Uno Strano Incontro

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«Vestiti cara, è quasi ora di cena.» La ragazza si ritrovò in una bellissima stanza oro, con un grande specchio e vari affreschi sui muri e sul soffitto. C'era un grande armadio a lato e al centro della stanza un vestito rosso scarlatto, dai vari ricami oro e qualche pietra verde incastonata nel corsetto del vestito.
Nella stanza entrarono improvvisamente delle cameriere dai visi spenti, occhi rossi e dai movimenti veloci. Non parlavano ma erano molto brave nel far capire quello che dovevano fare. Una di loro si avvicinò a Maria e le prese un lembo della maglietta indicando se potesse levarla. Era indecisa ma accettò. Voleva capire che cosa stesse succedendo. Probabilmente era un sogno. Se fosse un sogno, le mani avrebbero avuto più dita, non avrebbe saputo leggere l'orologio e sarebbe risultata sfocata nello specchio. Era reale.

Le strinsero il corsetto, le misero un bellissimo rossetto rosso scuro e le aggiustarono i capelli.

Ad un tratto, le cameriere se ne andarono lasciandola sola. Era successo tutto così velocemente.

«È molto bella, signorina.» Si giró di scatto vedendo lo stesso ragazzo che l'aveva rapita. Inizió a sudare freddo.

«Come ti chiami? » chiese la ragazza al vampiro.
«Kim Namjoon.» rispose il ragazzo avanzando nella stanza e chiudendo la porta alle sue spalle senza le mani ma con la mente. «Quanti anni hai Namjoon?» Più Namjoon si avvicinava, più la ragazza si spostava, oscillando per la stanza senza arrivare però al muro.

«Ho così tanti anni da poter essere stato coetaneo del nonno del tuo nonno più antico.» Disse il vampiro, avvicinandosi di scatto alla ragazza, squarciando l'aria pesante presente in quella stanza. «Te li porti bene, credo» La ragazza si sentì stupida nel dire ciò:era un vampiro, no? Era immortale e tutte quelle boiate. Ma perché una parte di sé non credeva a tutto ciò? Poteva essere semplicemente una manovra per farla impazzire e per poi ucciderla. «Vieni a mangiare.» Namjoon con questo chiuse violentemente la porta della stanza facendo sobbalzare la ragazza.

Gli occhi impauriti della giovane si nascosero dietro un velo di meraviglia quando videro la grandissima e ricchissima sala da pranzo. Aveva affreschi di tutti i tipi, vasi d'oro erano posizionati in colonna per dare un senso di simmetria alla stanza e il grande lampadario di cristallo faceva sembrare tutto più bello e lucente.
«Accomodati»Disse Jimin.

Era tutto così elegante e raffinato da farla dimenticare che era stata rapita. La sala e i vestiti dei ragazzi che l'affiancavano erano stupefacenti e allo stesso macabri. Erano tutti su colori scuri e accattivanti, accompagnati da gioielli sui stessi vestiti oppure sul polso, collo o orecchio. Agli occhi della ragazza erano così ammalianti e misteriosi. Il suo lato curioso e spiccato la facevano anche dimenticare che era intrappolata in quel castello e gliene fregava altamente se i suoi familiari erano preoccupati. Adesso l'unica cosa che voleva era quello ci capire dove cavolo era finita e perché questi ragazzi si comportacano così.

Namjooon e la ragazza erano vestiti abbinati, gli stessi colori e gli stessi gioielli. Perfino il trucco era lo stesso. «Che la cena sia servita » disse il capo

Les Vampires Affolés || BTSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora