Capitolo 5

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«Non ci credo che sto seriamente indossando un vestito!» ripeteva Eleonor, guardandosi allo specchio della sua vecchia camera da letto.

«Eleonor, stai benissimo e sei bellissima.»

«Carm non mi piace...»

«Sei bellissima amore!»

Eleonor si morse un labbro. «Dici?»

«Sì amore. E poi mi eccita guardarti con un vestito addosso.»

Eleonor si voltò per guardare la sua fidanzata negli occhi. «Stai scherzando?»

«No, per niente» le rispose la cubana. «Pensi di potermi aiutare?»

Eleonor le mise una ciocca di capelli dietro l'orecchio, avvicinandosi lentamente al suo viso.

«Penso di poter fare qualcosa, sì» soffiò Eleonor, ad un centimetro dalle sue labbra.

Carmen annullò completamente la distanza tra loro afferrandola per il collo, e avvicinandola alle sue labbra.

Eleonor chiese l'accesso con la lingua, e la cubana glielo concesse.

Non si rese conto di come o quando, ma Carmen si ritrovò sdraiata, nel vecchio letto di Eleonor, con la ragazza sopra di lei che le aveva già infilato la mano nelle mutandine.

«Sei sempre pronta per me, Carm.»

«Sempre, Ele.»

Eleonor alzò il suo vestito e abbassò le sue mutandine. Tolse anche quelle di Carmen, aprendole le gambe e strusciando i loro sessi bagnati.

«Ele più veloce. Non ho chiuso la porta e potrebbe entrare chiunque da un momento all'altro.»

Eleonor rallentò i suoi movimenti fino a fermarsi.

«Come non hai chiuso la porta? Carm-»

«Non ti ho detto di fermarti Eleonor.»

«Carm, potrebbe entrare Maddy!» esclamò Eleonor, cercando di spostarsi da Carmen.

«Maddy non entrerà, sta giocando con Lucky» rispose Carmen, ribaltando la situazione e mettendosi sopra Eleonor. «E poi, so io come farti venire in fretta.»

Eleonor spalancò la bocca quando Carmen iniziò a muoversi sopra di lei, mentre si stringeva il seno.

La corvina le mise le mani sui fianchi aiutandola a dare un ritmo più veloce.

La cubana lasciò andare il proprio seno, avvicinandosi all'orecchio della ragazza dagli occhi verdi e gemendo solo per lei.

«Carmen...»

Lei continuò con i suoi versi d'apprezzamento.

Sapeva che Eleonor era vicina, non resisteva mai molto quando la cubana prendeva il comando. Le leccò l'orecchio, e quella fu la mossa decisiva, perché subito dopo Eleonor gemette lasciando uscire altri umori dal suo sesso sempre più bagnato.

Non smise di muoversi, finché, qualche secondo dopo, venne anche lei.

Eleonor la strinse contro il suo corpo. «Ti amo, Carmen.»

«Ti amo anche io, Eleonor.»

«Mammineee!» urlò Maddy entrando in stanza senza bussare, portandosi dietro un Lucky scodinzolante.

Le due ragazze sobbalzarono e ringraziarono il cielo che avessero già finito e che non si erano spogliate, o comunque, quello che era scoperto, al momento, era coperto dal corpo dell'altra e dal vestino che Carmen fece prontamente scendere sui suoi fianchi.

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