Capitolo 3

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Le cinque ore di quel martedì sembravano non finissero mai: l'aria diventava sempre più
stretta e io mi sentivo soffocare.

Le risate nel cortile mi facevano vomitare.

Cammino velocemente per arrivare il più in fretta possibile a casa, mangiare un piatto di pasta, lanciarmi sul letto per ascoltare buona musica e dormire.

Sarebbe il pomeriggio ideale per non aprire un libro.

Invece torno a casa, mangio e ripenso a mio padre.

Riesce sempre a rientrarmi in testa e odio quando prende il sopravvento su di me.

Mentre cammino goffamente per dirigermi verso casa, sento qualcuno toccarmi la spalla.

Spengo la musica, tolgo le cuffiette e sento la voce di Leo

"Decidi di abbandonarmi così?" dice con le braccia incrociate.

Mi giro appena per rispondere

"Non dipendi da tutto quello che faccio e poi.." sospiro "Ci conosciamo a malapena"

"Parla quella che nemmeno un secondo dopo il nostro primo incontro critica le persone con cui chatto" risponde scontrosamente.

"Io non ho criticato proprio nessuno" ribatto con tono

Ride.

Credo di essermi innamorata della sua risata penso

Lui mi guarda

"Mia madre mi aspetta" giro le spalle e me ne vado

"Ci vediamo domani Isabelle"

Sorrido

"Forse" rispondo.

Mani fredde #Wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora