"Benvenuti signori a questo nostro speciale appuntamento. Come ogni anno vi chiedo di puntare un folletto e aprire il vostro portafoglio, ricordate che l'ospedale ha bisogno di tutto il nostro appoggio. Prego folletti salite sul palco e fatevi ammirare."
Tutto si poteva dire su Venus ma non che non sapesse organizzare o presentare un evento.
Moonshiny era fiera di lei.
"Ciao Moon, tuo fratello mi ha trascinato qui. Spero ne valga la pena, avevo intenzione di invitare Darlene al cinema."
Riempì un bicchiere di cocktail e lo porse a James.
"Tieni straniero, spero che tu abbia il portafogli gonfio perché Darlene stasera è all'asta. Se vuoi accaparrartela non dovrai fare altro che rilanciare."
Gli indicò il palco con le ragazze vestite da folletto e gli fece cenno di andare a prendere posto.
"Ciao sorellina."
"Ehi Nick. Sei qui anche tu per un folletto?"
"Oh no grazie. L'anno scorso mi è toccato sorbirmi Céline. Non hai idea di quanto è logorroica quella ragazza. Sono qui in veste di Cicerone per il tuo amico James."
Altri due uomini si avvicinarono al banco e Moonshiny dovette servire da bere, quindi Nick la salutò e raggiunse James.
"Guarda chi c'è, ciao bellissima."
Moonshiny fece una smorfia, Matt era insopportabilmente fastidioso.
"Matt, qual buon vento."
"Sono venuto per aggiudicarmi un folletto, speravo di trovarti tra loro."
"Mh no. Mi dispiace ma non avrai questo piacere."
"Che peccato."
"Può darsi che abbia paura Matt!"
Simon si materializzò vicino al suo amico e guardò Moonshiny con sfida.
"Di cosa dovrei avere paura?"
"Di non essere contesa dolcezza. Qui dopo la terza folletta l'ambiente diventa piuttosto caldo."
Moonshiny si arrabbiò.
"Tu credi? Io dico che in molti sborserebbero soldi sonanti per avermi."
"Io lo farei di sicuro."
"Nessuno ha chiesto la tua opinione Matt!"
Le parole di Moonshiny punsero sul vivo Simon che prese il suo amico per un gomito e lo trascinò via.
Moonshiny gli fece la linguaccia e tornò a servirsi di un bicchiere di cocktail, era dolce e dannatamente fresco.
Quando l'asta vera e propria cominciò vide con sua somma rabbia che Debby palo secco Sonner era vestita da folletto.
Guardò le ragazze accanto a sua sorella e le rielencò secondo quello che ricordava le avesse detto Venus e mancava Céline.
Evidentemente il palo secco aveva preso il suo posto.
Nick andò a prendersi un bicchiere di cocktail e la vide che lo buttava giù come acqua fresca.
"Sister vedi di non esagerare con questa roba a stomaco vuoto. Non è esattamente analcolico."
"Tranquillo Nick, tutto sotto controllo."
Nick alzò le mani in segno di scuse e se ne andò.
Le prime due follette furono prese per poche centinaia di dollari, la terza se la aggiudicò Justin del Morrindale per milleduecento dollari.
Poi fu il turno di Stacy.
Lei ovviamente incitava gli uomini presenti con mosse e sorrisi, alla fine se la aggiudicò Matt per duemila dollari.
Sua sorella salì sul palco con Darlene e fece un annuncio che sbalordì tutti.
"Signori mi spiace darvi una delusione ma la nostra Darlene è stata già presa senza alcun rilancio. Il signor Williams ha firmato un assegno di cinquemila dollari per lei. Prego James, puoi portarti a casa la nostra Darlene. Ok signori ovviamente la nostra asta va avanti con un altro folletto."
James e Darlene la raggiunsero contenti.
"Ehi Moon mi sono accaparrato il mio folletto."
"Bravo James sono contenta per te. Alla salute."
Scolò il liquido rossastro che aveva nel bicchiere e sorrise contenta.
"Moon non esagerare con il sidro di natale."
Moonshiny sbuffò.
"Che palle che siete. Questa serata è di una noia mortale, continuate a dirmi di non esagerare con questo sidro, ma io non lo trovo per niente alcolico. Ditemi piuttosto dove andate di bello?"
"Ovunque vuole lei."
Darlene rise felice.
"Non è carino?"
Moonshiny alzò gli occhi al cielo.
"Dammi il tuo cappello da folletto che non ti serve più e mi raccomando fate quello che io farei, non quello che non fareste voi. No aspetta com' è che si dice? Va be' chissenefrega, divertitevi."
James e Darlene la guardarono preoccupati e poi se ne andarono.
"A quanto pare il tuo amichetto se n'è andato Luna splendente. E adesso?"
"Cornwell ma tu davvero non hai mai niente di meglio da fare che dare fastidio a me?"
Tentava di indossare il cappellino con le orecchie da folletto ma le riusciva difficile.
"Perché ti metti il cappello? Hai deciso di proporti come folletto?"
"Ti sembro vestita da folletto? Sto cercando di infilare la testa in questo diavolo di coso ma è stretto. Come dannazione si mette. Tu sai mettere i cappelli in testa?"
Scoppiò a ridere da sola della sua battuta, sperando che Simon non cogliesse il significato.
"Sei ubriaca?"
"Ancora? Mi avete stancata tutti quanti. Non sono ubriaca."
Simon sollevò il bicchiere e glielo mostrò.
"Quanto sidro hai bevuto?"
Moonshiny si strinse nelle spalle.
"Quattro, cinque bicchieri. Non so non li ho contati. Yeee ce l'ho fattaaa"
Esultò felice perché finalmente era riuscita a mettersi il cappello con le orecchie da elfo.
Simon scoppiò a ridere e lei mise il broncio.
"Sono così buffa?"
"Non sei buffa, al contrario. Sei bellissima. Solo che le orecchie dovrebbero stare ai lati della testa non davanti e dietro."
Moonshiny alzò una mano per zittirlo.
"Pff. Ai lati davanti, dietro, l'importante è averlo fatto entrare, come ci sta poi è indifferente. Ora scusami ma ho deciso che Debby palo secco Sonner ha bisogno di una lezione!"
Marciò verso il palco dove Debby stava facendo il suo carnet di smorfie per vedere se c'era un imbecille che la prendesse.
"Moon dove vai?"
"Venus? Che carina che sei. Ci sei anche tu qui? Prima ho visto Nick, tuo fratello te lo ricordi? Uh e c'è anche Simon. Lui te lo ricordi? È carino, ma non sa baciare. Shhh, non dirlo a nessuno."
Venus diventò viola.
Strinse i denti e sorrise a malapena.
"Il microfono era aperto scema. Tutti hanno sentito quello che hai detto!"
Moonshiny si coprì la bocca con una mano e si girò verso tutta la sala.
"Uh. Hi hi hi. Ok gente fermate l'asta."
Salì sul palco e si avvicinò a Debby.
"Ciao palo secco Sonner, fatti in là."
"Scusa Moonshy ma adesso è il mio turno e tu non eri in lista."
Moonshy e chi era?
Ora le cambiavano anche nome?
"Senti cosa, il mio nome è Moonshiny se non lo sai pronunciare non mi chiamare. Poi per quanto ne so io neanche tu eri in lista, hai preso il posto di Céline scaldaletti Sanchez. Ma per fare le cose in modo equo chiediamo ai presenti se posso partecipare anche io all'asta."
Si rivolse alla sala e fece un inchino.
"Signori, sono Moonshiny e voglio partecipare all'asta siete d'accordo?"
Nella sala si sollevò un boato, tutti gli uomini presenti iniziarono a battere le mani e ripetere il suo nome.
Si girò verso Debby e le fece un sorriso di circostanza.
"A quanto pare potranno scegliere mia cara. Venus?"
Sua sorella salì sul palco e si avvicinò.
"Stavolta ti ammazzo Moon."
Moonshiny le sorrise amabile.
"Bene signori, a quanto pare mia sorella vuole animare un po' questa serata. A voi la scelta, la base d'asta parte da mille dollari e ognuno di voi può scegliere per chi puntare. Prego signori, i giochi sono aperti."
I rilanci furono un continuo aumentare di cento in cento ora per Moonshiny ora per Debby fino a una soglia di seimila dollari.
"Solo questo sapete fare? Andiamo, valgo così poco? Non mi state valutando in base a lei spero? Se permettete sono molto meglio io di lei. Cornwell dove sei? Hai fatto la tua puntata?"
Simon si godeva lo spettacolo e aspettava che arrivasse il momento giusto.
Quando lei lo tirò in ballo decise che avrebbe pagato qualsiasi cifra per portarsela a casa.
Ventiquattro ore intere con lei e avrebbe potuto farle fare quello che voleva.
Si avvicinò di più al palco e la guardò dritta negli occhi.
"Diecimila dollari per Campbell!"
Nella sala si ammutolirono tutti.
Nessuno sarebbe arrivato a pagare di più.
"Bene! Ecco signori, visto come si fa? Bravo Simon ti sei aggiudicato...Venus chi si è aggiudicato?"
