"e a te che frega?" chiedesti infastidita dal suo comportamento intimidatorio. Ti alzasti velocemente per rimettere via il tuo coltello nella tasca della tua felpa. Ma il suo sguardo cadde proprio su quello.
"cos'è?" chiese, avvicinandosi a te, ma tu sorpresa dalla sua azione, indietreggiasti.
"non sono affari tuoi." rispondesti dura per girarti verso la lontana strada, dando così spalle al ragazzo bruno. Sospirò.
"mh.. Fa come ti pare. Anche tu credi che sia stato io vero?" a quella domanda ti girasti sorpresa verso di lui. Credeva davvero che tu non ne sapessi nulla. Eri l'unica a sapere la verità, ovviamente oltre ai due fratelli e le tre vittime.
"beh.. Parli di quello che è accaduto? Si, ho notato la polizia a casa tua.. Ma non so cosa sia successo." Jeffrey ti guardò con fare innocente per alzare il sopracciglio.
"ah? Davvero.. Non ne sai nulla? Mi sorprende, dato che tuo padre non è uno di quelli che ha portato via mio fratello?" sembrava arrabbiato, ma non tanto perché l'avessero portato via, ma per il senso di colpa. E questo tu lo sapevi.
Non rispondesti subito, dovevi pensare a cosa dire, ma alla fine, credesti che dirgli la verità sarebbe stata la migliore cosa.
Sospirasti abbassando la testa, per poi rialzare la testa verso di lui."eh va bene... Tuo fratello è stato portato via, perché è stato denunciato di aver picchiato tre ragazzi della mia scuola. È tutto quello che so" il tuo tono era stato sfumato in uno menefreghista. Lo facesti apposta perché cosí non dubitasse di te, ma lui, non sembrava intento a mollare la corda.
"ma hai visto.. Credono tutti che sia stato io. Quei tre coglioni mi stavano per picchiare e mio fratello mi ha difeso.. Cosa c'è di male?" sembrava disperato.
Però non sembrava mentire, almeno non completamente."senti.. Jeffrey, non lo so. Hanno riportato ferite gravi, e beh.. Ovviamente le persone sono dalla loro parte" cercasti di consolarlo, ma più che altro avevi paura che potesse aggredirti con quello stesso sguardo con cui aveva picchiato quei tre.
Lui ti guardò appena tu appogiasti la mano sulla sua spalla. Sembrava sorpreso dal tuo gesto insolito, pensava che fossi più intelligente, eppure ci eri cascata, ma in realtà non era così. Magari facendo così, non ti avrebbe aggredita.
Jeffrey accennò ad un debole sorriso per abbracciarti.
Fu in quel momento che qualcosa si mosse nel tuo petto freddo e congelato. Anche se stava fingendo, quel contatto, con il suo corpo, era così caldo.
Ti pentisti di avergli mentito."Jeffrey.." sussurasti staccandoti da lui.
"che c'è?" chiese dolcemente.
Abbassasti lo sguardo per strofinarti il braccio sinistro con la mano destra. Un vizio che avevi quando nascondevi le cose.
"non ti piacciono le bugie giusto?"
"si.. Non mi piacciono"
"allora perché stai mentendo?" sapevi bene che non avresti dovuto dirlo, ma il tuo cuore stava parlando e sentivi che fosse la cosa giusta. Il suo sguardo, da dolce, divenne cupo.
"anche tu credi che sia stato io.. Noh?"
"ma Jeffrey.. Sei stato tu! Ma al posto di andarci tu, hai mandato tuo fratello! Non è così?" sembravi arrabbiata. Quello che aveva fatto era ingiusto.
Jeffrey alzò lo sguardo verso il tuo, estraendo un oggetto dalla sua tasca. Appena i tuoi occhi intercettarono l'oggetto nelle mani del ragazzo davanti a te, controllasti le tue tasche."ridammelo!" ma lui cominciò a giocarci.
"potresti fare la loro stessa fine.. Sai.. Poi mi domando come tu lo sappia." non sembrava più lo stesso ragazzo che avevi incontrato quel giorno di pioggia.
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The Knife || Jeff The Killer || XReader
Horror«Un semplice regalo potrebbe diventare l'arma perfetta per la tua morte.» Sei una ragazza davvero particolare, e la tua diversità catturerà il cuore del piccolo Jeffrey, ma parliamo di 3 anni fa, quando lui era ancora innocente e quando tu eri la su...