Ultimo anno

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Fermai la moto nel vialetto di casa mia, non mi era mancato per niente tutto quel frastuono di auto che correvano, lavorare per un anno con mio padre mi aveva fatto cambiare tutto il mio corpo.
Ero partito mingherlino e ora ero diventato muscoloso ma non troppo, il giusto.
Nel paese di mio padre ero considerato il ragazzo più bello, anzi il ragazzo perfetto anche se un po' Stronzo.
Ero il classico Bad Boy.
Molte volte mi capitava di pensare a Kay, mi aveva cambiato la sua cattiveria, ma ero felice che lo avesse fatto.
Tornare dopo un anno mi fece ricordare tutti i momenti con lei, sia quelli belli, sia quelli brutti e mi fece male da impazzire, però mi fece anche ridere un po'.
Avere 18 anni non era male, il periodo più brutto fu quando ne avevo avuti 14 e lei mi respinse.
L'unica ragazza che io abbia mai amato.
Una parte di me, non vedeva l'ora di incontrarla e urlarle in faccia tutto ciò che ho passato per colpa sua.
Autostima sotto terra.
Autolesionismo.
Per colpa sua, avevo passato l'inferno.
Ma l'altra parte di me, quella dolce, voleva solo abbracciarla e sussurrarle che mi fosse mancata da impazzire.
Mi tolsi il casco della mia amata moto, KAWASAKI NINJA H2.
Era la prima moto che avevo comprato con i soldi che mi ero guadagnato facendomi un culo grosso come una casa.
Scesi dalla moto e bussai a casa.
Mia madre mi venne ad aprire e mi gettò le braccia intorno al collo strozzandomi quasi da quanto era felice di vedermi.
"Zane!" Mi strinse forte in un abbraccio scoppiando a piangere, la strinsi a me, era una bella donna, avevo paura di farle male stringendola forte.
"Hai mangiato?" Chiese felicissima.
Scossi la testa e entrammo in casa.
"La mamma ti ha preparato qualcosa di buono, tesoro" scoppiai in una fragorosa risata e lei mi sorrise.

Mangiai di tutto, avevo una fame da lupi, mia madre mi guardò e mi chiese tutte le domande possibili e immaginabili, ma era normale.
Non ci vedevamo da un anno.
"Sono così felice che tuo padre abbia deciso di aprire una ditta qui"
"Hmhm" mugugnai mangiando, avrei dovuto lavorare dalle 15 alle 23 di sera ma lo stipendio mi piaceva e anche molto.
"Come sei diventato bello" esclamò mia mamma accarezzandomi una guancia, avevo la barba, non lunga, non me la ero fatta per una settimana, quindi era un po' ispida.
"Sei già andato a scuola a portare i fogli?" Scossi la testa.
L'ultimo anno nella mia vecchia scuola.
Il mio cuore perse svariati battiti.
"Ci vado tra un po'.. o domani, mamma. Oramai è tardi per andare..." ammisi e le feci un sorriso, lei mi abbracciò di nuovo.
"Va bene tesoro, ma domani devi andare per forza, l'anno è cominciato"
Annuii mangiando, poi presi un lungo sorso di birra per mandare giù l'ultimo boccone di schiacciata alle noci, la mia preferita.
"La mia camera?" Chiesi sperando che non me l'avesse toccata per niente al mondo, odiavo chi mi toccasse la mia roba.
"La tua camera è come l'hai lasciata, solo che è pulita" mi avvisò e così risi.

La aiutai a sparecchiare e mi offrii di lavare i piatti, lei mi sorrise.
"Sei sicuro?" Annuii.
"Vai pure a riposare mamma" lei mi strinse di nuovo e se ne andò lasciandomi solo.
Non mi sentii per niente male, ero a mio agio nello stare da solo.
Per un anno ero rimasto sempre da solo, anzi ero rimasto solo da quando Kay mi aveva abbandonato.
Tutti a scuola in quegli anni mi avevano ferito, mi avevano preso in giro urlandomi cose da merde e lei, lei non aveva mai fatto niente.
Rideva, stava insieme a quel coso.
E la sua migliore amica era diventata Chantal.
"Non so cosa mi aspetto da questa cosa" dissi parlando tra me e me, lavando i piatti.
Quando me ne andai, non mi scrisse mai, nemmeno un messaggio.
Sparii così, e a nessuno fregò niente.

Andai in camera mia con il borsone e lo aprii, mi spogliai guardandomi allo specchio.
Corpo muscoloso.
Braccia piene di tatuaggi, per coprire i tagli che mi ero fatto in quegli anni.
Capelli disordinati, neri come la pece.
Amavo tenerli così, mi faceva stare meglio.
Mi sdraiai sul letto e mi accesi una sigaretta cominciando a fumare.

Erano le 21 quando mi alzai dal letto per andare in bagno, ero rimasto lì per otto ore lunghe e buone, guardando il soffitto e pensando a tutte le cazzate che avevo fatto nella mia vita, una di quelle era stata innamorarmi di Kay.
Avevo rovinato la nostra amicizia.

Presi la scopa e spazzai le quindici sigarette che mi ero fumato, le buttai nel cestino e andai in bagno a farmi una doccia veloce.

Mi asciugai i capelli lasciandoli sempre disordinati e mi vestii, una felpa nera con un teschio sopra, dei jeans strappati e la mia giacca di pelle preferita.

Mia madre era in cucina quando scesi, lei mi guardò e mi sorrise.
"Non ceni con me?" Scossi la testa.
"No mamma, ho un appuntamento"
Risposi alzando le spalle.
Lei annuì mangiando della parmigiana, uscii di casa e salii sulla moto.
La notte era giovane ed io avevo voglia di fare festa.

OUTFIT ZANE

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