Trovarsi

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T/N POV



Sapevo che quello appena iniziato sarebbe stato il giorno peggiore della mia vita.

Mi svegliai a malavoglia nel mio spazioso letto che però sentivo sempre più stretto per via della mia condizione, a detta di altri, invidiabile. I miei genitori erano tremendamente ricchi e avevo vissuto tutta la mia breve vita circondata dal lusso più sfrenato senza averlo mai desiderato effettivamente. 

Non avevo alcun amico, se non quelli scelti da mia madre, anche loro figli di famiglie ricche, che sapevano solo parlare delle nuove collezioni di noti stilisti e del conto in banca dei genitori ostentando la loro ricchezza in locali alla moda.

Io invece, ero completamente fuori da quel mondo e non avevo alcun desiderio di farne parte. Trovavo tutto talmente sbagliato e lontano dal mio essere da darmi il volta stomaco. Avevo più volte premeditato una fuga da quell'ambiente, ma non avevo nulla a cui aggrapparmi. Non conoscevo nessuno e per via dell'ossessione di mia madre per me, non avevo nemmeno mai potuto provare a cercarmi un lavoro, anche solo part time.

 Lei voleva che anche io godessi della ricchezza nella sua interezza trovandomi un uomo ricco e godendomi la mia vita agiata, e nulla di tutto ciò era più lontano da ogni mio desiderio. Io volevo solo entrare alla UA per diventare come tutti quei meravigliosi hero che vedevo in televisione e per le strade aiutando il prossimo, a costo di vivere in un monolocale di pochi metri quadrati in periferia, ma mia madre non me l'avrebbe mai permesso.


"Buongiorno signorina, la colazione è pronta." disse il maggiordomo aprendo le porte della mia stanza ed esibendosi in un leggero inchino.

"Grazie, Tanaka. Buongiorno a te." mormorai stropicciandomi gli occhi.

"Sua madre mi ha chiesto di ricordarle dell'appuntamento di oggi e le richiede di indossare un abbigliamento consono all'occasione."

"D'accordo..."

Dopo la mia risposta, Tanaka uscì lasciandomi sola e mi apprestai, dopo essermi lavata, ad indossare l'abito richiesto da mia madre per quella fatidica giornata. Avremmo avuto come ospiti una ricca famiglia con cui mio padre aveva una trattativa in corso e mia madre mi aveva immediatamente informato che il primo genito, un bel ragazzo della mia stessa età, fosse single. La cosa mi interessava davvero poco; ne avevo abbastanza dei ricchi, figuriamoci se avrei avuto piacere nel frequentarne uno anche fuori da quella casa infernale.



Scesi le scale avvolta in quel dannato abito a gonna corta ed i miei genitori mi accolsero a braccia aperte dando il via alla colazione. La mattinata passò velocemente e, mentre venivo truccata da mia madre davanti al mio grande specchio, mi rivolgeva in continuazione frasi incoraggianti sul mio aspetto e su quanto Seishiro, il rampollo della famiglia nostra ospite, sarebbe stato un ottimo partito per me. A malapena la ascoltavo pensando solo al fatto che il giorno seguente ci sarebbe stato l'esame d'ingresso per la UA.

Avevo già inviato la mia richiesta d'iscrizione falsificando la firma dei miei genitori e non mi importava delle conseguenze. Avrei fatto qualunque cosa pur di superare il test di ammissione e avrei messo la mia famiglia di fronte all'evidenza dopo essere entrata nella sezione eroi a costo di essere sbattuta fuori casa.

Il mio quirk purtroppo aveva delle limitazioni nel suo utilizzo: potevo alzare o abbassare vertiginosamente la temperatura degli oggetti che toccavo e per i miei parenti le Unicità erano qualcosa di completamente inutile quando si era in possesso di una bella casa e di un portafoglio pieno. Li odiavo per questo.

Better - SeroHantaXReaderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora