Riflesso

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(Carmen - Lana Del Rey)




3 luglio 1986

00.56

La mia testa era un inferno ed il tre luglio era arrivato, per la terza volta era arrivato.

Sospirai, cercando di ignorare il senso di vomito che provavo sia per le emozioni represse, sia per gli assaggi che avevo volutamente spillato dai clienti.

Riempii l'ennesimo bicchiere di birra della serata per uno dei pochi rimasti e guardai la porta, aspettandolo, ancora, per l'ennesima volta.

Aveva tintinnato, ma ad entrare non era stato Lui, era solo un altro uomo, che venne dritto al bancone.

-Dammi qualcosa di forte, dolcezza-

-Vodka?-

-Sìsì, andiamo sul classico-

Lasciai perdere la birra e, aspettando che la schiuma si sciogliesse, feci scivolare un po' di quel liquido trasparente in uno dei bicchieri da shot. Lo posai sul tavolo davanti a lui.

-Solo un bicchiere- lo prese, lo rimirò per un attimo bisbigliando a sè stesso e poi giù, in un sorso.

-Devo ricordarglielo?-

Cercai di interrompere i suoi pensieri: potevo chiacchierare per non pensare al mio ritardatario cronico.
In genere i clienti notturni erano interessanti, e poi lui.. lui aveva un'aria familiare.

-Meglio di sì- si appoggiò al bancone e notai che sbirciava la mia scollatura da sopra gli occhiali da sole mentre mi sporgevo a servire la birra ad uno dei clienti abituali.

Pervertito.

Sorrisi tra me, controllando che gli altri fossero apposto, poi riportai a lui la mia attenzione.

Che poi, occhiali da sole a quell'ora? Forse io non ero del tutto lucida, ma in teoria era tardi.

-Qualcosa di più leggero?-

-Un buon tè caldo? O una camomilla? Sono perfetti a quest'ora-

-Non per me- ghignò alzando gli occhiali.

-Senti, davvero, un altro shot lo reggo e te lo pago bene pure, stasera non ce la faccio a stare sobrio-

A chi lo dici...

-Io non ho visto nulla ok?-

Acconsentii piano, riempiendogli di nuovo il bicchiere.

-Sei un tesoro-

Bevve.

-Perchè bevi?-

-Quando capitano brutte cose, serve-

-Già-

Annuii, ne sapevo qualcosa.

Lo guardavo, senza riuscire a staccare gli occhi da lui. Non capivo dove...

-Non sembri uno a cui possano capitare brutte cose- aggiunsi.

-Neanche tu dolcezza, ma ognuno ha i suoi scheletri-

-Ti conosco?-

-E chi non mi conosce?- rise porgendomi ancora il bicchiere.

Indugiai.

-Li leggi i giornali, su- mi incoraggiò, e tolse gli occhiali da sopra la testa.

-Non credo di aver capito-

ElizabethDove le storie prendono vita. Scoprilo ora