Avevamo trovato le stelle, tu ed io.
E questo capita una volta sola nella vita.
(André Aciman - Chiamami col tuo nome)
~ Sleeping Sun ~
"I wish for this night-time
to last for a lifetime,
the darkness around me
shores of a solar sea."
Dove sei stato fino ad ora?Se fossi sveglio poggeresti sicuro la mano sul mio petto, sussurrando piano «Sono sempre stato qui.»
E avresti ragione, naturalmente.
Tu sei parte della mia vita, parte di me stesso. In un modo o nell'altro, ci sei sempre stato. Ancora prima di incontrarti, respiravi tra le pagine dei libri che ho letto e amato, negli incantesimi con cui ho imparato a piegare la realtà, nelle formule attraverso le quali il mistero del mondo si è svelato ai miei occhi acuti, ingordi di conoscenza. Eri già nel candore abbagliante della neve, negli eterni sospiri dei ghiacciai, nell'aurora boreale che, fedele compagna, ha dipinto di sogni e illusioni le mie solitarie notti scandinave.
Se mi guardo attorno, tutto mi conduce a te: sei nel riverbero del sole che filtra dai vetri al tramonto, nello scrosciare della pioggia che batte lieve sul tetto, nel canto delle Orionidi che risuona sommesso in queste fredde sere d'autunno. Sei nel sangue che scorre feroce e impetuoso sotto la pelle, nel desiderio che strozza la gola e scuote le ossa, nel fuoco che brucia le vene e fa tremare i polsi e il cuore. Sei nel fiume, nelle vele delle navi, nell'aria, nelle nuvole, nella luce, nel buio, nel vento, nei boschi, nel mare, nelle strade. Sino all'ultima ora della mia vita, non potrai non rimanere parte della mia natura, parte di quel po' di bene che è in me, parte del male[1].
Al mattino, davanti allo specchio, non è la mia immagine a essermi restituita, ma la tua[2], vivida d'inestinguibile ardore. Tu, il mio riflesso perfetto, la sfumatura diversa in un identico cielo, il primo che ha colto il tormento, l'ombra cupa in fondo al mio sguardo, l'unico che ha riconosciuto - accettato, abbracciato - i demoni che mi artigliano l'anima. Tu, che sei più me di quanto non sia mai stato io. Qualunque cosa il destino abbia in serbo per noi, tu sei e rimarrai sempre, anche dopo che ogni scelta nella vita ci avrà cambiati, mio fratello, mio amico, mio padre, mio figlio, mio marito, il mio amante, me stesso[3].
Adesso, però, non è il momento di pensare al futuro, per quanto incerto e nebuloso esso sia; adesso siamo insieme, adesso tu sei qui. Dormi tranquillo accanto a me, le labbra appena schiuse - gonfie e umide e rosse per i baci che hai dato e che non hai esitato a prenderti -, la bella fronte distesa nella quiete del riposo. Tuttavia, ti conosco tanto profondamente da non lasciarmi ingannare dall'apparente pace che leviga i tuoi tratti: il peso che ti grava sulle spalle non ti abbandona mai, nemmeno nel sonno, e io lo so, lo so bene. Ma anche così, addormentato e vulnerabile, risplendi nella penombra come una fiamma fulgida e guizzante.
Mi avvicino e ti stringo tra le braccia, mentre sfioro delicatamente i tuoi capelli con un bacio devoto; ti scosto dal viso una ciocca ribelle, e intreccio le mie gambe alle tue, assecondando il bisogno ineludibile, straziante, dolcissimo, di sentirti ancora più vicino, ancora più vivo, ancora più mio.
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He's more myself than I am (YOUNG!GRINDELDORE)
FanfictionWe were closer than brothers #3 {Young!AlbusxGellert} Variazioni sul tema: cosa succede quando sono soli e (quasi sempre) chiusi in una stanza. Da letto, ma non necessariamente. Personale "zona franca", dove l'angst è bandito... per quanto possibile...