CAPITOLO 6

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Una sagoma si stava dirigendo nella sua direzione, Tony aveva il cuore in gola: non sapeva cosa aspettarsi, non sapeva se la persona sarebbe stata un amico o un altro nemico ma, quando un po' di luce definì i lineamenti della sagoma, capì immediatamente chi era avrebbe riconosciuto ovunque quegli occhi di smeraldo.

"Grazie a Dio Ziva sei qui!" Disse veramente felice di vederla.

"Non urlare, potremmo non essere soli." Rispose invece lei con tono di rimprovero frugando nelle tasche degli uomini fino a trovare la chiave per liberare Tony, e se ne andarono più in fretta possibile, considerate le condizioni dell'uomo di cui lei non sembrava curarsi.

In macchina Ziva era così arrabbiata che lo avrebbe incenerito con lo sguardo, ma Tony aveva troppe curiosità per riuscire a tacere, cosa che sarebbe stata saggia.

"Come hai saputo che ero qui?" Iniziò per rompere il ghiaccio.

"Un americano ficcanaso si nota subito e le voci corrono."

"E come mi hai trovato? Erano amici tuoi per spaventarmi?" Ogni tanto una battuta non la tratteneva.

"No, non li conoscevo. E comunque credevo di essere stata chiara dicendo di non cercarmi."

"E quando mai ti ascolto." Rispose con voce furbetta.

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