Eleonor stava tornando a casa dopo una giornata piena di lezioni. La prima cosa che notò, non appena aprì la porta, fu l'odore di arrosto che impregnava l'ingresso.
La seconda, fu la valigia di sua madre messa a lato della porta.
La ragazza, lasciò cadere le chiavi per terra e si affrettò a raggiungere la cucina.
«Mamma!» urlò felice, per poi abbracciarla, dopo mesi che non la vedeva.
«Tesoro» la salutò sua madre, stringendola a sua volta. «Sei cresciuta ancora!»
Eleonor non vedeva sua madre da più di quattro mesi; era sempre impegnata tra le lezioni, lo studio e il lavoro, che non era più tornata a Miami, da quando era iniziato quel nuovo anno scolastico.
«Visto? Sono alta un metro e settantacinque adesso» rispose la ragazza compiaciuta.
Eleonor poi si guardò intorno, alla ricerca di suo padre, ma non lo trovò. «Dov'è papà?»
«L'ho mandato al centro commerciale, a fare la spesa. La tua dispensa è quasi vuota!» la rimproverò la madre.
«Lo so, dovevamo andare a fare la spesa ieri, ma abbiamo finito tardi.»
«A proposito, dove sono Jasmine e Kaylee?»
«Dovrebbero tornare a momenti. Erano andate a casa di qualche collega a studiare.»
Infatti, in poco di tempo, le due ragazze rientrarono in casa e anche loro, come Eleonor, raggiunsero immediatamente la cucina per verificare con i loro occhi la fonte di quel profumo magnifico.
«Arrosto!» esclamarono entrambe, già con l'acquolina in bocca, salutando poi Amanda con un abbraccio.
Dopo qualche minuto le raggiunse anche Raul con le borse della spesa, e la dispensa fu di nuovo piena di cibo.
Dopo i vari saluti, aiutarono Amanda con la cena e poi si sedettero a mangiare.
«Allora, tesoro, come va con Carmen?»
«Bene, solo che non riusciamo a vederci come vorremmo, nonostante siamo vicine di casa. Quando è libera lei non lo sono io, e viceversa...»
«Mi dispiace tesoro, però, se non ricordo male, Patricia mi diceva che dopo questo disco le ragazze volevano prendersi una pausa dal gruppo.»
«Sì, sono tutte d'accordo, anche se, ufficialmente, non è ancora uscito nulla.»
«E dove sono le ragazze stasera?»
Eleonor ingoiò un pezzo di arrosto, e le sue papille gustative ripresero vita.
La cucina di sua madre era la migliore, e nessun ristorante poteva eguagliarla.
«Avevano un concerto stasera... a proposito, vi dispiace se accendo la tv?»
I quattro scossero la testa, ma proprio nel momento in cui la televisione si accendeva, le arrivò un messaggio da parte di Maya, con scritto di andare al Los Angeles Hospital. Ci mise un attimo a collegare il messaggio con le immagini che vedeva alla tv.
Carmen era svenuta durante l'esibizione.
Prese le chiavi dell'auto, e la sua famiglia e le sue amiche la seguirono di corsa.
Eleonor non ricordava di aver mai percorso, a quella velocità, le strade di Los Angeles. Non le importava di poter ricevere una stupida multa.
Tutto quello che voleva era raggiungere la sua ragazza.
«Dov'è?» urlò Eleonor, entrando di corsa al pronto soccorso. Maya la raggiunse subito e le mise le mani sulle spalle per tenerla ferma.
«Le stanno facendo delle analisi, ma sta bene. Si è ripresa non appena ha messo piede sull'ambulanza. Vedrai che sarà disidrata come al solito.»
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