Chapter 3

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Il tempo non sembrava passare; tutto il mondo sembrava fermatosi, da quando la polizia era entrata a casa Woods, e tu, non riuscivi a pensare all'accaduto della giorno precedente. Pensasti che li avessero denunciati, e la tua mente non mentiva.

Eri così nervosa che stare ferma era impossibile. Ma non capivi il motivo di tale reazione. Cosa ti fregava di loro? Cosa erano loro per te?

Mentre continuavi a pensare, tua madre bussò alla porta della tua camera, rivelando la faccia arrossata di tua madre.

"ehi.. [t/n].. il prossimo fine settimana, la madre di Billy ci ha invitati alla sua festa di compleanno.. Verrai vero?" ti chiese facendo gli occhioni. Loro due erano amiche da una vita, e sapeva che non le avresti detto di no, ed infatti aveva ragione.

"mh.. Ma mamma.. Ci vado ogni anno.. E poi lui è piccolo.. Cosa dovrei farci?" potrestasti sapendo bene che avresti ceduto.

"..ci saranno altri ragazzi più grandi e poi l'anno scorso ti eri divertita a giocare, a nascondino.. Quindi.. Non vedo perché tu non possa sforzarti di gioire con gli altri, per un solo giorno.. "disse sicura, ormai sulla soglia della porta, in attesa della tua risposta.

" mh.. Ok, verrò "disti, ripensando a come avessi fatto finta di divertirti, solo per accontentare tua madre. Ci tenevi alla tua famiglia, era l'unica cosa di cui ti importava qualcosa, come per lo studio, ma, infondo anche se facevi la dura, li avresti avuti sempre nel tuo cuore.

Tua madre emise un suono soddisfatto dalla sua bocca, per poi chiudere la porta di sé.

Ed ecco che l'ansia e la preoccupazione ti catturarono di nuovo.

Ti buttasti letteralmente verso la finestra, cercando di capire cosa fosse successo, e lo vedesti. Due poliziotti tra cui c'era anche tuo padre, prese dentro la macchina Liu.
Ma perché? Perché solo lui? Eri sicura che fosse stato Jeffrey?

Aggrottasti la fronte, guardandoti attorno e mettendo le mani ai fianchi.

E ora?

Prendesti un bel respiro, calmandoti.

Forse... Non centra nulla con quello che è successo l'altro giorno. E forse.. Hanno preso Liu per un altro motivo.

Ti sedesti sul letto, sperando che la mattina seguente Jeff, sarebbe stato buono. Lo speravi. Avevi un brutto presentimento.
Fin dal primo tempo, non lo avevi mai capito, ed ora, avevi solo brutti ricordi rivolti a lui.

Avevi già capito che tipo fosse.
Un teppista, ecco cosa ti sembrava.

In realtà ripensandoci non era la prima volta che accadevano cose del genere, ma, questa volta, dentro a tutto questo macello c'eri anche te.

Erano già le sei di sera e ti accorgesti che dovevi ancora finire i compiti e studiare. Ti chiedesti se lui li avesse fatti, sapevi che era una domanda stupida, ma la tua testa ormai aveva perso staffe.

Un lampo di luce nel cielo di costrinse a risvegliarti dalla tua trance. Amettevi che quella sensazione di pressione non andava via; tutto stava cambiando.

-+-

La mattina seguente, una leggera pioggerellina cadeva sulla tua città, comprendola con una leggera nebbia.
Non avevi affatto dormito, ma non importava. L'importante era ben altro.

Scendesti giù, salutando tuo padre.

"cosa è successo ieri? I vicini hanno già fatto guai?" la tua domanda, gli era stata rivolta con una leggere sfumatura di disprezzo, che ti scappò dalle labbre. Perfino tuo padre si sorprese da tale domanda, ma ti si arrese al fatto che non poteva nasconderti, tutto, sempre.

"mi è stato riferito che uno di loro, abbia picchiato tre della tua scuola, e se non sbaglio uno di loro era il cugino di Billy. Non è stato affatto una rissa di quelle normali..." e quella frase rimase sospesa in aria, come se avesse voluto dire molto di più, ma che era meglio che finisse là.

Lo guardati dritto negli occhi, dopo aver finito di bere il tuo latte.

"e l'altro figlio? Cosa avete fatto di lui?" chiedesti curiosa.

"lui non ha fatto nulla da quello che mi è stato riferito, anche se..."

"cosa?"

"nulla, è solo un mio dubbio; il piccoletto sembrava sentirsi in colpa, quando ho catturato suo fratello" ti rispose dubbioso, mentre cercava di collegare altri dati a lui.

In quell'istante qualcosa si avviò nel tuo sistema.

"ma è ovvio che si fosse sentito così, non credi? E pur suo fratello.." non sapevi affatto perché, l'avessi protetto, nemmeno ti interessava di lui. Eppure la tua bocca aveva parlato.

Tuo padre annuí convinto, accompagnandoti all'uscita, e dandoti un bacio sulla fronte.

"buona scuola, a dopo [t/n], e fai attenzione" ti salutò, chiudendo la porta.

Apristi l'ombrello, mettendo su le cuffie; era da tanto che non ascoltavi musica, e credesti che quel momento fosse perfetto. C'era pioggia, una sensazione di dispersione, ed infine un sacco di pensieri. Perfetto per ascoltare musica.

Avevi gli occhi bassi, quando qualcuno non ti toccò la spalla. Sobbalzasti dalla sorpresa, girandoti.

E lui era lì.

"posso?" la sua voce pareva assonnata, ma era sempre la stessa.
Eri così concentrata ad ascoltare la sua voce, che le sue parole entrarono ed uscirono dal tuo orecchio.

"ehy..." ti richiamò di nuovo, vedendo la tua immobilità davanti a lui.

"ah? Ah si, giusto si.." in realtà non ti andava a genio stare sotto lo stesso ombrello, ma avevi sempre il tuo coltello di scorta, se mai ti avesse attaccata.

Jeff, lungo tutto il traggitto, rimase silenzioso, come se dovesse pensare a qualcosa di molto complesso. Ti girasti parecchie volte verso di lui, quando ad un tratto, tirò fuori qualcosa dalla sua tasca.

Un berretto nero

"ieri, mio fratello era intenzionato a ridartelo, ma oggi non poteva, e l'ha consegnato a me, tieni" un espressione di pura sorpresa emerse sul tuo volto, quando Jeff te lo mise tra le mani.

"grazie..." fu l'unica cosa che uscí dalla tua bocca. In realtà eri perplessa.
Non sapevi se fosse stata una buona idea, che lui non ti avesse detto la verità, o che peggiorasse le cose.
Lasciati perdere, dato che forse era stato meglio.

"senti, mia madre questo fine settimana mi ha detto che un bambino compie gli anni, e ha invitato anche noi.. Tu ci vai?"

"si, purtroppo devo andarci anch'io" rispondesti sospirando. Internamente fosti felice, che lui ci andasse. Almeno conoscoscevi qualcuno che non avesse 5 anni.

"come mai così abbattuta? Non è divertente?" ti domandò ironico, girandosi verso di te.

"beh no.. Ci vado da quando è nato, ed estremamente noioso, i genitori che parlano di te, e di quanto tu sia perfetto ai loro occhi, quando non ti conoscono affatto. I bambini, pur essendo dolci, rompono anche loro.... Direi una perdita di tempo. Ecco." parlare con lui, era così spontaneo, non ci voleva troppo.

Forse non è così male, giusto? Pensati, attendendo la sua riposta.

"già..., anch'io pensavo che mi conoscessero, quando ho capito che nemmeno io mi conoscevo" a quella sua affermazione tu ti fermasti, mente lui continuava la sua strada, immerso fra i suoi pensieri.

La pioggia aveva smesso di cadere, e tu avevi smesso di odiarlo. Quasi.

Lui era così diverso da te, che ti assomigliava.

The Knife || Jeff The Killer || XReaderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora