<<Sono finito qui dentro perché... ho ucciso mio padre>>
Dopo aver sentito questa frase da Mark é stato come perdere la facoltà di intendere e di volere. Sta aspettando una mia reazione, il problema é che non so proprio come reagire.
<<Continua>>, l'unica cosa che riesco a dire.
<<Sicura di voler sentire questa storia?>>
<<Sicurissima>>
<<Va bene... circa quattro anni fa la situazione familiare che avevamo a casa non era delle migliori. Mia madre ha sempre trattato me e Alexa come se fossimo angeli da custodire e proteggere, mio padre invece... no.
Ci odiava, diceva che era a causa nostra se i soldi non bastavano per pagare tutte le spese per la casa oltre a quelle per il cibo>>Interrompe il suo discorso ricordandosi forse che la porta non é chiusa a chiave, si alza per chiudere di uno scatto la serratura e torna al mio fianco.
<<Scusami, non voglio interruzioni. Aveva preso la brutta abitudine di uscire quasi ogni sera per andare al bar con gli amici, tornava sempre ubriaco marcio... Non ho mai giudicato le persone, ma ho cominciato con lui non appena ha alzato le mani su mia madre.>>, istintivamente prendo la sua mano tra le mie, gesto che lo rilassa.
<<Mia madre diceva che era tutto okay, che avrebbe coperto i lividi con il trucco, che fino a quando non faceva del male a noi lei era felice. Purtroppo le sue paure sono presto diventate realtà>>
<<Ha... ha picchiato anche voi?>>
<<Dire picchiato é riduttivo. Per i primi tre mesi si é sfogato su di me, ho provato a reagire ma era di gran lunga più forte. Ho resistito, ho stretto i denti, per Alexa. Fino a quando scatenava la sua rabbia e la sua frustrazione su di me il fatto di sapere lei al sicuro mi dava la forza di andare avanti>>
Eccolo qui, l'altro Mark, adesso capisco cosa intendeva prima.
Sto parlando con un'altra persona...
Un ragazzo triste, distrutto, che ha subito un mucchio di violenza pur di salvare la sorella minore.<<Ma lui non si é fermato, voleva mettere le sue luride mani anche su Aly, questo non potevo accettarlo, neanche in un'altra vita. Le prime volte che ha tentato di farle del male mi sono messo in mezzo e le ho prese al posto suo. Solo che mio padre era tutto tranne che stupido.
Una sera, quella sera, era ridotto peggio del previsto>>, interrompe di nuovo il racconto.<<Mark, va bene così>>
<<No, voglio dirtelo, ormai siamo quasi al punto cruciale...>>
<<Se non te la senti possiamo rimandare, non vado da nessuna parte>>, questa mia ultima frase fa apparire un leggero sorrisino sulle sue labbra.
<<Grazie per la comprensione, ma ripeto, voglio dirtelo>>, respira a fondo, <<quella sera é tornato più ubriaco del solito. Ero nella mia camera a studiare per il compito di matematica del giorno successivo, quando ho sentito mia madre urlare. Sono rimasto pietrificato nel sentire subito dopo mio padre salire su per le scale e fermarsi davanti alla mia porta. Pensavo che sarebbe entrato... invece mi ha semplicemente chiuso dentro. All'inizio non ho capito, non sono arrivato subito a una conclusione sensata. Quando però ho sentito anche mia sorella urlare é stato tutto chiaro>>, una lacrima scende solitaria sulla mia guancia.
<<Scusa, continua...>>, la asciugo subito con la mano.
<<Ho provato a buttare giù la porta, nulla, non si é mossa di un millimetro. Così il lampo di genio, uscire dalla finestra per poi ridiscendere dalla grondaia, un po' rischioso certo, ma ne andava della vita di mia sorella. Così ho fatto come da programma, mi sono calato giù e ho fatto il giro della casa trovando fortunatamente la porta aperta.
Mia madre era svenuta, accasciata sopra una sedia rotta in cucina. Non ricordo nemmeno con quanta velocità sono arrivato di nuovo al piano della mia stanza.
Ho spalancato la porta della camera di Aly e...>><<... ho visto mio padre accanirsi con rabbia sul suo corpo già privo di sensi... aveva quattordici anni Kat, come si fa? Quale mostro farebbe una cosa simile a una ragazzina? Non mi pento un solo giorno di quello che ho fatto, se non l'avessi fermato a quest'ora Alexa...>>, questa volta le lacrime vengono giù dai suoi splendidi occhi arrossati.
Accarezzo la sua guancia destra per scacciarle vie.
<<Ho sollevato la macchina da scrivere che mia madre le aveva regalato per il compleanno e l'ho fracassata in testa a quell'uomo che ormai riconoscevo come totale estraneo. Ha perso i sensi immediatamente, così ho chiamato i soccorsi e ho atteso, con le lacrime agli occhi, con le gambe tremanti, con il corpo di mia sorella stretto al petto. L'ambulanza e la polizia sono arrivate in fretta. Mia madre aveva un braccio rotto, Alexa purtroppo era in condizioni peggiori... é stata in prognosi riservata per cinque mesi. Sono stati giorni infernali. A casa nostra c'era un via vai di poliziotti, di avvocati, di giornalisti, di semplici curiosi... Al quarto mese di ricovero di Aly il tribunale aveva tutte le prove per risalire al colpevole dell'omicidio... io>>
Cerco di dire qualcosa ma la mia voce é improvvisamente diventata timida.
<<Così mi hanno buttato qui dentro, mi sono perso il risveglio di mia sorella. In compenso lei e mia madre sono venute a trovarmi sempre più spesso. Ricordo ancora la faccia che ha fatto Aly non appena mi ha rivisto>>, sorride, <<mi hanno acclamato come il loro eroe quando io mi sentivo solo uno sporco assassino. Crescendo ho cambiato idea, non riesco a pentirmene, loro due sono ancora vive, e se il prezzo da pagare é rimanere qui a vita, lo accetto>>
<<Sei...>>
<<Un mostro? Uno psicopatico? Uno che ha visto troppe puntate di CSI?>>
<<Un fratello e un figlio meraviglioso... lasciatelo dire>>, abbassa lo sguardo, é un lieve rossore quello che vedo sulla sua faccia?
<<Non mettermi in imbarazzo o te ne faccio pentire>>, okay, non so se sfidarlo e scoprire come me ne farà pentire o stare zitta e concentrata sul discorso.
Scelgo la seconda opzione.<<Se posso chiedere, Aly com'è finita qui?>>
<<Pazzia, lo sai che é matta, vero?>>
<<Bada a come parli di lei!>>, ride.
<<Sono felice che abbia trovato un'amica come te che la difende in ogni occasione... ma questa volta ho ragione. Nostra madre alla lunga non ha retto lo shock mentale di avere un figlio rinchiuso, di essere diventata vedova e di avere la figlia minore sempre imbottita di medicine per superare il trauma. Non é stata più in grado di occuparsi di lei, così i servizi sociali le hanno tolto l'affidamento di Alexa. Lei pur di non allontanarsi dalla famiglia ha commesso un furto abbastanza grave facendosi prendere di proposito...>>
<<Voleva stare con te...>>, annuisce.
<<L'ho rimproverata molte volte all'inizio ma poi non ho resistito nel riprendere la parte del fratello maggiore iper protettivo. Quando può mia madre viene a trovarci... Ed eccoci qua... ti ho raccontato tutto. Domande?>>
Scuoto la testa, abbassandola.
In risposta a questo mio gesto lui bacia dolcemente la mia guancia, fermando la folle corsa di un'altra lacrima.
Con l'indice solleva il mio volto fino a fare incrociare i nostri sguardi e dopo qualche secondo di esitazione mi bacia con passione, facendo infuocare le mie gote.Le sue labbra calde e morbide si incastrano alla perfezione con le mie, in una danza dettata dal bisogno di colmare un vuoto che ha scavato fin troppo in profondità.
Ci mordicchiamo, sorridiamo tra un bacio e l'altro. Accarezzo i suoi capelli, scompigliati come sempre. Il suono della campana del coprifuoco divide la nostre bocche lasciando entrambi col fiato corto.
Cosa mi sta facendo, di nuovo?
Segreti, rivelazioni, colpe, omicidi e un pizzico d'amore, io la macchina da scrivere gliel'avrei data in testa sei volte come minimo 😱
Alla prossima! ❤
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Blinded in chain
Romance#3 FIGHT 16/01/2019 Buttata in un istituto per un crimine che non ha commesso, abbandonata da quelli che credeva essere i suoi migliori amici, Kat si ritrova ben presto in una realtà che di allegro ha ben poco. Ma si é quasi rassegnata, gli orrori d...