Capitolo 1

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Finalmente ci stendiamo sul letto della cabina; questa vacanza direi che è iniziata tutt'altro che col piede giusto tra traffico, receptionist che non sanno scrivere il tuo cognome e chiavi che non aprono. L'unica cosa che vorrei ora sarebbe dormire fino a domani.

 Michael mi accarezza la guancia con il pollice.

«Sei stanca?»

Annuisco leggermente mentre mi sforzo di restare sveglia.

«Beh vorrà dire che dovrò esplorare la nave solo soletto» mi dice con un mezzo sorriso. In quel momento scatto in piedi...eh no l'esplorazione della nave viene prima di tutto. Con non so quale forza mi tiro su e lo trascino per tutto il pomeriggio esplorando ogni anfratto della nave.

Arrivata l'ora di cena decidiamo in comune accordo di presentarci al tavolo vestiti normalmente e mentre aspettiamo che ci venga assegnato il posto ci divertiamo a commentare tutte le signore vestite in visone, mai avrei pensato che una crociera sul mediterraneo potesse essere una cosa tanto chic.

Ci sediamo al tavolo e con stupore noto che il tavolo è imbandito per quattro persone invece che per due.

«A quanto pare mangeremo con un'altra coppia» osserva Michael, poi notando la mia faccia alquanto scocciata aggiunge «Dio spero per loro che ti stiano simpatici»

«Non si era parlato di socializzare»

«Rilassati sicuramente saranno simpaticissimi e andrete d'amore e d'accordo»

Nemmeno il tempo di finire la frase che si presenta al tavolo una coppia e lei ha la mia stessa espressione di odio dipinta sul volto. Guardo Michael con la mia tipica espressione da "Cosa dicevi, scusa?" e lo noto mettersi le mani tra i capelli bisbigliando un «Che Dio ci aiuti»

 Il cameriere ci porta i menù e restiamo tutti e quattro a fissare ognuno il suo senza dire una parola.

«Qualcuno ha capito cosa c'è scritto?» dice il ragazzo della coppia misteriosa rompendo il silenzio,

«Due pagine di menu solo per spiegare una carbonara» aggiungo io,

«Io volevo la pizza» commenta con voce quasi lamentosa la ragazza al mio fianco,

«Mi sa che digiuno oggi» commenta Mike. Ci guardiamo tutti e quattro e dopo qualche secondo il ragazzo moro comincia le presentazioni: «Io sono Richard»

«Piacere Catherine, ma chiamatemi in qualunque modo basta che non usiate il mio nome completo» resto qualche secondo in silenzio «Beh potete chiamarmi Kate, mi chiamano tutti così» aggiungo.

«Elizabeth, Betty per gli amici» si affretta a dire la ragazza stringendomi la mano e fissandomi dritta negli occhi.

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