ᴛʜᴇ

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«Che ci facciamo qua?» disse Jungkook, intuendo comunque il motivo per cui potessero aver raggiunto quel luogo.

«Dovremmo pur mangiare, no?» rispose ironico l'amico, scendendo dal mezzo e lasciando il moro ancora all'interno di esso.

Attese che anche lui scendesse dal suv per poi bloccare la sicura ed entrare nell'edificio.

«Anche qui non siamo stati da tanto» parlò Taehyung, girando la testa verso ogni direzione per fotografare con gli occhi ogni angolo del posto e poterlo così tenere ben in mente per altro tempo.

«Vero, mi era mancato» Jungkook notò anche questa volta la nota malinconica che accompagnava l'espressione del biondo.

«Dai, cerchiamo un tavolo che sto morendo di fame» propose il più grande dopo aver scosso la testa ed essersi ripreso da quello stato di trance in cui era caduto.

Trovarono un posto un po' appartato, ben nascosto dal resto della gente che facilmente poteva infastidire chi cercava un po' di tranquillità.

Attesero che un cameriere passasse di là per poter ordinare: Taehyung prese un piatto di Japchae, il suo preferito, e Jungkook, dopo un po' di indecisione che lo portò a guardare più volte il menù conosciuto a memoria, chiese lo stesso.

Era il ristorante preferito di Taehyung, l'unico locale in cui il suo amato piatto era cucinato a dovere. Ogni sera, prima di andare a vedere la Luna, mangiare una porzione di Japchae per il biondo era un rito che non si poteva saltare e, al vedere quanto felice lo rendesse, Jungkook non gli impediva di certo di andarci. La maggior parte delle volte prendeva del ramen ma in qualche occasione si concedeva la pietanza favorita dell'amico, consapevole che fosse veramente buona lì.

Ricordava ancora quando finirono là dentro per caso, stanchi di cercare un ottimo luogo in cui cenare dopo i cinque visitati precedentemente. Taehyung era così stufo che quasi stava rinunciando pure a fare visita alla sua cara amica pur di tornare a casa e cenare come si doveva, magari con una pizza calda.

Jungkook riuscì a convincere l'altro a restare e provare quel nuovo ristorante, tanto per dargli una chance e non scartarlo già a priori.
Inutile dire che il maggiore si innamorò del cibo e desiderò rendere una tradizione quella di cenarci ogni sabato sera.

Tra chiacchiere varie, ricordando soprattutto gli anni passati, arrivarono presto alla fine della cena e si concessero un dolce per riposarsi ancora un po' prima di andare via.

Jungkook stava ormai girando da un minuto la forchettina in mezzo alla crema al cioccolato della torta che aveva preso, il tutto senza mai rivolgere uno sguardo al suo migliore amico.

C'era una cosa che proprio non capiva e il maggiore non gli aveva ancora dato una spiegazione, quindi lo chiese: «Tae» sollevò la testa, focalizzando la vista sul corpo del maggiore che invece stava osservando i bambini davanti a loro giocare spensierati con due macchinine che facevano sfrecciare sul piano liscio del tavolo ligneo.

«Perchè ci siamo vestiti così? E poi, non ho ancora capito come mai siamo solo noi due e stiamo facendo queste cose nonostante sia il tuo ultimo giorno prima di raggiungere la casa nuova. Dovrebbe essere qualcosa di grande con tutte le persone che conosci, no?» continuò il moro, ora imbarazzato per lo sguardo indecifrabile che il più grande gli riserbò. Prese un pezzo della sua torta e la portò alla bocca, giusto per terminare quel poco che era rimasto nel piatto.

Il biondo rimase serio, così misterioso da far dubitare il minore di aver fatto bene a chiedere o meno. Poi all'improvviso, quel fantastico sorriso rettangolare che Jungkook tanto amava si aprì sul suo volto e gli occhi si ridussero a due fessure.

«Consideralo un appuntamento» rispose con tono malizioso Taehyung. Il dolce al cioccolato andò di traverso nella gola del minore, che iniziò a tossire per far passare il dolore. Le sue guance divennero di una tonalità simile al bordeaux e iniziò a sentire caldo, tanto che dovette sbottonare il primo bottone della camicia nera che indossava.

«Stai scherzando, vero?» domandò una volta essere tornato in grado di respirare regolarmente.

«No, - il biondo tornò serio, il che sconvolse maggiormente l'altro- questa potrebbe essere l'ultima volta che possiamo permetterci di passare tutto questo tempo insieme nei luoghi che hanno accolto i nostri ricordi più belli. Sappiamo entrambi che con l'avanzare degli anni, volenti o nolenti, ci vedremo sempre meno»

Del silenzio cadde tra i due, incapaci di smentire o accettare quella dura realtà. Un velo di angoscia coprì Jungkook, che tutto si aspettava tranne dover sentire proprio dal suo migliore amico quelle parole.

Uscirono dal locale e tornarono in macchina per raggiungere l'ultimo luogo scelto dal maggiore.
Il viaggio fu anch'esso silenzioso, nemmeno la radio che solitamente trasmetteva la musica adatta per animare i loro viaggi fu d'aiuto in quel momento abbastanza spiacevole per entrambi e troppo scomodo per il più piccolo che non sapeva cosa fare.

ℭ𝔞𝔫 𝔶𝔬𝔲 𝔰𝔢𝔢 𝔱𝔥𝔢 𝔪𝔬𝔬𝔫? [ᴋ.ᴛʜ + ᴊ.ᴊᴋ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora