo perdendo tempo."
Simon annuì.
"Potresti preparare la colazione?"
Fu il turno di Moonshiny di annuire.
Gli voltò le spalle e uscì dalla stalla a passo svelto.
Entrò in casa e aprì il frigo.
Prese le uova e il bacon.
Mise le uova nella padella e il bacon in un altra.
Tostò due fette di pane e preparò il caffè.
Stava per uscire fuori a chiamarlo quando vide arrivare una macchina rosa.
Chi diavolo andava in giro su una macchina rosa.
Era orribile.
Quando vide scendere Debby fece una smorfia.
Quella maledetta stronza anche a casa sua andava.
Si appostò dietro la tendina e sbirciò quello che stavano facendo.
Simon se ne stava con le mani in tasca e Debby gli stava di fronte e gli metteva una mano sul petto.
"Te la stacco quella mano stronza!"
Una puzza di bruciato le invase le narici ma non vi badò, quello che succedeva fuori era più interessante.
Quella gatta morta non doveva toccare il suo uomo.
Un momento, quando diavolo era diventato il suo uomo Simon Cornwell?
Gli occhi iniziarono a bruciarle e vedeva sempre meno.
Quando si girò verso la cucina lanciò un urlo.
Corse al fornello e spense il fuoco.
Il bacon si era carbonizzato, in casa non si respirava e non si vedeva niente.
Prese la padella e si scottò le dita.
"Ahi, ahi accidenti brucia, brucia. Maledetta palo secco è tutta colpa sua!"
Simon aprì la porta e iniziò a tossire.
"Cristo si può sapere che diavolo stai combinando? Santo cielo non sei capace a fare niente senza distruggere qualcosa?"
Moonshiny si sentì punta sul vivo.
Lei era in grado di fare qualsiasi cosa, non era un disastro, era il karma e stavolta anche Debby palo secco.
Era stata una semplice svista, non l'aveva fatta di proposito.
"Se tu non avessi perso tempo con palo secco Sonner il bacon non si sarebbe carbonizzato. Ora è inutile che dai la colpa a me."
Simon era allibito.
"Che c'entra Debby in tutto questo? Eri tu a dover preparare la colazione, non tirare in ballo lei."
"Senti sai una cosa? Fanculo tu e lei. Difendila pure quanto vuoi, la colpa è sua. E comunque il mio tempo a tua disposizione è finito. Posso sopportare tutto ma non le offese!"
Prese il cappotto, il cappello da elfo e uscì sbattendo la porta.
"Zotico, villano, stronzo e ancora stronzo!"
Se ne andò arrabbiata dalla fattoria e da quel corpo che iniziava ad attirarla un po' troppo.
Lo aveva detto lei che non doveva tornare a Pittsburgh.
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Un amore sotto l'albero
RomanceStoria vincitrice Contest Natale 2020 Moonshiny ha due grossi problemi nella sua vita. Il natale e sua madre. Odia il natale e il più delle volte strozzerebbe sua madre. Con un lavoro tra il certo e l'indefinito va avanti nella sua triste vita combi...