Capitolo 2

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«Ele» la richiamò Carmen, scuotendo la ragazza che dormiva accanto a lei. «Ele, svegliati» la richiamò ancora, colpendola al fianco.

«Carmen, che succede? È la bambina?» chiese Eleonor, alzandosi immediatamente alla ricerca dei suoi vestiti.

«Non sono sicura di poter essere una brava mamma per la nostra bambina» le rispose Carmen, con le lacrime agli occhi.

Eleonor smise subito la ricerca frenetica dei suoi vestiti, e ritornò a letto vicino alla sua fidanzata.

«Perché?»

«Eleonor, non ho la minima idea di quello che devo fare! La bambina sarà qui a momenti, se si decide a voler uscire, e... non sono pronta! Come diavolo fai ad essere così tranquilla?»

«Perché sarà la nostra bambina, Carmen. Sbaglieremo con lei, è normale, e poi è la nostra prima figlia, ma vedrai che con il tempo impareremo. Anni fa, mio padre, mi disse che non c'era un manuale per i genitori perfetti.»

«O mio Dio, Eleonor! Vuoi lasciarmi, come fece tuo padre con te!»

«No! Ma che?» sospirò, doveva essere calma, Carmen era solo spaventata, ed era suo dovere rassicurarla. «Carmen, non ho intenzione di andarmene, ok? Stavo solo dicendo che non abbiamo delle istruzioni da seguire, ma questo non vuol dire che saremo cattivi genitori.»

«Non siamo neanche sposate, e già stiamo per avere un figlio!» continuò, in preda ad una crisi isterica.

«Siamo fidanzate, Carmen. Tu hai detto che vuoi sposarti dopo la nascita del bambino, perché adesso sembri una balena.»

«Sembro una balena? Dio lo sapevo! È per questo che hai smesso di toccarmi! Mi hai mentito per tutti questi mesi!»

«Eri tu a respingermi ogni qual volta provavo a toccarti! Capisco gli ormoni, e tutto quello che vuoi, ma mi hai preso a schiaffi quando ho tentato di toglierti la maglietta due settimane fa!»

«Non urlare con me, Eleonor» le rispose Carmen, piangendo di nuovo.

«Io non sto... ok, Carmen, questo è ridicolo. Io ti amo e farei l'amore con te anche subito!»

«Dimostramelo allora!» sbottò Carmen, sempre più in lacrime.

Eleonor restò interdetta per qualche secondo e poi annuì. «Non mi prenderai a schiaffi?»

«Lo vedi? Stai cercando di prendere tempo perché non m-»

Eleonor la interruppe, baciandola. Carmen fece un po' di resistenza, ma la corvina non si arrese, forzando l'ingresso nella bocca dell'altra. La cubana gemette e a poco e a poco si lasciò andare a quel tocco familiare che le era mancato.

Eleonor si separò e appoggiò la fronte su quella di Carmen.

«Carmen, ti amo, e mi prenderò cura di te, ok?» la ragazza annuì, chiudendo gli occhi, mentre Eleonor le accarezzava il ventre rigonfio e i fianchi, ma li riaprì di scatto nel momento stesso in cui, la mano di Eleonor, superò le sue mutandine toccando la sua intimità.

«Non ti ho mai sentita così bagnata.»

«Mi si sono rotte le acque» dissero Eleonor e Carmen contemporaneamente.

«Cosa?» strillò la corvina, in preda al panico, allontanandosi subito dalla sua ragazza e iniziando a correre per la stanza, alla ricerca dei vestiti che adesso le sarebbero serviti. Si rivestì in fretta e furia, e poi si fermò bruscamente guardando Carmen.

«Cosa devo fare?» le chiese, con evidente tono sofferente.

Carmen sospirò cercando di mantenere la calma. «Dobbiamo andare in ospedale, Eleonor.»

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