Sua sorella scosse la testa.
"Te Moon. Ti ha presa per diecimila dollari e resterai a sua disposizione per ventiquattro ore."
"Ahhh. Cosa?"
In un primo momento non aveva realizzato quello che Venus le stava dicendo, ma quando il suo cervello elaborò la notizia restò scioccata.
"Moon da questo momento sei a disposizione di Simon e devi fare tutto quello che ti dice. Erano questi i patti dei folletti. Ventiquattro ore a disposizione di chi se li aggiudicava."
"Oh merda!"
Debby palo secco si avvicinò con fare altezzoso.
"Ci tengo a precisare che quest'anno l'asta non è stata controllata correttamente e che questa sua incursione non è lecita quindi-"
Moonshiny non aveva mai sopportato Debby, quindi metterla al suo posto per quello che aveva fatto a sua sorella era l'unica cosa che le interessava in quel momento.
"Quindi chiudi il becco palo secco. Hai perso. Ti consiglio la prossima volta di essere più umile. Ah a proposito se proprio vuoi metterti i capi della nuova collezione cerca di mostrarli al meglio perché su di te fanno una magra figura, devo dire a mio cognato di cambiare la modella."
"Io..io..tu..tu..sei un mostro!"
"Meglio mostro che palo secco!"
Debby corse via in lacrime e Moonshiny sorrise soddisfatta.
L'asta era finita e gli invitati andavano piano piano scemando verso l'uscita.
Moonshiny scese dal palco e raggiunse una sedia dove si lasciò cadere stanca.
"Luna splendente è ora di andare."
Moonshiny sbadigliò e guardò di traverso Simon.
"Io con te non vado proprio da nessuna parte."
"Sorellina non funziona così. Simon ti ha acquistato e quindi sei a sua disposizione per le prossime ventiquattro ore. Erano le regole."
Venus prese l'assegno dalle mani di Simon e sorrise a sua sorella.
"Vorrei precisare una cosa. Al momento il mio folletto è ubriaco quindi le mie ventiquattro ore cominciano da quando smaltisce la sbronza. Prendere o lasciare."
Venus aveva intascato l'assegno e non vi avrebbe rinunciato per niente al mondo.
"È giusto Simon. Puoi portartela a casa già da ora e contare le ventiquattro ore da quando torna lucida. È tutta tua."
Moonshiny era in uno stato dormiente ma sentì quello che la sorella diceva.
"Venus sei un ingorda, pur di intascare quei diecimila mi venderesti al diavolo in persona."
Venus si abbassò fino al suo livello e le tirò una ciocca di capelli.
"Sei stata tu a metterti nei guai Luna di Natale. Io ho fatto solo il mio dovere. Grazie per il tuo aiuto ti voglio bene. Notte Moon."
Le diede un bacio e salutò Simon.
"Allora Luna splendente ti alzi o devo trascinarti fino al pick up?"
Moonshiny sbuffò.
"Sei venuto con quel relitto?"
"Si. Dai tirati su."
"Non rompere sono stanca."
Simon alzò gli occhi al cielo e senza alcuno sforzo la prese in braccio e uscì dal salone.
Raggiunsero il pick up e la mise sul sedile, la coprì con una coperta e fece il giro.
Quando arrivarono alla fattoria Douglas lo raggiunse abbaiando.
"Sta buono campione, ho portato la mia Luna a casa."
La prese nuovamente in braccio e la portò in casa.
Salì le scale con il fedele cane alle calcagna.
Mise Moonshiny sul letto e le tolse gli stivali e il pantalone.
La mise sotto le coperte e la guardò dormire.
Stava per uscire quando Moonshiny si mosse.
"Non lasciarmi sola, ho freddo."
Ce l'aveva con lui?
Credeva di essere con qualcun altro?
L'unica cosa che sapeva era che ardeva dalla voglia di stringerla ma la voleva sveglia e consapevole di chi la stava stringendo.
Nonostante tutto si tolse la roba che portava e si infilò nel letto accanto a lei.
Per tutta risposta lei gli si avvinghiò come un koala e infilò la faccia nell'incavo del suo collo mugugnando qualcosa di incomprensibile.Il sole era alto quando Moonshiny si svegliò.
Si tirò a sedere nel letto e sbadigliò.
Douglas era accovacciato ai piedi del letto e guaì per far notare la sua presenza.
"Ehi cagnone, avvicinati."
Il cane le ubbidì e andò a mettersi in posizione seduta accanto al letto.
"Prometti che se ti accarezzo non tenti di staccarmi una mano?"
Per uno strano segno di chissà quale mano o satellite o elemento celeste il cane poggiò la testa sul letto e si lasciò accarezzare.
Moonshiny sorrise e gli grattò dietro le orecchie.
Quando a Douglas non bastarono più le carezze saltò sul letto e si stese a pancia in su pretendendo altre carezze.
"Eh no bello. Io queste cose non le faccio anche i cani diventano pervertiti santo cielo. Su via, andiamo a cercare una tazza di caffè e il tuo padrone."
Si alzò e scese giù per quella orribile scala buia e tetra e si ripromise che sarebbe stata la prima a sparire.
"Dio che caos qua dentro."
C'erano camicie appese un po' ovunque, il caminetto da pulire, il lavello pieno di piatti sporchi e cartoni di pizza vuoti sul tavolo a terra e sul tavolino.
Raccolse prima tutte le scatole, poi le camicie, sistemò il divano e piegò la coperta che campeggiava sopra.
Poi lavò i piatti e mise su il bollitore per il thè, aprì qualche pensile in cerca di biscotti ma erano tutti vuoti.
"Cagnone ma il tuo padrone non mangia?"
"Si chiama Douglas. Finalmente ti sei svegliata."
"Buongiorno anche a te musone. Di cosa ti nutri di aria? Ho fame e in casa non hai niente."
Simon attraversò la cucina e aprì una porta che Moonshiny non aveva neanche notato e sparì dietro di essa.
Tornò dopo pochi minuti con un pacco di biscotti e glielo porse.
Le guardò le gambe nude e si grattò la testa.
"Le ventiquattro ore a mia disposizione partono da questo momento. Appena finisci vestiti e vieni fuori."
"Ehi, ma io ho sistemato un po' qui dentro. "
Simon si strinse nelle spalle.
"Non mi sembra di avertelo chiesto, muoviti che diecimila dollari non sono monetine."
Uscì sbattendo la porta e Moonshiny gli fece il verso.
Guardò il cane e gli diede un biscotto.
"Che poi? Chi gli ha chiesto di staccare un assegno da diecimila dollari? Mah! Il tuo padrone è strano."
Finì il suo thè poi tornò di sopra infilò i pantaloni e gli stivali e scese sempre seguita dal cane.
"Tranquillo cagnone che non gli rubo nulla al tuo capo. Piuttosto, tu sai dove possiamo trovarlo?"
Infilò una giacca che trovò appesa dietro la porta e uscì fuori.
Si sentivano voci provenire da dietro la casa e il cane corse in quella direzione, non le restava altro da fare che seguirlo.
Quando arrivò sul retro della casa vide qualcosa che non avrebbe mai lontanamente immaginato di vedere.
Tante, tantissime pecore dal collo lungo erano libere di pascolare dove volevano.
Simon le fece cenno di avvicinarsi.
Se ne stava appoggiato a un recinto e la aspettava.
"Ok. Che devo fare? Prima però mi spieghi come ti è venuto in mente di allevare pecore dal collo lungo?"
Simon scoppiò a ridere.
"Non sono pecore, sono alpaca."
"C'è differenza?"
"Si molta. La lana di alpaca è leggera, ipoallergenica e pagata a peso d'oro."
Moonshiny annuì.
"Ok ho capito. Perché questi stanno chiusi qui?"
Guardò due alpaca accovacciati nel recinto uno sull'altro.
"Non ci arrivi?"
Moonshiny scosse la testa.
"Mi sembra strano. Forse non hai mai provato. Quella sotto è femmina, quello sopra è un maschio. Devo spiegarti cosa sta succedendo?"
Moonshiny a quel punto mica poteva incassare e starsene zitta.
"Chiaro, la sta fottendo e tu stai guardando perché non hai nessuno con cui soddisfare le tue voglie?"
Simon decise che c'era un limite a tutto e Moonshiny lo aveva superato già da un bel pezzo.
Se la caricò sulle spalle e la portò in casa nonostante le sue proteste.🎄🎄🎄🎄🎄🎄🎄🎄🎄🎄
Mie care 💎, avevo promesso un capitolo al giorno. Purtroppo però il lavoro e la frenesia di questi giorni mi tengono super impegnata. Sono in ritardissimo ma non mollerò. Voi continuate a leggere e commentare. Un bacio Queen of gems 💎
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Un amore sotto l'albero
RomanceStoria vincitrice Contest Natale 2020 Moonshiny ha due grossi problemi nella sua vita. Il natale e sua madre. Odia il natale e il più delle volte strozzerebbe sua madre. Con un lavoro tra il certo e l'indefinito va avanti nella sua triste vita combi...