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L'auto si fermò davanti un parco e il biondo fu svelto a uscire dal mezzo. Jungkook lo imitò poco dopo e, insieme, si incamminarono all'interno dello spazio verde, luogo che anni prima aveva ospitato ogni loro fine settimana per qualche giro in bici o partite di pallacanestro.

«Sembrano passati secoli dall'ultima volta che siamo venuti qua insieme» il maggiore si fermò e così fece l'altro ragazzo, pausa necessaria nel loro tragitto per aspettare l'organizzatore di quel tour di ricordi.
Taehyung ammirava il posto, osservava a bocca aperta l'area giochi dove i bambini si divertivano, il sentiero pieno di gente che passeggiava, gli alberi che circondavano il lago in cui le papere nuotavano.

Lo sguardo era malinconico, i ricordi che tornavano a galla erano troppi.

Gli mancava terribilmente la sua vita da ragazzino, quando le uniche preoccupazioni erano l'impegno per ottenere bei voti a scuola e le uscite ogni pomeriggio con il suo migliore amico.

Jungkook notò l'espressione triste del maggiore e pensò di aver compreso la sua reazione.
Avvertiva anche lui nostalgia del passato: tutto era più semplice, persino la sua cotta per l'amico sembrava meno complessa. Sicuramente la sofferenza dovuta alle relazioni del maggiore, di cui oltretutto si vantava, non erano ancora messe in conto.

Lui aveva intrapreso solo relazioni di poco conto, che fossero semplici avventure di una notte o che durassero appena due mesi. Non trovava mai quella persona capace di sostituire l'amore che provava per il migliore amico.

La persona che sarebbe stata degna di essere portata sotto la sua Luna.
Nessuno era stato in grado di rapire il suo cuore come già le due cose più importanti per lui avevano fatto e questo lo rattristava terribilmente.

Perché il suo migliore amico era sempre stato capace di trovare una persona con cui stare felicemente mentre lui non era riuscito a dimenticare quei sentimenti che tanto l'avevano tormentato durante l'adolescenza, impedendogli di andare avanti?

Se lo chiedeva spesso e mai trovava una risposta esaustiva.

Si perse a osservare il profilo del biondo, così etereo, così perfetto che non si spiegava quale fortuna avesse avuto nella vita per incontrare un ragazzo tale e averlo pure vicino per anni.

Taehyung scosse la testa. Sapeva di essere rimasto in quello stato di trance per troppo tempo.
Afferrò la mano del minore, costringendolo a
camminare a passo svelto, e lui si lasciò tirare, beandosi del calore e della morbidezza della mano che lo portava in giro.

Rallentò il passo quando raggiunsero una panchina posta di fronte al lago. La sua posizione permetteva la vista dell'immensa distesa d'acqua limpida circondata da verde a non finire.
Lasciò la mano del moro, che sentì un'improvvisa sensazione di vuoto investirlo, e si sedette su essa, accavallando le gambe e portando le braccia sullo schienale e la testa verso l'alto. Chiuse gli occhi e approfittò di quella tranquillità e dell'aria che soffiava tra i suoi capelli per rilassarsi e liberare la mente.

Jungkook si bloccò, di nuovo, incapace di staccare gli occhi dalla figura del maggiore. Era bellissimo così rilassato, una boccata d'aria fresca per il suo cuore vederlo in quello stato di quiete.
Una voce ovattata risuonò nelle sue orecchie improvvisamente, facendolo tornare alla realtà, ma dovete chiedere di ripetere.

«Ho detto: hai intenzione di restare lì o vieni a sederti?» Taehyung sollevò la testa e aprì gli occhi, dopo un tempo che sembrò infinito, e li fece intrecciare con quelli del migliore amico.

Lui, imbarazzato per lo stato in cui si era ritrovato, lo affiancò velocemente, assumendo una postura composta, del tutto contraria a quella dell'altro.

Silenzio. Nessuno dei due osava parlare. Chi per godersi quella sensazione di pace e serenità per l'ultima volta, chi perché troppo imbarazzato per dire qualcosa che avrebbe spezzato l'attimo che l'amico si stava godendo.

ℭ𝔞𝔫 𝔶𝔬𝔲 𝔰𝔢𝔢 𝔱𝔥𝔢 𝔪𝔬𝔬𝔫? [ᴋ.ᴛʜ + ᴊ.ᴊᴋ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora