L'inizio

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Situazioni complicate vi erano nel castello. C'era chi urlava, chi volava e chi voleva picchiare a tutti i costi l'altro: un vero e proprio pandemonio.

«Jimin, per l'ultima volta, perché sei uscito dal castello? Sapevi fin troppo bene che ti avrebbero preso in giro e adesso di certo non puoi rompere tutte le nostre cose, scaricano la rabbia su di noi.» disse il più maturo dei fratelli. «Namjoon mi hanno preso in giro, mi hanno guardato anche male e in più nulla di me li ha spaventati e sono dei bulli e fastidiosi. Li odio, li odio e li odio. Mi sento così male» Jimin, il secondo per età crescente, urlava il suo dolore contro il fratello, che cercava di riportarlo su una mentalità e spiritualità stabile. « Caro fratello, che ti avranno mai detto per farti avere un comportamento così iracondo?» chiese Namjoon. Jimin singhiozzando disse al fratello in accento un po' smorzato e con la voce tremante. «"È vénut o' soggett"» Tutto si immobilizzó. Bocche spalancate sguardi offesi erano su tutti gli altri fratelli.

Uno dei fratelli, Hoseok, si avvicinò al fratello e respirando a pieni polmoni gonfiando il petto pieno di orgoglio, disse con fermezza «Gliela faremo pagare. Non preoccuparti caro Jimin, soffriranno come hai fatto tu, se non di più.» Si creò un silenzio che portò ai ragazzi a ragionare e a credere in Hoseok ancora di più.

Stavano tutti per riunirsi e mostrare il loro lato combattente e pieni d'ira ma questa bellissima complicità fu interrotta bruscamente da Jungkook, l'ultimo fratello e più piccolo ma non il più infantile. «Secondo me è una stronzata». Per i giovani fu come una pugnalata nel cuore. Jungkook li aveva traditi, ancora. Non era la prima volta che non si faceva trasportare dalla baraonda che i fratelli creavano, piena di false speranze e cose, a suo parere, sfigate.
«Jungkook, caro fratello, ma che dici?
Siamo fratelli e siamo vampiri, i più nobili in assoluto.» Questa fu Jin a parlare, il più grande«Abbiamo un titolo da portare avanti, un nome e non ci dovrebbero essere nessun umano che non dovrebbe temerci. Tu ci aiuterai e-» Egli non fu in grado di continuare il suo discorso poiché Jungkook riprese a parlare.« Jin, la smetti di dire stronzate? Ma perfavore. Jimin ti vesti come se stessimo ancora nell'800. Ma ti rendi conto? Sembri un pagliaccio o uno scherzo alla tv. Siamo nel 2019, svegliati» Detto questo, Jimin, voleva picchiare Jungkook ma fu bloccato da Yoongi, che con la sua solita gentilezza riuscì a placare la sua ira.

«Ne ho la palle piene di questi idioti.»  Jungkook camminava velocemente, borbottando il suo malessere. Iniziò letteralmente a correre quando vide Jimin in lontananza, con la sua solita aurea angelica, perfetta e pronto a far pace con il suo amato fratello. Lo raggiunse in fin troppo poco tempo. «Perché fai così? Dovresti difendermi e rispettare i tuoi fratelli. Caro fratello, perché non rispondi? Guardami in faccia, mostrami il tuo volto caro fratel-» Jungkook si girò di scatto e, guardando negli occhi suo fratello, disse« Prova a chiamarmi di nuovo "caro fratello" e giuro che ti stacco la testa.» Jimin rimase di stucco e la rabbia percosse Jimin ad urlare contro Jungkook, di nuovo, e volendolo picchiare di nuovo, ma Jungkook entró subito nella sua stanza, sbattendo la porta in faccia a Jimin.

«Dio mio, che palle.»

Les Vampires Affolés || BTSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora