Le giornate diventarono pesanti, ma di questo già ne eri a conoscenza. Ho lasciato così tanti messaggi in segreteria che non è ho più la possibilità. Ho premuto ripetutamente quel tasto invia e ho digitato velocemente il tuo numero.
A te non importava, continuavi a rifiutare le mie chiamate e non rispondevi ai miei messaggi. Volevo prendere il treno e venire da te, ma non ne ero capace.
Non sapevo se stessi bene: dormivi sul divano di un tuo amico, avevi tempo per la colazione oppure eri indaffarato nelle tue cose? Le stesse di cui non hai azzardato una parola quando stavamo insieme, quando mi continuavi a ripetere che quella che volevi al tuo fianco stava in quel momento guardando la tv tra le tue braccia. Quella persona ero io. Ero. Verbo essere, passato. Per me, invece, eri la prima persona plurale.
In camera ci sono ancora le tue cose: la felpa grigia sulla sedia della scrivania profuma dell'amore che non hai saputo darmi e del troppo che ho saputo, volutamente, darti io. Le nostre polaroid sono ancora appese alla parete frontale al mio letto. La notte, quando resto sveglia cercando di non pensarti, ritorni puntualmente nella mia mente e con te anche le parole di quella mattina grigia che mi hanno spezzato il cuore. Quindi cerco di spostarle e metterle al sicuro, ma non ci riesco mai. Chissà se le custodisci ancora... Ricordi? Sono in quella scatola ingiallita vicino il comodino. La prima volta che ho messo piede a casa tua, un po' la mia perché c'eri tu, mi hai spiegato che era speciale per te. Ogni cosa a te cara era in quella scatola. La lettera di tuo padre poco prima di andare via, la risposta che non sei mai riuscito ad inviare, il carillon della tua sorellina, biglietti di concerti rovinati e biglietti di treni mai usati.
- E questi a cosa servono? Deduco che tu non li abbia mai utilizzati – chiesi incuriosita.
- Mi potrebbero sempre servire – Inarcai un sopracciglio – Un giorno, forse vorrò andarmene – Rispose con svogliatezza.
Guardai un punto fisso sul pavimento. Lui mi prese il viso tra le mani e replicò – Se dovesse succedere, verrai con me. Ce ne andremo lontani, insieme –
Credetti davvero a quelle parole.
Tu, quella mattina, dicesti soltanto "è una cosa troppo grande per te" e "ti faresti male".
Pensavi davvero che quello potesse essere un "addio"? Pensavo che se me ne fossi andata e saresti venuto a cercarmi, le cose si sarebbero sistemate e avrei capito che ci tenevi davvero a me, a noi.
Così me ne andai, gli occhi mi bruciavano e avrei soltanto voluto piangere. Tu però non tornasti. Era davvero finita tra me e te, nonostante io stentassi a crederci.
- E' andato via proprio come papà. Come fai a dimenticare immediatamente tutto quello che hai avuto la possibilità di costruire con quella persona? – mi sciolsi tra le braccia di mia madre piangendo, e lei fece lo stesso. – Credimi, non sono riuscita a darmi una risposta. Quando tuo padre se ne andò passavo le mie giornate tra le coperte calde del letto, senza mangiare nulla, nonostante tu mi preparassi quelle deliziose zuppe – Ridemmo insieme per un momento, poi continuò – Non smettevo di ripetermi che la colpa fosse ancora una volta mia. Dopo mesi e anni, quei pensieri cessarono. E fu solo grazie a te. La vita va avanti e per quanto possa essere complicata e difficile, alla fine riserva sempre un po' di felicità. Perché non provi ad uscire e fare nuove amicizie? ... - La mia voce tremante la interruppe subito – Mamma, lui era la mia gente. Io mi sentivo al sicuro. Non riesco a pensare a nessun altro se non a lui, non riesco più a fare nulla perché non mi stringe più la mano. Mi sento inutile, stavolta più di tutte le altre –
Avevo percepito che in quel momento, la persona che si sentiva persa era al mio fianco. Mia madre non sapeva come aiutarmi... lei che non riesce ad aiutare neanche sé stessa. E mi dispiaceva vederla in quelle condizioni: sapevo che il motivo del suo dolore ero io.
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Mani fredde #Wattys2019
RomanceMilano. Gelo. Una storia d'amore. Il ragazzo perfetto nel momento completamente sbagliato. L'inganno più bello. "Un giorno, non ti servirà più l'amore. Un giorno, non camminerai sulla Terra come se fosse compito tuo sostenere ogni cosa. Il sole...