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La fine della settimana trascorse in maniera abbastanza monotona, Newt affrontò il compito di matematica con tranquillità e un'interrogazione di storia per la quale risultò più che preparato e il lunedì successivo riprese il solito andamento, con l'unica differenza che da quel pomeriggio in poi sarebbe dovuto andare a prendere Lizzy alle quattro.

La campanella che indicava l'inizio della mezz'ora di intervallo suonò, Newt tirò un sospiro di sollievo, chimica era in assoluto la materia che meno gli andava di trattare.
Non che non fosse portato, dato che aveva una certa propensione per qualsiasi materia scientifica, ma proprio chimica richiedeva un impegno maggiore e quindi più tempo e attenzione.

Newt uscì dalla classe per raggiungere il proprio armadietto e lasciarvi i libri che non gli sarebbero serviti per quella mattinata, prendendo però quelli delle lezioni successive per metterli nella borsa a tracolla, così da poter raggiungere direttamente la classe senza dover tornare lì, una volta che l'intervallo fosse terminato.

Chiuse l'anta metallica, ritrovandosi faccia a faccia con Thomas, che era appoggiato con una spalla all'armadietto vicino a quello di Newt, le braccia incrociate all'altezza del petto.
Il biondo indietreggiò di pochi centimetri, guardando l'altro ragazzo con espressione torva.

«Ehi Gray, come te la passi?» domandò Thomas, inumidendosi le labbra con la lingua e sorridendo, il solito sguardo di superiorità dipinto sul viso.

Newt sbuffò, si accinse ad allontanarsi, ma Thomas lo bloccò, prendendogli il polso.

«Che cacchio vuoi, Keighley?» Newt si liberò dalla presa dell'altro ragazzo senza preoccuparsi di essere delicato, il suo tono era stato inespressivo.

«Sei peggio di una ragazza col ciclo, fattelo dire» Thomas roteò gli occhi, «Sono qui perché il Preside mi ha chiesto di venirti a trovare per dirti che vuole entrambi in direzione, adesso.»

«E perché dovrebbe volere me e te nel suo studio? Keighley, se è uno dei tuoi fottuti scherzi giuro che...» esordì il biondo, ma l'altro lo interruppe: «Puoi, per un attimo, ingerire l'astio nei miei confronti e venire con me in presidenza? Non so il motivo per cui voglia me e te, okay? Mi ha semplicemente chiesto di venirti a cercare, buon dio, Newton, non ti parlo quasi mai e già non ti sopporto. Questa situazione non piace nemmeno a me.»

Newt chiuse gli occhi, prendendo un respiro profondo, poi li riaprì.
Aveva voglia di prendere a schiaffi Thomas, davvero tanta voglia.

«Andiamo» disse, mentre il moro gli diede le spalle e si incamminò verso le scale.

«Ingerire l'astio» Newt fece un falso sorriso, «Queste espressioni te le studi o ti vengono spontanee?» lo stuzzicò, mentre salivano.

«Chiudi quella bocca» rispose semplicemente Thomas.

«Modera i toni, Keighley, essere il ragazzo più ricco e viziato della città non ti dà il diritto di comportarti come un dannato principino» replicò Newt, mentre Thomas si fermò di scatto.

«Di' solo un'altra parola, Gray, e quel bel faccino sarà presto tumefatto» lo ammonì, in risposta.

«Non lo faresti» ribatté Newt, a quel punto Thomas si girò, era quattro scalini più in alto di lui, ne scese tre, così da trovarsi ad una distanza minima.

Afferrò il colletto della maglia di Newt, avvicinando il proprio volto al suo e parlando in maniera tale da scandire ogni parola: «Devi stare zitto.»

«Mi dispiace, Thomas, non eseguo gli ordini di nessuno» sussurrò Newt, con sarcasmo, guardandolo dritto negli occhi e posando entrambe le mani su quella di Thomas, il quale l'allontanò di scatto, voltandosi di nuovo per riprendere a salire.

Skinny Love | NewtmasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora