6 - Primo tentativo

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Tra tutti gli aggettivi che si sarebbero potuti usare, i vestiti di Lily non erano da considerarsi alla moda, nonostante avesse trattato principalmente articoli di questo genere

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Tra tutti gli aggettivi che si sarebbero potuti usare, i vestiti di Lily non erano da considerarsi alla moda, nonostante avesse trattato principalmente articoli di questo genere.
Quando andava per negozi la ragazza cercava sempre di acquistare un tipo di guardaroba semplice ed economico, nonostante la sorella avesse molte volte insistito per qualcosa di più elegante.
Come se non bastasse, a volte Lily riusciva a incastrare un abbinamento di colori che solo un pittore come Vincent Van Gogh sarebbe riuscito a trovare perfetto.
Quella mattina Lily indossava una camicetta giallo canarino, con il colletto arricciato e il primo bottone mancante, che la ragazza non era mai stata in grado di aggiustare.
La gonna lunga fino al ginocchio che copriva le gambe della ragazza era di un colore viola puro, che con la camicia non c'entrava un bel niente, ma che andava solo ad accentuarne il colore. Insomma, sembrava un tailleur scelto da un daltonico.
A completare lo strano vestiario c'erano delle scarpe nere con un piccolo tacco, ossia l'unico paio di scarpe che la ragazza possedeva, oltre ad un altro paio rosso sangue.

Lily era seduta nel salotto dell'appartamento di Middle Street in compagnia della signora Blacklow, la quale era intenta a leggere con attenzione e interesse alcuni fogli che le erano stati recapitati dal postino il giorno prima.
Nonostante la ragazza avesse provato a convincerla che non ce ne fosse alcun bisogno, da qualche tempo la padrona di casa si era messa in testa di dover trovare una donna di servizio che la potesse aiutare nei lavori quotidiani.
Lily le aveva detto che avrebbe potuto pensare lei ad alcune faccende, ma la signora Blacklow aveva insistito.
"Tu sei una mia ospite" le aveva detto, "Non è giusto che sia tu a dare una mano a me".
Così aveva fatto mettere un annuncio che, non essendo lei esperta, aveva fatto scrivere a Lily, e in breve tempo aveva ricevuto una decina di proposte da parte di ragazze più o meno giovani che cercavano lavori in casa.
«Oh cara, che ne dici di questa? Jenna Little, trentaquattro anni, single...» disse la signora Blacklow sprofondata nella sua poltrona rossa, con un tono entusiasta che si spense poco dopo.
«Oh, no. Ha un figlio di tre anni, troppo impegnativo...» mormorò un po' delusa. Dal curriculum che aveva ricevuto le sembrava una brava ragazza, ma se aveva un figlio sicuramente avrebbe richiesto più dello stipendio che le avrebbe potuto dare.
Continuò a sfogliare le pagine, mentre riprendeva la sua conversazione con Lily.
«Chissà cosa ci faceva un gentiluomo come quella povera anima in un circo? Che riposi in pace» aggiunse gettando uno sguardo verso il crocifisso appeso al muro sopra al camino e facendo un veloce segno della croce.
«Ho fatto qualche ricerca su questo signor O'Gryler. Prima di venire in Inghilterra aveva una piccola azienda in Irlanda, insieme a due soci: Alfred Meyer, deceduto tempo fa, e Henry Windstorm, con cui ha ancora contatti. O meglio, aveva» esordì Lily tutto d'un fiato, seduta sulla poltrona in modo poco degno di una signorina per bene.
«Dopo aver venduto l'azienda era venuto a Nochtown e si era comprato dei terreni pronto a dar vita a un'altra compagnia, sempre con il suo socio. Alla fine lui e il signor Windstorm si sono separati, ma entrambi hanno avuto ugualmente un buon successo.»
Le due rimasero in silenzio, con solo il suono leggero dei fogli della signora Blacklow e il ticchettare dell'orologio sulla mensola del camino.
«Credo proprio, cara, che dovresti andare a fare la tua intervista. Oh, guarda! C'è una ragazza di Londra che cerca lavoro come donna delle pulizie, cameriera, eccetera. Credo sia perfetta. Ottime referenze...» e continuò a leggere pezzi del curriculum, mentre Lily gettava uno sguardo all'orologio.

Lily Hunting - Il Circo dei MisteriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora