Mi sveglio la mattina di Capodanno con il sapore di Betty sulle labbra, tanto che per qualche istante immagino di aver dormito con lei e di averla potuta baciare tutta la notte.
Mi lascio cullare da quel pensiero meraviglioso per qualche istante, prima che la sveglia mi ricordi che mi devo muovere e fare colazione.
Mi alzo talmente in fretta che non mi accorgo che Mike non c'è e mi precipito nel bagno a lavarmi e a prepararmi. Osservo il mio riflesso allo specchio mentre il mio retrobottega, che in realtà più che solo retro ora è tutta la bottega, ripercorre le immagini del sogno di stanotte.
Non ho mai fatto questi tipi di sogni e se mai avessi dovuto pensare di farne uno sicuramente mai avrei immaginato avesse avuto una ragazza come protagonista. Mi perdo nei miei pensieri mente il mio cervello si fissa sulle immagini di me e Betty che facciamo l'amore su una spiaggia deserta.
Sento bussare.
In tutta fretta finisco di sciacquarmi la faccia e dopo aver indossato la prima cosa che mi trovo davanti vado ad aprire la porta. Mi trovo davanti Michael con la mia colazione al sacco che mi guarda con un sorriso compiaciuto. E io non so perché ma quasi speravo fosse Betty. Gli sorrido a mia volta e lui entra in camera.
«Allora?» esordisce lui «Proviamo lo scivolo?»
Lo guardo con aria interrogativa.
«Chi fa pazzie a Capodanno fa pazzie tutto l'anno» proclama lui assumendo la posizione di chi fa un giuramento solenne.
Passiamo quindi tutta la giornata in piscina e in giro per la nave, e di Betty e Coso nessuna traccia.
Mi prende un non so cosa allo stomaco che mi fa tremare l'intestino, non voglio che lui la tocchi, ecco. Anche se il mio cervello non fa altro che ricordarmi che lei è fidanzata e lo sono anche io.
Vorrei solo che ci fosse lei qui con me.
Mike decide di andare a vestirci un pochino prima, così da poter fare un giro al Casinò prima della cena. Né io né lui ci eravamo mai entrati ma sicuramente non ci aspettavamo la sala brillante di finto oro.
Mike sembrava un bimbo, correva e saltellava da un gioco all'altro promettendosi di farli tutti. Io invece cercavo Richard continuando a rifiutare l'idea di loro due chiusi in cabina da soli.
Michael mi viene ad implorare di dargli dei soldi per provare una volta la Slot-machine, gli do' quello che gli serve per poi continuare a scorrere con gli occhi tutta la massa di persone che affollano quella parte della nave.
Quando improvvisamente mi coglie un dubbio. E se fossi io quella che si sta facendo viaggi mentali? E se a lei in realtà non importasse?
Completamente smontata da quel pensiero ritorno con la coda fra le gambe da Mike a cui sembra non andar bene nemmeno una partita e visto che per fortuna è abbastanza coscienzioso mi guarda con aria imbarazzata e mi porge una porzione dei soldi che gli avevo dato prima.
«Sto perdendo tutto, facciamo che evitiamo di restare in mutande?»
Scoppio a ridere e mi metto alle sue spalle per osservare come gioca quando all'improvviso sento dei passi fermi nella nostra direzione.
«Ti sei dato anche tu al Casinò?» urla una voce maschile assestando una pacca sulla spalla a Michael. Mi giro e mi trovo davanti Betty in un vestito lungo in stile impero che mette in risalto il suo corpo e anche i suoi occhi, ad essere sincera.
Mike si gira e saluta Richard con un'altra pacca sulla spalla altrettanto assestata mentre io continuo a guardarla nel panico più totale e senza sapere esattamente come comportarmi.
Mi limito a sorriderle e a farle un cenno con la testa, lei in tutta risposta mi sorride,uno di quei sorrisi meravigliosi che non si dimenticano, e io sento ogni cellula del mio corpo arrossire e il mio retrobottega che dopo un giorno di sosta fa irruzione nel mio cervello.
Richard cinge la vita di Betty poggiandole una mano sul fianco, sul basso fianco e io mi sento ribollire di rabbia.
Poi lo noto.
Betty arriccia il labbro per un millisecondo e io non potrei esserne più felice. Sento il mio cervello ballare la conga e la rabbia scemare lentamente.
«Allora andiamo? Qui abbiamo una certa fame» dice Richard tutto sorridente.
Sento lo stomaco contorcersi, io conosco quel sorriso, quello è il sorriso di un uomo soddisfatto e anche solo immaginarlo mi fa tremare.
Entriamo in sala da cena e ancora completamente persa nei miei pensieri mi trovo seduta al tavolo nelle nostre canoniche posizioni con Betty al mio fianco.
Proprio quando il mio flusso di pensieri sta prendendo una strana piega sento Elizabeth poggiare il suo piede contro la mia gamba accarezzandomela leggermente e dal trattenere la rabbia devo passare un un micro secondo al cercare di non arrossire completamente.
Non so se lo abbia fatto apposta ma so solo che non voglio muovermi costringendola a cambiare posizione. Senza accorgermene mi trovo ad appoggiare la mano vicino alla sua coscia accarezzandola leggermente con il dito.
Oggi Richard non è eloquente come al solito con noi e la cosa mi infastidisce perché passo praticamente tutta la cena senza poter dire nemmeno una parola a Betty. Decidiamo poi insieme di andare a fare una passeggiata sul ponte superiore dove mi ero quasi rassegnata all'idea di averla persa completamente, fino a quando a nemmeno ad un quarto dall'inizio della passeggiata lei si gira verso di noi.
«Kate mi accompagni in cabina a cambiarmi le scarpe? I tacchi mi stanno uccidendo»

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Toward the Unknown
Cerita PendekDue ragazze e una crociera sul mar Mediterraneo durante il Capodanno. Un viaggio che le porterà verso destinazioni ignote, tra intrighi, segreti e colpi di scena. In fondo, cos'è più attraente di ciò che non si conosce?