One

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" Ciao, oggi non so bene che cosa raccontarti, è il secondo mese che vado da Elliot, un brav'uomo devo dire, ma non mi trovo, non intendo con lui ma non mi trovo più con me stessa.

Chi sono io? Non sto davvero più riuscendo a trovare qualcosa o qualcuno che mi aiuti a identificarmi come Allison o qualunque cosa che centri con me; non so se mi spiego, so che in molti dei messaggi che ti ho scritto sono frettolosa e voglio arrivare spesso al nocciolo della questione e magari nell'infinità dei miei pensieri ho dimenticato qualche collegamento che possa aiutarti a capire il mio discorso, se mai dovessi leggere questo messaggio, ma ho davvero bisogno di ritrovare me stessa e quindi la felicità!".

Mi ero quasi dimenticata di averglielo mandato, gliel'ho inviato un mesi fa , non mi ha mai risposto neanche ai messaggi precedenti e penso non lo farà mai, ma in realtà mi piace pensare che in un qualche modo io stia parlando con qualcuno e che quel qualcuno mi stia ascoltando visto che purtroppo con il mio caro psicologo Elliot le cose non vanno molto bene.

Non ha niente che non va, anzi è un bravissimo uomo e cerca di fare il possibile ma è forse questo l'ostacolo, è troppo buono e ci va con cautela con me, mentre invece forse necessiterei di una spinta in più che non mi da, non che lui me la dia invece..

Osservo ancora per qualche attimo il mio telefono mentre cerco disperatamente di contattarlo con la telepatia per dirgli di rispondermi, ma poi mi arrendo e blocco il cellulare per poi appoggiarlo sul tavolo e andare a farmi una camomilla.

Domani andrò al suo concerto in ogni caso, credo sarà una delle esperienze più belle che io possa mai fare in tutta la mia esistenza da ventunenne sfigata come sono.

Mi ha dato molto, ho perso tanto ma lui mi ha aiutata a crescere, anche se dentro sono ancora un po' la bambina che ero una volta, ma ho dovuto crescere, per forza di cose.

Ci sono stati momenti interminabili in cui avrei voluto solamente non svegliarmi mai più, erano così surreali che alle volte mi sembrava di essere  dentro una bolla e di non essere io la protagonista della mia vita, lui mi ha aiutata, certo non mi sono salvata solo grazie a lui, diciamo più che mi ha accompagnata nel mio percorso.

Sono le otto meno un quarto e decido che devo assolutamente farmi questa dannata camomilla e riposare al più presto per l'indomani.

Quando finisco di prepararla e berla sono le otto e mezza all'incirca e decido di andare direttamente a letto, non ho fame poiché sono troppo presa dall'agitazione.

Mi dirigo in camera mia e prendo l'intimo e il pigiama per poi arrivare nel bagno, mi spoglio completamente e mi giro poi verso la doccia, aprendo il getto dell'acqua cercando di stargli il più lontano possibile.

L'acqua riesce però a raggiungere i miei piedi e mi costringe così ad indietreggiare di qualche passo in più, quando però decido che molto probabilmente l'acqua è diventata calda, mi porto sotto il getto della doccia, lasciandola bagnarmi ogni singola parte del mio corpo, porto la testa all'indietro cercando di godermi l'inebriante suo calore.

Sono frastornata da mille pensieri che mi occupano la testa, del tipo di come sarà la giornata di domani, se riuscirò a fare amicizia con qualcuno o se sarò troppo timida e riservata per potermi permettere una chiacchierata decente con una persona che non conosco.

La doccia dura poco, quando esco mi asciugo i capelli cercando di fargli assumere una forma più simile ad un riccio un po' scomposto, anche se alcune ciocche se ne vanno comunque per conto loro.

Mi lavo i denti dopo essermi vestita e successivamente mi accascio sul mio letto, mi copro con il piumone e osservo il mio telefono indugiando su di esso, non sapendo realmente cosa fare, per poi decidere di metterlo a caricare e chiudere definitivamente gli occhi.

Lovely, all alone  {Harry Styles}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora