«Oh mio Dio, Thomas. È magnifico! Io... non ho parole. È... è bellissimo» la voce della ragazza era intrisa di pura meraviglia, quasi tremava dalla sincera emozione che stava provando.
Thomas la guardò, assimilando ogni dettaglio del suo volto, il carisma di quegli occhi che, scuri com'erano, bisognava saperli guardare attentamente, per potervi distinguere i riflessi color oro che li caratterizzavano.
In quel momento, erano concentrati sul ciondolo di acquamarina che lei teneva delicatamente tra le dita affusolate.«Il mio regalo, in confronto, non è niente» la punta di malinconia nella sua voce lo fece intenerire, Thomas rispose: «Non serve un regalo per dare prova di ciò che c'è tra noi, Harriet. È un pensiero che ho voluto farti perché...» il ragazzo esitò, «Dopo tutto quello che è successo, meriti di ricevere qualcosa di speciale, qualcosa che ti faccia sentire unica.»
Harriet gli porse il prezioso gioiello, con una muta richiesta di aiutarla ad indossarlo, così Thomas prese la catenina in argento tra le mani, separando il gancetto dal piccolo anello.
Lei scostò i capelli ricci dalla nuca, lasciandoli ricadere dopo che il ragazzo ebbe ricongiunto le estremità della catenina.Harriet guardò l'insieme di pietre che adesso era appoggiato al suo petto, per poi sfiorarlo ancora una volta con la punta dell'indice, quasi ne fosse estremamente incantata.
«Non avrei mai pensato...» la sua voce si incrinò, si schiarì la gola: «Anche dopo tutto questo tempo, non credevo che tenessi a me così tanto. Io... ti ringrazio, Thomas. Non so in che altro modo potrei esprimermi. Ti ringrazio dal profondo» disse, guardandolo negli occhi.
Thomas si limitò a stringerla a sé, lasciandosi cadere sul letto, con una lieve risatina. Harriet sembrava così forte, col suo fisico imponente, era alta quasi quanto lui, qualche centimetro meno, era sarcastica, riservata, c'erano parti che riservava solo alle persone a lei vicine, nonché lui stesso e Minho.
La ragazza si rilassò, distendendo le gambe e posando la testa sul petto di Thomas, che al momento stava giocando con una ciocca dei suoi capelli ricci e scuri, morbidi come la seta.
«Quando tornerà Minho?» domandò lei, con un lieve sospiro.
«Dopodomani. Impaziente di vederlo, mh?» la punzecchiò il ragazzo, lei ridacchiò, poi disse: «Queste vacanze sono state diverse, senza di lui. Voglio dire, non che mi sia mancata l'usuale festa del ventisette dicembre...» Harriet roteò gli occhi, anche se Thomas non poteva vederla, «Ma sono le prime vacanze natalizie che passo senza di lui. È strano non vederlo per settimane, quando ci passo assieme praticamente ogni giorno.»
«Avessi qualcuno, probabilmente ne dipenderei» commentò Thomas, senza un particolare tono di voce.
Harriet si rimise a sedere, guardandolo dall'alto, «Sono convinta che troverai la persona giusta, qualcuno che sappia amare ogni parte di te, che scavi a fondo, oltre le tue difese. C'è una persona, là fuori, da qualche parte, che non aspetta altro che stringerti tra le braccia e curare ogni singola ferita, Thomas. Qualcuno che sappia amarti davvero esiste, potrebbe star pensando la tua stessa cosa in questo momento, magari anche lui non desidera nient'altro che una persona da amare, di cui prendersi cura.»
Tra loro ci fu qualche istante di silenzio, poi lei aggiunse: «Ovviamente, prima di rivolgere la parola a te, se ha quelle intenzioni, dovrà affrontare un bel quarto grado con me.»
Thomas scoppiò a ridere, portando entrambe le mani dietro la testa, mentre Harriet si stendeva di nuovo, questa volta lasciando tra loro una lievissima distanza.
«Sai cosa mi piace di più del nostro gruppo?» disse, prendendo a giocare col ciondolo, tenendo gli occhi fissi sulla finestra che dava a vedere uno sprazzo di cielo.
«Harriet, so che siamo migliori amici, ma non ho il potere sovrannaturale di leggerti la mente» replicò lui, con una nota sarcastica nella voce.
«Che io sia l'unica ragazza» continuò lei, come se lui non avesse parlato, «Nella mia vecchia scuola i ragazzi mi disprezzavano, soprattutto a causa delle ragazze. Per non parlare del fatto che, non ho mai saputo chi, fu capace di curiosare nel mio fascicolo, per poi dare grande notizia a tutti del fatto che fossi stata in ospedale per ben quattro volte quell'anno. Arrivata qui, non mi aspettavo di trovare degli amici, figuriamoci un gruppo di soli ragazzi, capaci, preciso, di non farmi tenere conto di quello che si dice di me tra le cheerleader.»
Notare che Harriet parlava con maggiore disinvoltura del proprio passato fece nascere un moto di orgoglio nel cuore di Thomas che, rammentando il primo anno, sapeva quanto lei avesse pianto, sofferto, ogni volta che doveva raccontare un aneddoto relativo alla sua vita, prima che cominciassero le scuole superiori.
Gli episodi di Harriet non erano stati diversi l'uno dall'altro. A volte cambiava la ragione per la quale erano successe quelle cose, ma erano dettagli che non assumevano nemmeno una grande importanza.
Insulti, litigi, palesi prese in giro, esclusioni, violenze fisiche... il suo passato ruotava tutto attorno a quelle situazioni.Ripensandoci, d'istinto Thomas allungò di nuovo le braccia, come per tenere Harriet al sicuro da quello che l'aveva, però, ormai ferita. Lei si lasciò racchiudere in quell'abbraccio, quella sensazione di sicurezza che solo lui era capace di farle sentire.
«Prima non credevo agli aforismi che leggevo su internet, sai, quelle cose che dicevano tipo "la vita può sorprendere, cambiare all'improvviso", non ho mai pensato che la mia realtà potesse mutare, in alcun modo. Invece, arrivata qui, ecco te, Minho, Gally, Albert e Ben. Non avrei mai, mai creduto che una situazione del genere potesse essere vera. E non potrei esserne più felice. Siete tutto per me» dichiarò la ragazza, con voce sicura, decisa, addolcita però da una gran dose di affetto.
«Noi siamo qui. Io sono qui» precisò Thomas, «Io ti prometto, Harriet, davvero, con tutto il cuore, ti prometto che io non ti lascerò mai. Non permetterò a nessuno, chicchessia, di farti di nuovo del male. Puoi starne certa. Sono sicuro che Minho ti abbia detto qualcosa di simile, ma in fondo è la verità.»
«Thomas, so che io e Minho passiamo molto tempo insieme, che la nostra amicizia è vicina ad una vera e propria relazione. Ma no, non mi ha mai fatto una promessa del genere» ribatté Harriet, dal suo tono sembrava colpita, il ragazzo non poté dire se dal fatto che lui fosse arrivato a farle una promessa - per Harriet ciò aveva grande valore, ne era consapevole - o se fosse per Minho, perché non le aveva mai detto qualcosa di simile.
«Allora voglio che resti tra noi» disse Thomas, mentre la sua mano ripercorreva il braccio di Harriet, coperto dal maglioncino aderente color blu avio che lei indossava.
«Come tante altre cose, Thomas. Indubbiamente» lo rassicurò lei, con un mezzo sorriso ad illuminarle il volto.
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Skinny Love | Newtmas
FanfictionIN PAUSA. Skinny Love: un amore troppo scarno, fragile, per sopravvivere. [ Love that's too skinny to survive. ] - «Perché non poni fine a questo continuo giocare a nascondino?» ribatté allora Newt, poggiando le mani sul tavolo, «Ogni volta che arr...