Tatoo day

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Ho ancora le guance che scottano anche se sono passati un paio di giorni dal nostro bacio.
Perché l'ha fatto?
Ero lì, pronta per dirgli per sempre addio e lui che fa? Mi bacia.
La domanda che però mi preme maggiormente é: perché continua a lanciarmi sguardi provocatori?

Non ci siamo detti una parola da quel giorno, eppure continua a tenermi gli occhi incollati addosso.
Se continuiamo così diventerò pazza, lo so per certo.

Anche Alexa si é accorta di una sorta di cambiamento tra noi due e non ha tardato a farmelo notare.

<<Kat, mi devi dire qualcosa?>>

<<Di che parli?>>

<<Non lo so, forse del fatto che tu e mio fratello scopate wireless?>>, mi strozzo con il succo di frutta che sto bevendo.

<<Ma che cazzo stai dicendo?!>>

<<Emh, la verità? Sono giorni che vi guardate in modo strano e non vi parlate, mi sono persa qualcosa?>>, maledette gote che arrossiscono in piena autonomia!

<<No, no>>

<<Il colore della tua faccia mente>>, sorride compiaciuta.

Proprio in quel momento al nostro tavolo si siede Mark, non dice una parola e inizia a mangiare.

<<Fratello, stavamo giusto parlando di te!>>, la disintegro con un'occhiataccia che la fa sorridere.

<<Ah sì? E che cosa stavate dicendo?>>, sull'ultima parola sposta lo sguardo su di me, divertito.

<<Beh, sai...>>, la prego con gli occhi di non rivelare nulla, <<cose tra ragazze>>, torno a respirare normalmente, Alexa mi farà venire un infarto prima o poi!

<<Katriiiiinaaaa>>, Kyle poggia le mani sulle mie spalle costringendomi a guardare all'insù.

<<Chiamami un'altra volta così e...>>

<<Mi castri, lo so. Ti devo parlare di una cosa meravigliosa! Vieni!>>, mi tira per un braccio.

<<Ma sto mangiando!>>, fa la faccia da cucciolo, <<aargghhh e va bene! Ci vediamo dopo Aly>>, rivolgo uno sguardo veloce a Mark e vedo il fuoco nei suoi occhi.
Mi scappa da ridere ma riesco a trattenermi.

Seguo Kyle nel cortile esterno dove occupiamo una panchina mettendoci uno di fronte all'altra.

<<Spara>>

<<Okay, ascoltami bene. Ho scoperto dov'è Josie!>>

<<Cosa! Come?>>, sorride radioso.

<<Quando sono venuto qui avevo con me un piccolo quadernetto che ai tempi usavo come agenda, me l'ha regalato lei. Non l'ho più toccato perché il solo ricordo mi fa morire dentro... e sono stato un perfetto idiota!>>

<<Perché?>>

<<Dentro, nell'ultima pagina, Josie mi ha lasciato il suo numero! Non abbiamo diritto ad avere cellulari qui, quindi ho perso ogni contatto con lei e col mondo esterno in generale. Oggi sono andato al telefono pubblico che c'è in ambulatorio e indovina un po'? Ha risposto lei!>>

Inizio a urlare di gioia con le sue risate di accompagnamento.

<<Oh mio Dio! Cosa vi siete detti?>>

<<Non mi ha riconosciuto, non abbiamo mai parlato molto via chiamata, di solito usavamo i messaggi. Appena ha capito che ero io si é messa a piangere... mi ha raccontato del trasloco, delle cose che le sono successe ed é stato fantastico sentire di nuovo la sua voce>>

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