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Ma chi aveva inventato le collane di pop corn?
E soprattutto quando diavolo aveva accettato di aiutare sua madre?
Erano ore che se ne stava seduta a terra sul tappeto del salotto a infilare dannati pop corn al filo.
Sua madre la rimproverava ogni tre per due perché anziché infilarli al filo li infilava in bocca e perché ancora non era riuscita a terminare una collana.
"Tesoro se continui a mangiarli non finirai mai. O per lo meno finirai i pop corn e non la collana."
"Mamma non ho mai capito l'utilità di questa tradizione assurda, infilare i pop corn per farne cosa? Mangiarli. Non ha senso."
"Noël tutto quello che riguarda il Natale per te non ha senso. Piuttosto sai chi ho intravisto ieri alla fiera? Matt, ti ricordi di lui? Stava facendo il cascamorto con la figlia di Bessy, ma credo gli sia andata male. Quella ragazza non è così stupida da cascarci con lui. "
"Matt non vuole impegnarsi mamma. E con la prerogativa che ha di cambiare donna come cambia le mutande dubito che chiunque si lascerà fregare da lui."
"Non lo so tesoro. La tua amica Stacy lo ha guardato male per tutto il tempo. Credo che sotto sotto le interessi."
Moonshiny guardò sua madre titubante, Stacy raramente guardava a lungo qualcuno, soprattutto se era un tipo come Matt.
"Dici? Non so. Mamma ma tu mi hai detto della scomparsa della signora Cornwell? Perché io onestamente non me lo ricordo."
Sua madre la guardò con occhi di rimprovero.
"Certo che te l'ho detto. Come al solito non senti mai quello che ti dico. Aveva un tumore al pancreas, ne ha passate di brutte poverina. Simon era così provato, non ha voluto l'aiuto di nessuno."
"Non aveva altri parenti?"
"Non qui che io sappia. Mi pare stiano a Denver."
L'ennesimo pop corn le finì in bocca giusto in tempo per sentire sua madre quasi urlare il suo nome, questo la fece spaventare, il pop le andò di traverso e rischiò di soffocare.
Sua madre le battè sulla schiena e le passò la sua tazza di the.
"Dovresti evitare di ingozzarti!"
"Ingozzarmi? Mamma sei impazzita? Che ti urli per chiamarmi? Sono qui accanto a te per la miseria."
"E che mi sono ricordata che dobbiamo andare a cercare il vestito per te."
"E dovevi proprio chiamarmi a quel modo?"
Sua madre sospirò annoiata.
"Andiamo Noël non essere melodrammatica non è successo niente di che."
Moonshiny scosse la testa.
James fece capolino dalla finestra e le fece cenno di uscire.
Infilò il giaccone di suo padre e uscì fuori.
"Ehi James che succede?"
"Moon con te mi sento di poter  parlare. Non voglio più sposare
Leahanne! "
Moonshiny spalancò gli occhi.
"Perché? Cioè voglio dire, in realtà a mio avviso non avresti neanche dovuto pensare di sposarla, comunque come mai questa decisione? È cambiato qualcosa? O...che so, hai incontrato qualcun altra?"
James sbuffò.
"Moon la mia vita è sempre stata un continuo James non puoi fare questo, James non puoi fare quello. Non mi sento a mio agio, in casa mia si respira aria da museo archeologico e sono quasi sorvegliato. Mi è stato imposto di sposare Leahanne perché lei è nipote di non so chi e quindi dovevo unire il mio nome al suo. Ma a me non è mai piaciuta. Insomma l'hai vista, è..."
"Vecchia!"
Moonshiny sbottò, non sopportava che nel terzo millennio ancora si dovessero organizzare matrimoni!
"Esatto! Io non la voglio una moglie come lei. Voglio una moglie che sia donna e anche bambina, che voglia sentirsi protetta ma che abbia una grande forza. Che si occupi della casa e mi accompagni a comprare una cravatta. Voglio una donna che sappia cucinare ma anche farsi servire e riverire. La voglio morbida e dolce, non antipatica e fredda. Voglio qualcuna con cui potermi confrontare sulle cose più strane, che sia anche la quantità di zucchero contenuta in un biscotto. Mi capisci Moon?"
Moonshiny lo guardò e gli sorrise dolcemente asciugando una piccola lacrima.
Nonostante fino a pochi giorni prima non aveva nessuna stima di lui adesso provava grande empatia nei suoi confronti.
Non doveva essere facile per lui stare in abiti così stretti.
"Si che ti capisco James, come se non bastasse credo che tu sappia benissimo chi vuoi. O sbaglio James?"
Il poverino si accasciò nelle spalle.
"Non credo sarà mai possibile."
Moonshiny gli prese una mano tra le sue.
"James ora devi essere sincero, cosa c'è stato tra te e Darlene? Perché è lei che hai dipinto."
"Niente Moon, assolutamente niente. Avrei tanto voluto avere il coraggio di approfittarmi di lei, ma non ci sono riuscito. La rispetto troppo per farle una cosa del genere e anche se la conosco da pochissimo trovo tante di quelle affinità con lei che mi sembra di conoscerla da una vita. Le ho solo sfiorato le labbra con le mie, ma non c'è stato altro. Te lo posso giurare su quello che vuoi."
"Non serve James, mi fido. Cosa vuoi fare adesso? Perché per quanto tu mi abbia stupito e fatto cambiare idea su di te non ti permetterò mai di fare del male alla mia amica."
James abbozzò un sorriso a malapena accennato.
"Niente Moon. Non posso fare assolutamente niente. Il mio destino ormai è deciso. E per quanto vorrei vivere una vita diversa, non posso. E non farei mai del male a Darlene. È una ragazza speciale come se ne vedono poche oggi."
Moon rimuginò sulle parole dell'uomo accanto a lei.
Potevano escogitare un piano affinché sia James che Darlene fossero felici ma prima doveva parlare con Darlene.
"Dai James non essere pessimista. Mi chiamo Luna splendente di Natale ci sarà un motivo. Troveremo una soluzione vedrai."
James la tirò a se e la strinse forte.
Erano stretti nel loro abbraccio quando James disse qualcosa.
"Ora Moon non vorrei mai che tu pensassi che io non voglia abbracciarti ma ecco, c'è Simon che mi guarda come se volesse uccidermi. Dici che devo preoccuparmi?"
"No per niente. Te l'ho detto è innocuo."
"L'aria funesta dipinta sul suo viso dice altro."
A quel punto Moonshiny fu costretta a slacciare l'abbraccio con James e girarsi verso la strada dove era parcheggiato Simon appoggiato al suo pick up.
"Vado a sentire che vuole."
"Io vado a scroccare un pezzo di torta a tua madre."
Moonshiny annuì e si alzò per raggiungere Simon.
"Che ci fai qui Cornwell?"
"Tua sorella doveva consegnarmi una cartellina."
"Uh come siamo apatici. Giornata storta?"
"Bhe che vuoi che ti dica. Non tutti siamo come te."
Si sentì punta sul vivo.
"Cosa vorresti dire?"
"Mhh vediamo come posso dire, espansiva. Si espansiva. Ti avvinghi sempre a tutti o lui è speciale?"
Moonshiny nascose un sorriso e assunse un aria distaccata.
"Geloso per caso?"
"Chi io? E perché dovrei scusa. Senti Venus c'è? Altrimenti io andrei, non ho tempo da perdere."
"Bhe e allora vai, chi ti trattiene? Venus non c'è."
Gli girò le spalle e tornò verso casa.
"Ehi."
Al richiamo di Simon si girò.
"Hai pensato alla proposta di lavoro per la mia casa?"
"Si. Ma adesso non ho voglia di risponderti."

Un amore sotto l'alberoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora